CANNES 66 – Incontro con Robert Redford e J.C. Chandor per “All is Lost”
Per la prima volta a Cannes, Fuori Concorso, il regista statunitense si presenta con la storia di un naufrago e la lotta per la sopravvivenza, tra quest’ultimo e l’oceano. Unico attore, Robert Redford, solo con la sua barca che resta in silenzio per tutto il film. Decidere di partire per quattro, cinque mesi e un incidente ti lascia per otto giorni in balia del destino. Evidente l’influenza letteraria di Hemingway e del suo romanzo “Il vecchio e il mare"
Per la prima volta a Cannes, Fuori Concorso, il regista statunitense si presenta con la storia di un naufrago e la lotta per la sopravvivenza, tra quest’ultimo e l’oceano. Unico attore, Robert Redford, solo con la sua barca che resta in silenzio per tutto il film. Decidere di partire per quattro, cinque mesi e un incidente ti lascia per otto giorni in balia del destino. Evidente l’influenza letteraria di Hemingway e del suo romanzo “Il vecchio e il mare”.
R.R. Quando ho accettato questo film ho deciso che avrei provato a fare qualsiasi cosa ci fosse da fare, in senso físico. Ho voluto girare io tutte le scene d’azione, sia per il bene del film sia per quello del mio Ego. Certo, girare da solo e senza praticamente parole è stata una grande sfida per me, ma credo molto nel valore del silenzio di questo film
R.R. Mai. Da súbito, ho avuto talmente fidúcia del regista, che mi sono completamente lasciato andare, del tutto abbandonato.
R.R. Fondamentalmente credo nell’importanza del silenzio nella vita come nel cinema, perche’ spesso si parla troppo ed inutilmente. Il silenzio permette di immedesimarsi pienamente nel próprio ruolo e ci obbliga ad avere piena fidúcia dell’autore.
R.R. Sicuramente la tecnologia há un ruolo predominante sul nostro ritmo. Il ritmo cresce sempre piu’ e l’energia che si sviluppa e’ affascinante senza dubbio, ma quanto tempo ancora potremo resistere a tali condizioni? Questo e’ anche il tema del film, perche’ e’ in opposizione com quello che viviamo oggi. Il tempo scorre, un uomo, una barca, in contrasto com tutte le contraddizioni che ci sono oggi nel mio Paese.
J.C.C. Ho visto Robert al Sundance durante una conferenza, io ero seduto in fondo alla sala, ma sentivo perfettamente la sua voce, e ho avuto la sensazione che stesse parlando com me. Ero sicuro che avrebbe accettato cio’ che gli avrei proposto. Infatti, mi há detto si súbito, senza esitare.
J.C.C. Abbiamo lavorato com un musicista incredibile per otto mesi. La musica e’ fondamentale nel film. Non poteva funzionare senza di essa. Arriva in crescendo e conquista l’interesse dello spettatore. Acresce anche la recitazione. La musica riflette l’esperienza del personaggio e lo spettatore si immedesima a lui grazie ad essa.
R.R. Lo apprezzo molto. Incarna esattamente il genere di cineasta al quale preferisco dare sostegno. Ha un approccio, una forza nel raccontare e di mostrare molto personali. E’ bizzarro, dopo circa 30 anni alla direzione del Sundance, mai nessun regista sostenuto dal festival mi aveva proposto un ruolo da attore. J.C. e’ il primo.
R.R. Il merito e’ soprattutto quello di avermi messo completamente in una situazione comoda. Lo apprezzo ,perche’ e’ di natura gioiosa e di un temperamento formidabile. Ma la cosa piu’ impresionante e’ la sua rapidita’ del suo spirito. Predico un grande futuro. Sa quello che vuole e come ottenerlo, tenendo sempre i piedi per terra. Ha un grande intuito e va sempre fino in fondo.
…è la sua prova d'attore? Alla bellissima età che ha un bellissimo e bravissimo attore come lui ha voluto dimostrare l'indimostrabile, in quanto già evidente…è bravo!