Carlo Levi e il cinema…

Roma – Torino, 12 – 15 maggio 2009

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CORSO COMUNICAZIONE DIGITALE PER IL CINEMA DALL'11 APRILE

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Con l’adesione del
Presidente della Repubblica On. Giorgio Napolitano

con i Patrocini di:
Ministero per i Beni e le Attività Culturali
 Direzione Generale per i Beni Librari, gli Istituti Culturali e il Diritto d’Autore
Comune di Roma – Assessorato alle Politiche Culturali

Carlo Levi e il cinema
Valori, utopia e impegno

a cura di:
Centro Sperimentale di Cinematografia -Cineteca Nazionale
Fondazione Carlo Levi
Archivio audiovisivo del movimento operaio e democratico
 
In collaborazione con:
Istituto Luce
Museo Nazionale del Cinema
Soprintendenza Archivistica per la Basilicata e per il Lazio
Fondazione Ippolito Nievo
Rai Teche
Istituto Centrale per i Beni Sonori e Audiovisivi

Roma – Torino, 12 – 15 maggio 2009

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#SENTIERISELVAGGI21ST N.17: Cover Story THE BEAR

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La Cineteca Nazionale, la Fondazione Carlo Levi e l’Archivio audiovisivo del movimento operaio e democratico, in collaborazione con Istituto Luce, Museo Nazionale del Cinema, Soprintendenze archivistiche per il Lazio e la Basilicata, la Fondazione Ippolito Nievo,  Rai Teche e Istituto Centrale per i Beni Sonori e Audiovisivi, organizzano tra il 12 e il 15 maggio 2009 un omaggio a Carlo Levi dal titolo: Carlo Levi e il cinema. Valori, utopia e impegno. Si tratta della prima edizione, di un più vasto progetto sulle personalità del mondo della cultura del Novecento nel loro rapporto con il cinema e la televisione. Tale progetto intende valorizzare da una parte rilevanti figure dalla vita culturale del nostro paese, attraverso materiali e fonti spesso inusuali o meno considerate negli studi e nelle ricerche, quali quelle audiovisive e filmiche; dall’altra mettere in evidenza l’importanza che le “fonti audiovisive” rivestono per comprendere il contesto sociale, culturale, politico, di costume in cui i protagonisti della cultura hanno vissuto e partecipato alla vita del nostro paese.
La presenza di Carlo Levi nel cinema italiano, fino a tempi recenti, veniva sostanzialmente ricollegata alla trasposizione cinematografica di Cristo si è fermato a Eboli da parte di Francesco Rosi. Il recente restauro di due film cui Levi ha collaborato, Patatrac di Gennaro Righelli e Il grido della terra di Duilio Coletti consente ora di definire un quadro più esatto del contributo diretto dato da Levi al cinema a soggetto.
Nel 2008 infatti, intraprendendo il restauro de Il grido della terra, il film sull’esodo dei profughi ebrei verso Israele, diretto da Duilio Coletti nel 1949, ci si è accorti che tra gli sceneggiatori figurava – per l’unica volta nella storia del cinema – il nome di Carlo Levi, accanto a quelli di Alessandro Fersen, Giorgio Prosperi e Lewis L. Glitter. Ed è estremamente interessante la partecipazione dello scrittore a un film che racconta “in diretta” i drammatici eventi della costruzione dello Stato di Israele, seguendo le vicende di un gruppo di profughi ebrei che tentano uno sbarco clandestino in Palestina. All’inizio del 2009 è stato invece ritrovato Patatrac – restaurato dalla Cineteca Nazionale e da Ripleys Film. Il film, realizzato da Gennaro Righelli nel 1931, uno dei primi esempi italiani di cinema sonoro, era da decenni invedibile ed era noto soltanto per alcune fotografie riportate all’epoca su «Casabella» delle scenografie realizzate dai pittori torinesi Enrico Paulucci e Carlo Levi. A queste due opere, che ricompongono al cinema l’arco dell’attività creativa di Carlo Levi, si aggiungono i bozzetti preparatori dei costumi realizzati da Levi e da Carlo Mollino per il Pietro Micca (1938) di Aldo Vergano – film perduto di cui restano solo 5’ conservati dal Museo Nazionale del Cinema di Torino.
Accanto ai film a soggetto, particolarmente importanti sono le testimonianze visive dell’attività politica e intellettuale di Carlo Levi conservate dall’Archivio Audiovisivo del Movimento Operaio e Democratico oltre che in numerosi cinegiornali, che ci permettono di ritrovare la quotidianità dell’azione artistico e politica e restituiscono alle parole di Carlo Levi l’immediatezza di un corpo e di una voce.
Completa il programma una selezione di documentari che dagli anni ‘60 in poi hanno analizzato l’attività artistica di Carlo Levi e il suo rapporto con la terra e la gente della Lucania. Una sezione importante, perché da un lato contribuisce a focalizzare l’attenzione sulla storia, ancora troppo trascurata, del documentario italiano, e d’altro canto sottolinea che l’iniziativa, guardando a un pubblico ampio, si rivolge in particolar modo al mondo della scuola e dell’università proponendo l’utilizzo di questi materiali audiovisivi sia come “opere” che come fonti primarie per la storia.

