#Cannes2017 – Le Redoutable. Incontro con Michel Hazanavicius e Louis Garrel

Incontro con il premio Oscar Michel Hazanavicius, giunto sulla Croisette per presentare Le Redoutable, biopic dedicato a Jean-Luc Godard, e il cast: Louis Garrel, Bérénice Bejo e Stacey Martin

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Non mi interessava il grande Jean-Luc Godard, quello vero, il mito, ma il mio Jean-Luc”. Michel Hazanavicius, Premio Oscar per The Artist, sbarca sulla Croisette con Le Redoutable, biopic dedicato alla controversa figura di Jean-Luc Godard, interpretato da Louis Garrel, e alla sua relazione con Anna Wiazemskij, autrice del memoir da cui il film trae origine. Va sottolineato che l’opera si ritaglia un arco temporale piuttosto breve, ’67-68, per narrare la crisi intellettuale ed artistica di Godard, il suo impegno civile, il suo attaccamento al maoismo, e quindi il cambiamento di rotta rispetto ai colleghi della Nouvelle Vague.

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Il film viene raccontato dalla prospettiva di Anna, ma il suo amore e la sua devozione per Godard rendono anche lui protagonista. Per motivi di fluidità narrativa preferivo lasciare il focus su di lei. Esistono due movimenti paralleli: l’emancipazione di una giovane donna, ma anche una reazione, quella di Godard, rispetto ad una ricerca di verità artistica. Sacrifica tutto: i suoi idoli, la donna che ama, i suoi amici e alla fine anche se stesso. Le Redoutable omaggia la sua filmografia, sia nella forma che nei contenuti.” Il Maestro della Nouvelle Vague è notoriamente un personaggio alieno alle consuetudini del Sistema, comprese le scorpacciate di socialità forzate e non. Continua imperterrito nella sua distruzione-costruzione linguistico-cinematografica che lo caratterizzò già negl’esordi, lontano dagli ambienti che prediligono la sovraesposizione dell’autore, del divo e quant’altro… ”Jean-Luc Godard non ha mai cercato di rendersi simpatico, quindi non c’era motivo di ricrearne uno che lo fosse. È noto a tutti che non parliamo di un signore gentile. Ciononostante, Le Redoutable è un omaggio rispettoso e reverenziale verso la sua figura”.

Louis Garrel, che da piccolo già respirava la rivoluzione della cinematografia francese, essendo il padre un figlio di quel movimento, ammette la sua titubanza quando gli fu sottoposto il ruolo. “Dopo aver letto la sceneggiatura ho capito il taglio che Michel voleva dare al film. Mi ha spiegato il suo intento umoristico. Godard è una figura talmente importante che è diventato come il Talmud. Intendo dire che ci sono opere che le persone ricordano sempre, ma le interpretano anche in maniera diversa”.

Partner di vita e musa cinematografica, Bérénice Bejo trona a collaborare con Hazanavicius nel ruolo di Michèle Rosier, stilista, sceneggiatrice e regista, morta lo scorso 2 di aprile. “Ho incontrato Michèle Rosier alla Cinématheque, in occasione di una retrospettiva a lei dedicata, solo qualche settimana prima che morisse. È stato molto toccante. Nel film il suo personaggio serve da contraltare a quello di Anna-Stacey, una giovane gonfia di ammirazione e devozione per Godard. Michèle è più grande, più moderna e addirittura all’avanguardia.”

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