"Cavalli", di Michele Rho


Tratto dall’omonimo racconto di Pietro Grossi e presentato all’ultimo Festival del Cinema di Venezia nella sezione Controcampo Italiano, Cavalli è un raro – nel panorama nostrano – caso di film epico. Epico nelle inquadrature e nei campi, che respirano il paesaggio aspro e immenso delle montagne che riprendono. Dal western prende il battito universale, il respiro profondo, la ricerca visiva di libertà. Qua e là addirittura qualche duello. E però il ritmo del racconto rimane quello cadenzato e lento dell’800 rurale italiano

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In una casa sperduta in mezzo agli Appennini, e non importa dove esattamente, sul finire dell’Ottocento, vivono i due fratellini Alessandro e Pietro, insieme al padre burbero e alla madre amorevole e malata. La passione dei due bambini per i cavalli diventa ragione di vita che li accompagnerà per tutta l’età adulta dopo la morte della madre, quando il papà regala loro due puledri da domare.

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Tratto dall’omonimo racconto di Pietro Grossi e presentato all’ultimo Festival del Cinema di Venezia nella sezione Controcampo Italiano, Cavalli è un raro – nel panorama nostrano – caso di film epico. Epico nelle inquadrature e nei campi, che respirano il paesaggio aspro e immenso delle montagne che riprendono. Non è un western; almeno non nel senso codificato del termine. Dal western – da quello americano classico – prende il battito universale, il respiro profondo, la ricerca visiva di libertà. Qua e là addirittura qualche duello. E però il ritmo del racconto rimane quello cadenzato e lento dell’800 rurale italiano.

Controversa, a questo proposito, la scelta di non connotare linguisticamente il film, eliminando ogni rintracciabilità dialettale e dunque geografica: ricerca coerente di universalizzare la storia, allontanandola dagli schemi regionalistici alla Baarìa, che innegabilmente spiazza, soprattutto all’inizio.

Ma la perplessità si supera, come l’iniziale, immancabile e breve nenia romaneggiante di Asia Argento, tutto sommato senza grossi sforzi. Il film incuriosisce e risulta vero nonostante qualche patinatura di troppo. Esordio coraggioso al lungometraggio per Michele Rho, prodotto da Andrea Occhipinti che nel film ha anche una piccola parte.

 

 

Regia: Michele Rho
Interpreti: Vinicio Marchioni, Michele Alhaique, Giulia Michelini, Duccio Camerini, Luigi Fedele, Francesco Fedele, Pippo Delbono, Andrea Occhipinti, Marco Iermanò, Antonella Attili, Asia Argento
Distribuzione: Lucky Red
Durata: 93’
Origine: italia, 2011

 

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