Archivio audiovisivo del movimento operaio e democratico
Sala Zavattini – Via Ostiense 106, Roma

martedì 12 maggio 2009
Carlo Levi: valori, utopia e impegno

ore 9.30
Messaggio del Presidente della Repubblica, On. Giorgio Napolitano

Indirizzi di saluto di:
Maurizio Fallace, Direttore Generale per i Beni Librari, gli Istituti Culturali e il Diritto d’Autore Ministero per i Beni e le Attività culturali
Umberto Croppi, Assessore alle Politiche culturali, Comune di Roma
Aldo G. Ricci, Sovrintendente all’Archivio Centrale dello Stato
Donato Tamblè, Soprintendente archivistico per il Lazio e per la Basilicata
 
ore 10.00
Carlo Levi negli Archivi
Introduzione e coordinamento di Marcella Marmo, Università Federico II di Napoli

Barbara Scaramucci, Direttore Teche Rai
Carlo Levi nelle Teche Rai
Sergio Toffetti, Conservazione della Cineteca Nazionale – Centro Sperimentale di Cinematografia
Carlo Levi e il cinema
Edoardo Ceccuti, Conservatore Archivio Istituto Luce
I film Luce su Carlo Levi
Mariarosa Santiloni, Segretario Generale Fondazione Ippolito Nievo
Il Parco Letterario Carlo Levi
Lia Polizzotti, Fondazione Carlo Levi – Fondazione AAMOD
Carlo Levi negli archivi di Rai Teche: risultati di una ricerca
Mimmo Calopresti, Presidente Fondazione Aamod
I film dell’Aamod su Carlo Levi
Ermanno Taviani, Università di Catania
Il contesto storico-politico dagli anni ‘50 agli anni ‘70 del Novecento nell’Italia di Carlo Levi

ore 11.30
Coffe-break

ore 11.45
Carlo Levi pittore e intellettuale meridionalista

Introduzione di Guido Sacerdoti, Presidente della Fondazione Levi
Rassegna materiali d’archivio
Un libro di Carlo Levi, (Almanacco trimestrale 1946, n. 1, 1946, 1’50” – Istituto Luce)
Lucania dentro di noi. Carlo Levi di Libero Bizzarri (Egle Cinematografica, 1967, 15’ – Aamod)
Sette pittori – Anna Salvatore – Carlo Levi – Gentilini – Bartoli – Capogrossi- Cagli – Guttuso di Luciano Emmer (Istituto Luce, 1957, 10’)
Nel mondo della pittura. Carlo Levi (La Settimana Incom, 1948, 1’18” – Istituto Luce)
La Lucania di Levi e Scotellaro di Massimo Mida (1962, 12’10” – Cineteca Lucana)

ore 13,00 Pausa Pranzo

ore 15.00
Carlo Levi politico

Introduzione di Ansano Giannarelli, regista, Aamod
Rassegna materiali d’archivio
Appello agli elettori di Palmiro Togliatti. Intervista con Carlo Levi, candidato indipendente nelle liste del Pci di Ansano Giannarelli (Direzione Pci/Roma, 1963, 17’53” – Aamod)
Cinegiornale della pace (estratto da Gli intellettuali e la pace, intervista a Carlo Levi) di AA.VV. (Rinascita,  1963, 1’30’’ – Aamod)
Corteo e manifestazione anti Tchombé (Unitelefilm, 1964, 5’30”- Aamod)
Manifestazione per il Vietnam al Teatro Brancaccio (Unitelefilm, 1965, 3’ – Aamod)
Manifestazione al Teatro Eliseo per la Grecia (Unitelefilm, 1967, 3’ – Aamod)
Congresso FILEF sull’emigrazione (Unitelefilm, 1969, 3’ – Aamod)

