Canecapovolto. Il futuro è obsoleto 1992-2002 box set

Il box set raccoglie i primi dieci anni di attività del collettivo catanese di Canecapovolto, per un totale di 29 lavori in 3 dvd, accompagnati da una raccolta di saggi a firma di Roberto Silvestri, Massimo Causo, Adriano Aprà, Sandra Lischi. Malastrada.film

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Cane CapoVolto - box setedizione a tiratura limitata

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CONTENUTO

3 dvd
29 films
1 Libro: 96 pag., Italiano/English

custodia in alluminio serigrafata

 

EDIZIONE

malastrada.film, in collaborazione con: galleria Gianluca Collica

e RISO, museo d’arte contemporanea della Sicilia

 

PREZZO

45€

 
ORDINALO QUI

DVD#1 > BEHIND YOUR EYELIDS |  SCRAPS BRAKHAGE STOLEN | SLEEPING ELECTRICITY |

ENDO UND NANO | BEATEN MEAT GLAMOUR | ANGELI SU DUE RUOTE | INVASIONE | STORIE DI MONELLI
DVD#2 > MAL D’AFRICA | RUN HUBBARD LOOP | L’AMARA VITTORIA DEL SITUAZIONISMO |
LA PITTURA "PRESAGISTA" DI LUIGI BATTISTI | UNCLEAN POP | EVIL AND POP CULTURE
DVD#3 > AB
F FOR FAKE: THE BLACK SUN | DRONE 16 | DRONE 17 | DRONE 27 | SPECTRUM WK | GAY FILM |
LA PAROLA CHE CANCELLA | DRONE 30 | DRONE 29 | SPECTRUM C>LOCK

 

BOOK

Con testi di: Adriano Aprà, Vito Camanelli, Massimo Causo, Sandra Lischi, Livio Marchese,

Helga Marsala, Salviano Miceli, Roberto Silvestri e malastrada.film

Collage dadaista? Détournement situazionista? Décollage di rotelliana memoria? Sono tutte fragili le sponde che lo sguardo va a cercare, quando resta contaminato dalle opere di Cane CapoVolto. La critica – alla violenza, all’eterodirezione, ai dogmi manipolanti che siano linguistici, pragmatici o artistici – c’è, e si sente. Ma allo stesso tempo si scioglie, e diventa più permeabile (dallo spettatore), e più presente (nella mente), in quello che è il segno di questo collettivo: la creazione e la messa in atto di un linguaggio altro.

Cane CapoVolto nasce a Catania nel 1992, sul modello della confraternita filosofica. Si tratta di un collettivo che lavora sui cardini dell’attuale scenario comunicativo – ascolto, visione – e che sperimenta sui crash cognitivi – dissonanza, straniamento, reiterazione – attraverso varie forme. Come i drone: in gergo militare, gli aerei senza pilota (autonomi o guidati a distanza). Cosa sono? Nel 2000, Cane CapoVolto ha dato inizio al progetto Stereo: versoInfinito, un sistema che classifica suoni, immagini e testi e li combina in sequenze brevi, autonome ma allo stesso tempo parti di un tutto. Alla base della combinazione c’è il random, il modello testuale è l’haiku. In collaborazione con la Città della scienza di Catania, Cane CapoVolto sta allestendo una memoria in cui archiviare i drone che continuano a essere prodotti, e a cui poter accedere in base a parametri numerici e linguistici. La potenza di questa arte video è tutta qui: guardare, e (re)incontrare come un proiettile la consapevolezza che non solo il nostro strumento più indispensabile – il linguaggio – è falso e menzogna, ma che qualcuno è in grado di uscirne, e di crearne un altro. Che curiosamente sembra basato sugli stessi principi: ricorsività, ricombinazione. Scienza e casualità si fondono senza ritorno.

Qualche frammento di bussola sopravvive, come il Fritz Lang di Spione nel Plagium 5 (altra forma che ricombina, in questo caso un testo di Ralph Rumney e alcune inquadrature del film), Run Hubbard Loop. Oppure, appunto, il situazionismo, citato nel titolo del Plagium 7 (L’amara vittoria del situazionismo), agghiacciante operazione sui manuali di conversazione. E l’arte contemporanea (Plagium 6b, La pittura presagista di Luigi Battisti), ovviamente – tra i frammenti audiovisivi campeggia un pensiero: ciò che l’artista soffre nel riprodurre l’ideologia (borghese) è niente in confronto al male che egli infligge alla società. E quello che dovremmo credere sul linguaggio, certo – La parola che cancella, lavoro sulla lettura e sul presunto potere delle singole parole.

Vedere per credere. I primi dieci anni di attività di Cane CapoVolto sono nel box dvd Il futuro è obsoleto, Cane CapoVolto 1992/2002, edito da Malastrada film e presentato al Museo nazionale del cinema di Torino lo scorso ottobre, in occasione della rassegna Nutrire il dubbio, curata da Massimo Causo e interamente dedicata alla sperimentazione del collettivo.

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