Chiude del.icio.us, fra le prime piattaforme web di social service

Chiude Delicious, una delle prime piattaforme web ad aver offerto il social service e, nello specifico, il social bookmarking, liberando quindi il segnalibro dalla prigione del browser.

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Anche Delicious se ne va e non è certo un fulmine a ciel sereno. Quando il social bookmarking era poco più di un miraggio, la piattaforma ti consentiva di spostare tutto il macroinsieme di link pescati in Rete, custodirli in forma di tag, e scampare alle grinfie dei servizi browser. Forte della regola aurea del social, ossia utenza=tesoro, si potevano raggiungere risorse specifiche basandosi sui sottoinsiemi taggati, come fa notare Luca Conti su Pandemia. L’esistenza di Delicious, nato quasi in concomitanza di Flickr, piattaforma di raccolta foto, sempre originatasi dal supporto utenti, è stata a dir poco travagliata. Molta della sua figliolanza, non appena Facebook, Twitter, Linkdin e compagnia bella sono esplosi a macchia d’olio, l’ha abbandonato.

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Sulla strada dell’abbandono, Delicous viene acquisito dal colosso Yahoo!, proprio insieme al “fratello” Flickr, ma si tratta di un contratto a progetto perché poco dopo ci penserà AVOS, società fondata dai creatori di Youtube, a tentare di rivitalizzarlo. Purtroppo però le ambizioni di AVOS si rivelano fallimentari perché la spinta rinnovatrice consiste nel rendere Delicious un calderone pubblicitario. La piattaforma è alquanto desolata; sono rimasti solo gli aficionados, quelli che non sono mai andati via. Le nuove API (Application Programming Interface) costringono all’autenticazione sicura, un bene, certo, ma i banner non bastano ad arginare l’onda di Zuckerberg & Co.

Oltre che sui social più canonici, la popolazione Delicious è atterrata su Diigo oppure su Pinboard, il quale, approfittando delle prime ferite del bookmarking, si era fatto largo come degno sostituto, per arrivare poi ad acquisirlo e ad inglobarne gli utenti. Dal 1 giugno 2017 infatti il servizio di Delicious è progressivamente smantellato e accorpato a Pinboard.
Certo, dopo la sua sparizione, si possono sondare altri terreni come Pocket, Feedly oppure il più recente Evernote o il neonato Zoho Notebook, non ancora maturo ma promettente. Resta il fatto che la chiusura di Delicious segna la fine degli antesignani del 2.0 e rischia di far convergere tutto il bagaglio della Web Crowd in quei pochi villaggi globali sempre più saturi, pericolosamente e non, a ciascuno il proprio giudizio, delle nostre ricerche, informazioni, preferenze…

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