Chi è senza colpa, di Michaël R. Roskam

chi è senza colpa
The drop
è il buco del mondo dove è finita gente come il capo cantiere Ivan Locke, o il cocainomane pentito Henry Hill di Quei bravi ragazzi. E' la zona d'ombra di chi preferisce dimenticare ciò che è stato per continuare a vivere. Ma la vita gioca spesso brutti scherzi, anche se sei un mesto e malinconico barman di un locale sfigato, lo sa e lo scrive da sempre Dennis Lehane

 

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 The drop (titolo originale di Chi è senza colpa) è il buco del mondo dove è finita gente come Ivan Locke, o Henry Hill. E' la zona d'ombra di chi preferisce dimenticare ciò che è stato per continuare a vivere. Ma la vita gioca spesso brutti scherzi, anche se sei un mesto e malinconico barman di un locale sfigato, un tempo di tuo cugino ora in mano alla 'mala' russa. C'è un'unica certezza: la tua vita vale ancora più di tutto.
Il protagonista di The drop è Bob Saginowski (Tom Hardy) ma potrebbe essere il personaggio di Hardy nell'omonimo Locke o il pentito cocainomane Henry Hill (Ray Liotta di Goodfellas). Come un secondo finale o un terzo tempo di questi film, The drop prosegue il racconto di lì dove si era interrotto. Dopo l'ultima inquadratura. 


Bob lavora con il cugino Marv (l'ultima interpretazione di James Gandolfini) burbero proprietario che ha perso il suo locale e ora deve stare sotto i russi. Ma al bar di Marv non si servono solo birre o si vede la finale del Superbowl, il bancone è un crocevia di traffici illeciti, come altri tanti locali. Arrivano i soldi 'sporchi' della giornata che ripartono per altri lidi. Sotto gli occhi compiacenti e disarmanti dei due cugini. Poi una mattina Bob trova un cucciolo di pitbull nel secchio della spazzatura di una vicina, Nadia (Noomi Rapace) e decide di tenerlo. Una scelta innocente, all'apparenza. Ma quel cane appartiene a Eric Deeds (il Matthias Schoenaerts di Un sapore di ruggine e ossa), un balordo del quartiere accusato di omicidio che incrocierà la strada del solitario Bob e finirà per essere il tassello fondamentale dei piani del losco Marv, l'ultima mossa per provare a scappare dal quel buco. 


Questo crudo spaccato della periferia metropolitana americana (siamo a Boston) l'abbiamo già visto, il primo che

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viene in mente è James Gray (I padroni della notte o The yards), ma possiamo aggiungere l'ultimo Scoot Cooper (Il fuoco della vendetta), The Fighter di Russell o Come un tuono di Cianfrance.

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Michael R. Roskam, il regista belga di Chi è senza colpa, apprezzato nei festival per la sua opera prima Bullhead (candidata come miglior film straniero agli Oscar 2012, con protagonista proprio Schoenaerts), sembra orientarsi tra questi poli.
Il problema principale, ahimé, è il peso schiacciante della sceneggiatura, Chi è senza colpa è tratto dal racconto 'Animal Rescue' di Dennis Lehane (romanziere già alla fonte di Mystic River, Gone baby gone, Shutter Island), che ha poi collaborato al film. In Italia è uscito anche il romanzo tratto dalla sceneggiatura, edito da Piemme  
Roskam appare ingabbiato dagli schemi narrativi e dalle atmosfere di Lehane: la colpa, il passato, le trappole dei legami familiari. A nulla serve un ottimo Tom Hardy, capace di lavorare su toni e caratteri che già in Locke sembravano appartenergli, per cambiare marcia quando il film gli concede una chance. Lo stesso Gandolfini sembra più funzionale all'intreccio a orologeria pensato da Lehane e caricato da Roskam, che un vero protagonista del racconto. Ciò che accade nel buoio del 'drop', la scatola dove finiscono tutti i soldi raccolti nel giro illegale della 'mala', è quello che all'improvviso si riversa sulle anime perse di questo microcosmo: si sporcano del sangue versato. Non serve a nulla lavarlo come pure provano a fare i due cugini, tutto è già marchiato. Come lo loro vite. 

 

Titolo originale: The dro
Regia: Michael R. Roskam
Interpreti: Tom Hardy, Noomi Rapace, James Gandolfini, Elizabeth Rodriguez, James Frecheville
Durata: 106' 
Origine: Usa, 2014
Distribuzione: 20th Century Fox

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