h 16.00 Carlo Levi nella vita culturale mondana

Introduzione di Silvio Perrella, Presidente Fondazione Premio Napoli
Lerici: premio nazionale di pittura Golfo della Spezia (La Settimana Incom, 1952, 1’15” – Istituto Luce)
Roma: Festeggiato il poeta Quasimodo (Settimanale Ciac, 1960, 1’30’’ – Istituto Luce)
In occasione dell’uscita di un volume di poesie, pubblicato da Mondadori, Rafael Alberti viene festeggiato in una trattoria di Trastevere. Brevi interviste all’autore e a Carlo Levi (Caleidoscopio Ciac, 1964, 57” – Istituto Luce)
Roma Trofeo Pier Renato Casorati (Caleidoscopio Ciac, 1966, 52” – Istituto Luce)
Italia – Il premio Strega vinto da A. Maria Ortese (Radar, 1967, 2’49” – Istituto Luce)

h 17.00 /19.00 Tavola rotonda

Partecipano: Nello Ajello, Mino Argentieri, Alessandra Broccolini, Daniela Fonti, Rosetta Loy, Marcella Marmo, Giuseppina Benassati.
Al dibattito della tavola rotonda parteciperanno anche i relatori intervenuti precedentemente

Cinema Trevi – Cineteca Nazionale
vicolo del Puttarello 25 – Roma

martedì 12 maggio 2009
Carlo Levi e il cinema

ore 21.00 Carlo Levi e il cinema. Lo sceneggiatore
Introduzione di Goffredo Fofi e Raya Cohen (Università Federico II, Napoli)

Il grido della terra (1949)
Regia: Duilio Coletti; soggetto: Maria R. Berardi, Tullio Pinelli; sceneggiatura: Lewis F. Gittler, con la collaborazione di Carlo Levi, Giorgio Prosperi, Alessandro Fersen; fotografia: Domenico Scala; musica: Alessandro Cicognini; montaggio: Mario Serandrei; interpreti: Marina Berti, Andrea Checchi, Vivi Gioi, Carlo Ninchi, Filippo Scelzo, Luigi Tosi; origine: Italia; produzione: Lux Film; durata: 90’
«Ex deportati in Germania, un chirurgo ebreo e la sua futura nuora raggiungono a guerra finita la Palestina e s’incontrano con David, figlio del primo e promesso sposo della seconda, attivamente impegnato nella lotta antibritannica. Le firme di Alessandro Fersen, Carlo Levi e Giorgio Prosperi suggeriscono le nobili intenzioni di questo film Lux sul tema della Terra Promessa e della fondazione dello Stato di Israele» (Morandini). «Il film affronta per la prima volta uno dei problemi politici internazionali più rilevanti nel dopoguerra. La sua realizzazione, contemporanea alla soluzione della questione palestinese, è a suo modo un esempio di cinema in diretta, influenzato evidentemente dal coevo neorealismo. Il campo di raccolta dei profughi ebrei che era stato effettivamente allestito a Palese, frazione del capoluogo pugliese e sede del suo aeroporto, fu l’ambiente reale della prima parte del film fino all’imbarco clandestino degli ebrei. Alcuni esterni ambientati in un centro abitato della Palestina furono girati nella città vecchia di Bari» (Attolini).

Mercoledì 13 maggio, 2009
Roma, Cinema Trevi, Cineteca Nazionale, Vicolo del Puttarello, 25
 
