Broadchurch, su Netflix la serie con la “favorita” Olivia Colman

Uno degli aspetti più interessanti di molte serie tv inglesi è il fatto di contrapporre ambientazioni apparentemente quiete a crimini incredibilmente efferati. Broadchurch non sfugge a questa logica

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Se c’è una cosa che tutti dovremmo aver capito da Hot Fuzz è che non importa quanto possa sembrare bucolico vivere in un paesino d’Inghilterra, perché dietro alle ordinate villette a schiera ed i fiori appesi agli angoli dei pub si celerà sempre qualcosa di ben più macabro.

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Lo sapeva bene Sarah Lancashire in Happy Valley, lo ripete ogni volta Sherlock nella ben più caotica Londra: ogni paesaggio in stile Constable è destinato prima o poi a diventare una tempesta di William Turner.

Che la serenità di un luogo sia solo anticamera del terrore succede anche in Broadchurch, serie ambientata in uno di quei villaggi del profondo sud inglese, dove le scogliere non sono bianche come a Dover e gli abitanti non possono che appartenere alla working class. Una comunità apparentemente compatta e solidale, che un mattino viene svegliata da un crimine mai visto prima.
Sulla spiaggia è stato ritrovato il cadavere di un bambino, Daniel Latimer, e i cittadini dopo aver appreso la notizia restano pietrificati sulla sabbia come in un’installazione di Antony Gormley.
A condurre le indagini un’insolita coppia, uno l’antitesi dell’altra. Da una parte il cinico ispettore scozzese Alec Hardy interpretato da David Tennant, dall’altra un’ormai onnipresente Olivia Colman in versione «strapazzami di coccole», nei panni della sergente Ellie Miller. 

Broadchurch

Durante le prime due stagioni la serie narra gli sviluppi del caso procedendo parallelamente su due fronti, quello della vita privata dei Latimer, minacciata continuamente dalle intrusioni dei tabloid, ed il lato investigativo di tradizione whodunit. La parte del processo poi mette in campo una Charlotte Rampling in toga da avvocatessa che fa registrare l’assoluta centralità dei ruoli femminili all’interno della sinossi (donna è anche l’avvocato di difesa, interpretato da Marianne Jean-Baptiste).

Broadchurch è una sineddoche in piena regola. Una parte per il tutto. Nel raccontare una comunità sfaldata dal correre degli eventi, l’autore Chris Chibnall ha infatti intercettato alcuni elementi chiave dell’Inghilterra di oggi, questioni che in Middle England, ultimo libro di Jonathan Coe, sono eletti a causa scatenante del terremoto Brexit. Broadchurch esibisce la stessa identica Inghilterra in crisi identitaria, sfilacciata come il pulled pork.
Allora suspense e denuncia sociale corrono sullo stesso binario e la misantropia dell’ispettore Hardy diventa quasi un sentimento condivisibile. Tant’è che la terza stagione arriva a premere il tasto Black Mirror, mettendo in campo un nuovo caso che parla di stupri e pornodipendenze. 

Del resto Edgar Wright ci aveva avvertito, nei paesini inglesi mai nulla è davvero come sembra!

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