Breve storia di lunghi tradimenti, di Davide Marengo

Bank thriller in cui si mescolano azione, storie d’amore e “shock economy”: come la finanza ha preso il sopravvento sulla politica e sulle nostre vite. Dal romanzo di Tullio Avoledo

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breve_storia_di_lunghi_tradimenti1-586x418Bank thriller in cui si mescolano azione, storie d’amore e “shock economy”: come la finanza ha preso il sopravvento sulla politica e sulle nostre vite. Ad un certo punto della storia, uno degli interpreti afferma che il mondo non si conquista più con le guerre ma semplicemente comprandolo, così il film racconta ciò che sta succedendo sotto i nostri occhi. Riferimento esplicito a Queimada di Gillo Pontecorvo, diretto nel 1968, girato a Cartagena in Colombia, in cui si raccontava come l’Inghilterra, attraverso un agente provocatore (Marlon Brando), scatenava una rivolta degli schiavi con l’intento di destabilizzare il Paese e poter poi sfruttare le ricchezze del territorio.

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breve storia di lunghi tradimentiStavolta lo Stato a cui si fa riferimento, senza mai citarlo esplicitamente, è la Bolivia, e per la precisione, l’area di Salar di Uyuni a 4500 metri di altitudine, dove appunto sono avvenute le riprese, oltre che a Roma, Torino, Londra e Cartagena. Proprio la prima scena, quella sui titoli di testa, parte nel lago di sale più grande del mondo, uno dei luoghi più affascinanti e meravigliosi del Sud America. Nel film, in realtà, il deserto di sale di Uyuni diventa il più imponente giacimento di litio del pianeta, il futuro dopo il petrolio. Ed è in questo contesto che Giulio, avvocato di una piccola banca di provincia, si trova, suo malgrado, invischiato in un intrigo internazionale, dove multinazionali senza scrupoli dirigono le danze per arricchirsi, approfittando dei disastri ecologici e terroristici, magari “anticipandoli” in borsa. A trascinare Giulio in questa disavventura, la spietata Cecilia, emissario di una potentissima banca, intenta a soverchiare il governo di Queimada e impadronirsi del litio.

maya sansa in breve storia di lunghi tradimentiScoperti i piani segreti, Giulio cercherà di ostacolare la banca, trovando, nonostante il periodo di crisi coniugale che attraversa, anche l’aiuto della moglie, giornalista e reporter d’inchiesta del periodico Internazionale. Arrivato a Queimada, conoscerà un temibile e corrotto dittatore al comando, ma anche una fiera e determinata frangia rivoluzionaria, che si batte per i diritti del popolo… Davide Marengo, al suo secondo lungometraggio fiction per il grande schermo, dopo la commedia noir Notturno Bus del 2007 (oltre a molta televisione, videoclip musicali e pubblicitari e due documentari: il primo pluripremiato sulla musica popolare pugliese, Craj del 2005 e il secondo, del 2007, Dall’altra parte della luna, sui Negramaro, nota band salentina), con grande coraggio intraprende la strada di un genere assai complicato da imbastire e gestire quando non si hanno cospicui budget a disposizione (nonostante un cast nostrano di tutto rispetto). Il risultato è sicuramente interessante, a parte qualche debolezza di sceneggiatura e semplificazioni nella caratterizzazione di alcuni interpreti.

In particolare, si percepiscono determinate “virate” poco credibili di atteggiamento e di reazione dei protagonisti nella seconda parte dell’intreccio. Dal punto di vista visivo invece, la mdp sembra essere a proprio agio tra le varie location raggiunte, in particolare coglie spunti e prospettive di sguardo inusuali: vedi l’inseguimento a piedi sui tetti di Torino, nei pressi della Mole. Certo, l’involucro subisce, per forza di cose, una sorta di “pesantezza” anche per la portata della tematica e la scioltezza di sguardo evidenzia qualche rigidità, scarsa fluidità nei raccordi narrativi, dando la sensazione nel complesso di essere partecipi ad uno scorrere demotivato del dramma. Breve storia di lunghi tradimenti (trasposizione dell’omonimo romanzo di Tullio Avoledo), è quindi un titolo emblematico: l’ossimoro ha il respiro corto e la “brevità” della storia, racchiusa in alcune felici e riuscite clip in cui pulsa cinema vero, depotenzia generi e sottogeneri, annacquando i dovuti tradimenti.

 


Regia: Davide Marengo
Interpreti: Guido Caprino, Carolina Crescentini, Maya Sansa, Philippe Leroy, Ennio Fantastichini, Francesco Pannofino, Nino Frassica, Paolo Calabresi
Distribuzione: Microcinema
Durata: 104’
Origine: Italia, 2015

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