Ore 18.30
La Lucania di Carlo Levi nel documentario italiano
La Lucania di Levi di Massimo Mida (1961, 10’)
«Il cortometraggio si avvale di un ritmo particolare suggerito nel montaggio dalla musica e dal testo parlato. Su questo ritmo si scandisce la breve e intensa vita
del poeta lucano Rocco Scotellaro, che il grande quadro di Carlo Levi – 18 metri di lunghezza per tre di altezza – racconta in tre distinte sezioni. Nella prima sezione è rappresentata la madre e la casa di Tricarico con la salma di Rocco; la seconda mostra una carovana di contadini composta di uomini, donne e bambini che, con gli animali e gli attrezzi, sono in marcia verso la campagna dove passeranno la giornata lavorativa; la terza, infine, ritrae il giovane poeta mentre tiene un comizio, attorniato dai suoi amici e dai suoi compagni di lotta» (Massimo Mida).
Come scorrono i giorni di Axel Rupp (1962, 9’)
Cartello iniziale dopo i titoli di testa: «In certi paesi del meridione il tempo ha una sua misura antica; giorno dopo giorno, con un ritmo solenne, e crudele si avvicendano le epoche della vita e, tra la vita e la morte, il lavoro (come destino) senza senso. Queste immagini ci parlano di Aliano, il paese di Cristo si è fermato ad Eboli. La povertà ed il primitivismo nella vita sociale sono il nucleo di una descrizione del paese: luoghi, abitanti, costumi».
Carlo Levi e i colori del tempo di Mario Bologna (1971, 16’)
Un momento dell’artista al lavoro. Il concetto del tempo è per lui legato ad un recupero del tempo umano, nei ritmi della natura. Levi è ritratto mentre ritocca il suo autoritratto.
Omaggio a Carlo Levi di Mario Carbone (1984, 12’)
Nella situazione attuale della Lucania e di Aliano si colloca il ricordo di Carlo Levi, che qui visse il suo confino negli anni trenta. Egli s’ispirò sempre a quella esperienza, sia nella sua pittura che nei suoi celebri scritti. Il filmato documenta tutto ciò anche con immagini d’epoca, oltre che attuali, la tomba di Levi.
La farfalla e la candela di Paolo Boccio (1985, 10’)
La storia di Carlo Levi ed i suoi rapporti con il Sud, paragonati alla leggenda persiana del titolo. Documentazione del viaggio in Lucania degli anni Sessanta ed immagini attuali del paese dove sembra non sia cambiato nulla.

ore 20.00
Carlo Levi e il cinema. L’autore del commento
La Rivoluzione. Parole e immagini, di Giovanni Angella (Unitelefilm, 1967, 13’ – Aamod)
Attraverso i manifesti dell’avanguardia russa degli anni ‘20 del Novecento, il cortometraggio ripercorre alcune tappe fondamentali della rivoluzione d’ottobre, testimoniando la partecipazione degli artisti, dei pittori e dei grafici sovietici agli avvenimenti che cambiarono la storia del mondo, e sottolineando la funzione sociale che la loro attività ebbe per informare e mobilitare le masse operaie e contadine della Russia.
Repertorio fotografico e cinematografico sovietico. Musiche da 11° e 7° sinfonia di Dimitri Sciostakovic; Canzoni Popolari Russe

ore 20.30 Cristo si è fermato a Eboli (1979)
Regia: Francesco Rosi; soggetto: F. Rosi, Tonino Guerra, dal libro di Carlo Levi; sceneggiatura: F. Rosi, T. Guerra, Raffaele La Capria; fotografia: Pasqualino De Santis; musica: Piero Piccioni; montaggio: Ruggero Mastroianni; interpreti: Gian Maria Volonté, Paolo Bonacelli, Alain Cuny, Lea Massari, Irene Papas, François Simon; origine: Italia/Francia; produzione: Vides Cinematografica, Fides Cinematografica, Rai, Action Film; durata: 150’
«Fra l’estate del ’35 e quella del ’36, Carlo Levi fu confinato politico in due paesi della Lucania (Grassano e Aliano), dove incontrò un’antica civiltà meridionale e contadina ancora esclusa da ogni vero contatto con il potere centrale. Medico, pittore e scrittore, il piemontese Levi registrò la sua esperienza nel libro Cristo si è fermato a Eboli, punto di riferimento di tutta la meridionalistica italiana dopo il 45. Non è certo un caso che Francesco Rosi, dopo vent’anni di film tutti dedicati ai problemi del Sud, sia finalmente arrivato al classico libro di Levi, di cui propone un rispecchiamento cinematografico che sarà occasione di rinnovati dibattiti. Poco interessato per temperamento alla chiave antropologico-magica del testo, da cui si è dipartita la ricerca di Ernesto De Martino, Rosi guarda piuttosto alle implicazioni socio-politiche dell’indagine di Levi, che lungi dall’essere superate possono aprire oggi una nuova prospettiva sull’emarginazione dalla politica e sull’esclusione dal potere delle masse popolari non soltanto lucane (e se ne vedrà più ampia testimonianza nella versione televisiva dell’opera, più lunga di circa un’ora, divisa in quattro puntate). Come già fece per Il momento della verità, il regista affida la sua ricerca alla macchina da presa in un’ottica tutt’altro che neorealistica, anzi stilisticamente molto raffinata. E se Volontè dà una versione addolcita e sommessa dei contagiosi entusiasmi di Levi, in mezzo a efficaci attori naturali spicca l’ironia di Paolo Bonacelli che fa di don Luigino, il podestà fascista, una figura indimenticabile» (Kezich).
Dare forma alle parole e alle immagini. Incontro con lo scenografo Andrea Crisanti

