"Broken City", di Allen Hughes

mark wahlberg in Broken City

La parte più riuscita è la rappresentazione di quello che a New York avviene nel buio dei vicoli o nelle stanze dei potenti. A convincere meno  è la sensazione che, pur avendo a disposizione molti elementi su cui lavorare , manchi la volontà di fare uno scatto in avanti.

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mark wahlberg in Broken CityCi sono forse una manciata di film che segnano la carriera di un attore. Per il duttile Mark Wahlberg potremmo indicare (per ora sia chiaro) Boogie Nights, The YardI padroni della notte, The Fighter. E aggiungerei The Departed. Nel film di Scorsese Wahlberg è il detective che si incarica di fare pulizia a modo suo del corrotto collega Sullivan/Damon. Con una pallottola in corpo quando ormai i giochi sembrano fatti. Broken City sembra ripartire da quel punto. Attingendo a piene mani da tutte queste pellicole. Messa così il film diretto da Allen Hughes (Dollari sporchi, La vera storia di Jack lo squartatore) partirebbe con il piede sbagliato. Mentre Broken City segue un suo percorso originale. Oscuro e tragico. New York, Wahlberg è il detective Taggart, un ex poliziotto che cerca di ritrovare se stesso dopo essere finito in un'inchiesta per un omicidio.  A lui si affida il sindaco Hostelet, Russell Crowe per cercare qualche elemento su quello che nasconde la moglie, Catherine Zeta-Jones. Siamo ad un passo dalle elezioni e tutto deve filare liscio. Anche gli affari più sporchi che coinvolgono il rivale nella corsa, Barry Pepper. Ma la porta che Taggart apre quando si trova ad indagare sulla first lady è una discesa all'inferno. Nelle acque più torbide del fiume della politica. Immerso in un'atmosfera cupa e nichilista Taggart si ritroverà davanti i fantasmi del passato.

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russell crowe, jeffrey wright e mark wahlberg in Brojken CityE' questa la parte buona del film. Dove la duttilità di Wahlberg ne mette in luce il lato fragile e umano. Quando Taggart ad un prima al cinema assiste al film interpretato dalla moglie, 'Kiss of life', e impazzisce di rabbia, diventando un uragano di gelosia mentre la donna è protagonista di una scena di sesso. Quello che nella città avviene nel buio dei vicoli o nelle stanze chiuse dei potenti, il detective privato lo vive sulla propria pelle. Il disastro di un citta corrotta fin nel midollo e pronta a ricacciare nelle fogne chiunque tenti di rimetterla in carreggiata. Crowe/Hostelet è il campione assoluto di questa 'sporca' oligarchia. E, altra parte buona, è il confronto tv con il rivale, Berry Pepper. Hostelet è il cinico puparo della città deviata che tiene in pugno il prossimo giocando con il dubbio e i sospetti.

Quello che convince meno della pellicola è la sensazione che, pur avendo a disposizione molti elementi su cui lavorare: ottimi attori, uno script non originalissimo ma tutto sommato nella media del genere hard boiled e la possibilità di esplorare la zona grigia tra il bene e il male, manchi la volontà di fare uno scatto in avanti. Siamo nel girone degli ignavi, distratti da un cinema senza punti di forza e che non sempre può aggrapparsi ai suoi eroi per uscire dall'anonimato.


Titolo originale: id.

Regia: Allen Hughes
Interpreti: Mark Wahlberg, Russell Crowe, Catherine Zeta-Jones, Jeffrey Wright, Barry Pepper
Origine: Usa, 2013
Durata: 109'
Distribuzione: 20th Century Fox


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