#Cannes2017 – A Ciambra: applauditissimo il film di Jonas Carpignano in Quinzaine

Un lungo e convinto applauso ha accompagnato la fine della proiezione di A Ciambra, nuovo film del giovanissimo regista italiano Jonas Carpignano dopo il notevole Mediterranea del 2015

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Un lungo e convinto applauso ha accompagnato la fine della proiezione di A Ciambra, nuovo film del giovanissimo regista italiano Jonas Carpignano dopo il notevole Mediterranea presentato alla Semaine de la Critique nel 2015. Basato su un precedente e omonimo cortometraggio questo film continua a pedinare la vita dell’ormai cresciuto Pio Amato, della sua famiglia Rom che vive a Gioia Tauro e del suo amico Alyia che vive ormai stabilmente a Rosarno. Tutti presenti questa mattina per la proiezione in Quinzaine des Réalisateurs e per rispondere infine alle domande del pubblico… a proposito: bella e commovente la ritrosia a parlare in pubblico di Pio, molto commosso dall’applauso e dal contesto cannense.

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Carpignano parla innanzitutto del lungo rapporto intessuto con la famiglia Amato e dell’utilizzo del dialetto: “questa è la loro storia, non la mia. Quando sono arrivato a Gioia Tauro li ho conosciuti e mi sono innamorato del loro mondo, delle loro tradizioni. A quel punto ho inziato a pensare al film, ma sempre rispettando il loro dialetto. Era impensabile girarlo in altro modo, del resto questo non è esattamente il dialetto calabrese, ma ha subito tante contaminazioni linguistiche durante gli anni“.

A chi gli chiede della differenza tra cortometraggio e lungometraggio, Carpignano risponde: “certo che mi è servito girare prima un corto. Nel senso che sono entrato in contatto con gli attori, li ho conosciuti bene, abbiamo imparato a lavorare insieme”. Koudous Seihon (che interpreta nuovamente Alyia) aggiunge: “non so se avrò un futuro nel cinema, vedremo, si va avanti. So solo che con Jonas siamo amici, mi sono sempre sentito di lavorare con un amico, di fare i suoi film in totale amicizia“.

Tanta la curiosità anche per il rapporto con Martin Scorsese (che ha coprodotto il film con la sua Sikelia Productions): “ho incontrato Scorsese durante il montaggio del film – dice Carpignano – lui l’ha visto ed è stato incredibile… perchè dopo, parlando lungamente, mi sono reso conto che mi stava facendo una lezione sul mio film. Lui è straordinariamente preciso, è sempre nel momento, vede ogni aspetto e ogni dettaglio del film“.

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