#Cannes2017 – Okja: l’ambiente multi-device nell’epoca di Netflix. Parola a regista e cast

A catturare l’attenzione maggiore, ancora la polemica riguardante Netflix, dalla distribuzione limitata a poche sale alla presa di posizione di Almodóvar

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E’ stato presentato oggi a Cannes il film di Bong Joon-ho, Okja, alla presenza del regista e di buona parte del cast: Jake Gyllenhaal, Tilda Swinton, Paul Dano, Lily Collins, Ahn Seo-hyun, Byun Heebong, Choi Wooshik e Steven Yeun. Il lungometraggio, che partecipa alla Selezione ufficiale del Festival (ed è già al centro di numerose polemiche riguardo alla produzione Netflix, rimpolpata stamane dai fischi seguiti a degli iniziali problemi tecnici durante la proiezione stampa), è il racconto commovente di un’amicizia profonda tra Mija e il possente animale Okja. Il regista sudcoreano, che ama mischiare i generi – “Mi piace che quando il pubblico vede i miei film non li categorizzi, ma pensi semplicemente ‘è un film di Bong Joon Ho!’” – ha cercato di ricreare una visione dell’ambiente, della natura che mostrasse i legami tra uomini, animali, ecosistema, e l’urgenza che il capitalismo impone. Molte le considerazioni di tipo animalista ed ecologista a supporto della presentazione francese dell’opera: “Bong Joon-ho ha catturato la natura in maniera straordinaria, in particolare la relazione tra questa ragazzina e la creatura. Riguardo all’ambiente, da un punto di vista politico, tutti noi abbiamo fatto questo film per l’amore che nutriamo per la natura e gli animali, e il loro destino ci sta partcolarmente a cuore“, ha affermato Jake Gyllenhaal, che interpreta il ruolo di uno zoologo piuttosto particolare – “per farmi capire la tonalità che la mia voce doveva avere, il regista ha preso una chitarra, suonato un corda stridula e detto ‘ecco, questo è il livello‘”. Un’attenzione, anche emotiva verso l’ambiente, che ha fatto riverberare più volte il nome del grande cineasta giapponese Myazaki, “regista di riferimento per me sin da quando sono piccolo; penso che come regista se vuoi parlare di natura, non puoi farlo senza pensare a un grande regista come lui. Il film parla della vita, e della natura, e volevo mostrare inoltre la relazione con il capitalismo“, commenta il regista Bong Joon-ho.

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okja1Ma a catturare l’attenzione maggiore, durante tutto l’incontro con la stampa internazionale, è stata ancora la polemica riguardante Netflix, la distribuzione limitata a poche sale, il sistema produttivo dell’azienda gestita da Hastings, dose rincarata dalla presa di posizione di Almodóvar contro la piattaforma: “Il presidente di giuria deve sentirsi libero di prendere la posizione che crede e fare le dichiarazioni che ritiene giuste. Voglio precisare che noi tutti veniamo qui non per i premi ma per presentare i film“, ha affermato Tilda Swinton, in veste anche di produttore esecutivo, “e certo fa parte dell’emozione presentare un film che viene proiettato su uno schermo, è una delle cose emozionanti e dei privilegi di Cannes. Credo che sia iniziata una discussione molto interessante. Ma se volete davvero sapere che ne penso, io penso che come in molte altre cose, ci sia posto per tutti“. La stessa Swinton ha poi aggiunto, in merito alla discussione in atto su ‘film e dispositivi’: “diciamoci la verità, ci sono migliaia di film proiettati al festival di Cannes che le persone non vedono  al cinema, i film più belli, i più particolari, le persone non li vedranno mai sul grande schermo… è un processo evolutivo, e Netflix ha dato a Bong Joon-ho la chance di esprimere la sua visione totalmente libera della realtà, e di questo sono loro molto grata“. Lo stesso Bong Joon-ho ha voluto sottolineare l’estrema libertà creativa e di gestione lasciatagli: “ho amato lavorare con Netflix, mi hanno dato grande supporto, e anche un grande budget, avere un budget così è insolito per un regista. Mi hanno rispettato e lasciato molta libertà dall’inizio alla fine, senza pressioni“. Come non bastasse, per tacitare definitivamente le polemiche collezionate da Okja, anche Gyllenhaal ha detto la sua affermando come sia “una vera benedizione quando l’arte può raggiungere chiunque. La cosa importante, soprattutto in quest’epoca in cui siamo bombardati di informazioni, a volte vere a volte no, è che possiamo venire raggiunti da un’espressione artistica, qualunque sia la forma con cui avviene“.

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