CATTIVE LETTURE – Da St. Quentin a Quentin Tarantino: Edward Bunker, lo scrivere come arma di riscatto
“Mentre stava mettendo in piedi il cast per “Le iene”, Quentin Tarantino cercava qualcuno che sembrasse veramente un rapinatore di banche; Chris Penn gli chiese: “Che ne pensi di Eddie Bunker?”, e Tarantino disse “Bunker? Ma certo, me lo ricordo in “Vigilato speciale”: è perfetto!”
Ecco come Bunker stesso racconta il modo in cui ottenne la parte di Mr. Blue nel film d’esordio di Tarantino. In realtà, in “Vigilato speciale” non solo aveva recitato: era l’autore della sceneggiatura, basata sul proprio romanzo “Come una bestia feroce”; un libro del quale lo stesso Tarantino ha detto: “Il miglior racconto sul crimine, scritto in prima persona, che abbia mai letto”. Definizione pertinente: infatti “Come una bestia feroce” è stato scritto all’inizio degli anni Settanta mentre Bunker era nel carcere di Marion – Illinois – per aver tentato di rapinare una banca.
“Come una bestia feroce” parla proprio di questo: essere un detenuto, scontare la pena, tornare nel mondo degli onesti e sentirsi rifiutati; delinquere come unica possibilità, essere braccato, fuggire, fuggire, fuggire, fuggire, fuggire… Bunker tiene fede al detto “parla di ciò che conosci”: descrive minuziosamente e con lucidità anfetaminica non solo gli ambienti fisici ma soprattutto i “luoghi” mentali, le sensazioni di chi si vede espulso, come in una crisi di rigetto, da un mondo che è un unico, mostruoso ed ostile essere vivente. “Come una bestia feroce” è un urlo di affermazione, il battersi i pugni sul petto da parte di una persona che – come egli stesso ammette – se non fosse stato per lo scrivere, con molta probabilità non avrebbe raggiunto i trent’anni. Vi si trovano rassegnazione, eccitazione, paura, follia, amarezza, disincanto, tenerezza e struggimento. Tra le righe si legge la condanna alle distorsioni del sistema giudiziario statunitense, e la disperazione per l’impossibilità, da parte del criminale, di sottrarsi al proprio destino.
Eppure Bunker ci è riuscito.
I contatti tra lo scrittore e il mondo del cinema sono molteplici: oltre al già citato “Vigilato speciale” (1978, di Ulu Grosbard, con Dustin Hoffmann), sua prima apparizione sul grande schermo, Bunker conta una decina di altre partecipazioni, anche televisive, prima di recitare come Mr. Blue nel cult “Le iene” (“dove venni pagato pochissimo”, racconta); tra queste nel 1985 interpreta il personaggio di Jonah in “A trenta secondi dalla fine” di Konchalovskij, con Jon Voight, e il capitano Holmes in “Tango & Cash”, dello stesso regista (1989, con Stallone e Kurt Russell); fino ai giorni nostri, ricoprendo il ruolo di Buzzard in “Animal factory”, di Steve Buscemi, coprodotto dallo stesso Bunker e uscito in Italia nel 2000.
Bunker ha scritto, oltre alla sceneggiatura di “Vigilato speciale”, la rivisitazione della sceneggiatura originale di Kurosawa che diede origine al già citato “A trenta secondi dalla fine” (Konchalovskij lo chiamò per rendere autentici i dialoghi tra i prigionieri), nonché la sceneggiatura di “Animal factory”, basata sul romanzo omonimo che Bunker pubblicò nel 1977. Lo scrittore, inoltre, è stato consulente di Michael Mann, Al Pacino e Robert De Niro durante le riprese di “Heat – La sfida”.
COME UNA BESTIA FEROCE, di Edward Bunker
2001, Einaudi, Torino