Box Office USA 26 marzo 2014

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La LionsGate ha continuato la sua caccia al pubblico young adult. Lo studio prova a sfornare dei nuovi franchise in previsione del prossimo pensionamento di The Hunger Games. Divergent è un altro adattamento letterario ma la saga di Veronica Roth non ha avuto lo stesso seguito di quella di Suzanne Collins. Il titolo ha aperto con cinquacinque milioni di dollari: la sfida tra Shailen Woodley e Jennifer Lawrence sembra non avere storia ma la sensazione è che la fama del film possa salire con il tempo.

 

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L'exploit di Twilght ha fatto affiorare le potenzialità del pubblico young adult. Questa fetta dell'audience cinematografica è particolamente coccolata dalla LionsGate e lo studio è alla ricerca di un sostituto di The Hunger Games. La saga di Katniss Everdeen sta per arrivare alla conclusione e Divergent ha provato a prendere il suo posto. Il film ha esordito direttamente al primo posto con un incasso di cinquantaquattro milioni di dollari. La cifra permette subito di fare dei confronti: il primo episodio della storia d'amore tra Robert Pattinson e Kristen Stewart aveva toccato i settanta milioni e l'epopea letteraria di Suzanne Collins è entrata nella storia come il settimo migliore debutto di tutti i tempi con centocinquanta milioni. Il paragone sembra non lasciare scampo al nuovo possibile franchise che è stato adattato a partire dalla serie di romanzi di Veronica Roth ma la sensazione è che la fama di Divergent potrebbe crescere lungo il tempo. E' troppo presto per dire se Shailene Woodley ripeterà la stessa strada che ha premiato Jennifer Lawrence: per il momento c'è la certezza che il titolo non avrà nessun problema a scavalcare il muro dei cento milioni. Il traguardo è ormai imminiente per 300: Rise of an Empire e la notizia ha leggermente risollevato le quotazioni del peplum-fantasy: il ribasso che aveva seguito i tracolli di The Legend of Hercules e di Pompeii aveva fatto temere il peggio anche per gli spartani. L'obbiettivo potrebbe essere centrato anche da Mr. Peabody & Sherman: è indicativo che la Dreamworks faccia fatica ad ottenere i suoi conseguimenti minimi dopo quasi venti anni di trionfi ma almeno il suo nuovo kolossal d'animazione ha evitato il disastroso rendimento estivo di Turbo. E' difficile che una rincorsa possa cambiare il destino di Muppets Most Wanted: i pupazzi di Jim Henson non avevano incantato nemmeno ai tempi del primo tentativo del 2011. La presenza di Ricky Gervais non ha cambiato le cose e la Walt Disney ha annotato una pallida apertura sotto ai venti milioni. Wes Anderson si gode la migliore media per sala per la terza volta consecutiva: Grand Budapest Hotel è arrivato a dodici milioni e potrebbe aumentare la sua distribuzione. Frozen è uscito dalla classifica dopo più di quattro mesi: la possibilità che tocchi i quattrocento milioni di dollari è ancora viva.

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