Giovedì 14 maggio, 2009
Roma, Cinema Trevi, Cineteca Nazionale, Vicolo del Puttarello, 25

ore 18.00 Carlo Levi e il cinema
Tavola rotonda
Partecipano: Partecipano: Francesco Rosi, Mino Argentieri, Biancamaria Frabotta, Raffaele La Capria, Giulio Ferroni, Sergio Toffetti

al termine: Carlo Levi e il cinema. Scenografo e costumista Patatrac (1931)

Regia: Gennaro Righelli; soggetto: Gino Rocca, Dino Falconi; sceneggiatura: Aldo Vergano; fotografia: Carlo Montuori; musica: Ezio Carabella, Felice Lattuada; montaggio: Giorgio C. Simonelli, G. Righelli; interpreti: Armando Falconi, Arturo Falconi, Maria Jacobini, Giorgio Bianchi, Cesare Zoppetti, Gretel Berndt; origine: Italia; produzione: Cines; durata: 69’
Un nobile, dai modi raffinati, è sempre alla conquista di belle donne, che spesso accettano la sua corte solo per frequentare ambienti di classe, finché si lega a una bella signora. «Armando Falconi è ormai l’attore destinato a impersonare un immutabile tipo di gaudente spendaccione e buon figliolo, sempre alle prese con debiti e donnine; e l’Armando che tutti han visto alla ribalta ora riappare anche sullo schermo. Dopo Rubacuori ecco Patatrac; e dopo Patatrac pare che si stia preparando Il bravo ragazzo: un titolo che è tutto un programma. “Un crudel destin / m’ha perseguitato / fin da bambini non m’ha risparmiato”, dice il testo autentico del “motivo conduttore” di questo film, edito dalla Cines, ideato da Gino Rocca e da Dino Falconi, e diretto da Righelli; il crudel destro di vedere “sul più bel” andare a monte la più innocente delle imprese o delle marachelle. Allora si agitano i cespugli delle sopracciglia di Armando, le mani si levano in segno di resa dinanzi al più candido stupore; ma poi, con lo stesso entusiasmo, con lo stesso fervore, si corre dietro alla prossima e immancabile disavventura» (Gromo). Scenografie di Carlo Levi ed Enrico Paulucci.

a seguire
Scene da Pietro Micca di Aldo Vergano (1938, 5’), costumi di Italo Cremona e Carlo Levi, con la collaborazione di Aldo Mollino.
Il film, girato nel 1937 e uscito nei primi mesi del 1938, è tratto da un romanzo di Luigi Gramegna, I Dragoni Azzurri, con la sceneggiatura dei giovani Ettore Maria Margadonna e Sergio Amidei, oltre che dello stesso Vergano. I disegni/acquerelli preparatori sono di Carlo Levi. Pietro Micca è considerato perduto, salvo una scena donata al Museo Nazionale del Cinema da Carlo Petruzzelli che nel film fa la parte del bambino Vigin.

Museo Nazionale del Cinema
Cinema Massimo Tre, Via Verdi 18, Torino

Venerdì 15 maggio 2009
ore 21.00
Carlo Levi, Enrico Paulucci e Italo Cremona
Introduzione di Sergio Toffetti e Lorenzo Ventavoli
A seguire proiezione di: Pietro Micca di Aldo Vergano (estratto di 5’, 1938) e Patatrac di Gennaro Righelli (1931)

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