#Cannes2016 – Varoonegi (Inversion), di Behnam Behzadi

Il modello é chiaramente il neorealismo di scuola Kiarostami e Panahi, con una concentrazione soprattutto sugli interni degli spazi domestici e sui caratteri femminili. Un certain regard

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Teheran oggi. Una donna non piú giovanissima vive con l’anziana madre. Si chiama Niloofar, non ha figli, non é sposata e lavora in una sartoria. Una sera esce con un uomo separato con cui alcuni anni prima c’era stato un appuntamento mancato. Sembrerebbero esserci finalmente le condizioni per una romantica e matura relazione, ma il destino pare impedirlo. La madre viene infatti ricoverata in ospedale. Ha problemi dovuti alle vie respiratorie e i medici consigliano un immediato trasferimento verso il nord del Paese, lontano dall’inquinamento della capitale. Il fratello e tutto il resto della famiglia decidono, senza consultare Niloofar, che spetta a lei il compito di prendersi cura della madre e di abbandonare la cittá. Ma Niloofar si ribella, vuole la sua libertá  e la sua presa di posizione crea scompiglio all’interno della famiglia.

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Il modello é chiaramente il neorealismo di scuola Kiarostami e Panahi, con una concentrazione soprattutto sugli interni degli spazi domestici e sui caratteri femminili. Non emerge solo Niloofar ma anche il personaggio della comprensiva nipote, che della protagonista é il rispecchiamento piu’ giovane. Lo sceneggiatore e regista Behnam Behzadi insegue un minimalismo quasi morettiano, essenziale, preoccupandosi di un equilibrio tra la semplicita’ del racconto e quella della messa in scena, ma senza dimenticare il potenziale umanistico della piccola storia che vuole raccontare. Senza alcuna concessione ricattatoria, sviluppa una vicenda esemplare di emancipazione femminile nella Teheran di oggi, con le comunicazioni via smarthphone onnipresenti e campi lunghi sulla citta che incorniciano afose lingue autostradali ricolme di automobili. Quasi il controcampo tecnologico e industriale di una metropoli improvvisamente cambiata, che non basta piú. Teheran da una parte e Niloofar dall’altra sembrano due facce diverse di un Paese in cerca di una nuova identitá , di uno smarcamento dal passato. Behzadi lo sa. Per questo sta dalla parte di Niloofar e concede alla sua normale eroina il diritto alla libertá  di fuga e, forse, l’amore.

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