CINEMAFRICA – Le Président, di Jean-Pierre Bekolo: Sognando il futuro che verrà

le président

Il film, ispirato alla figura del presidente del Camerun Paul Biya, è stato presentato in concorso al Festival del Cinema Africano di Verona e si muove tra realtà e finzione, sognando un paese nuovo, libero dal regime che ha portato il paese alla disperazione. Ad oggi non ha ancora il visto di censura in Camerun e non è possibile proiettarlo Articolo a cura di www.cinemafrica.org

--------------------------------------------------------------
CORSO COMUNICAZIONE DIGITALE PER IL CINEMA DALL'11 APRILE

--------------------------------------------------------------

le présidentdi Alice Casalini

--------------------------------------------------------------
#SENTIERISELVAGGI21ST N.17: Cover Story THE BEAR

--------------------------------------------------------------

Febbraio 2013: durante la 23ma edizione del FESPACO, Jean-Pierre Bekolo presenta Le Président al Goethe Institut di Ouagadougou. È passato un anno dalla presentazione dell’ultimo film del regista camerunese all’interno del Festival del Cinema Panafricano di Ouagadougou e Le Président non è ancora uscito nel suo paese: Canal Plus Afrique rifiuta di programmarlo, e l’Institut Français non ha intenzione di programmarlo, poiché il film non ha passato il visto di censura. Bekolo è stato tra i registi che nel 2012 ha contestato, insieme a molte altre personalità, l’estensione della legge che sancisce l’obbligo del visto di censura per tutte le proiezioni pubbliche anche a tutti gli istituti di cultura che fanno riferimento ad ambasciate straniere.

Le Président è ispirato alla figura dell’attuale presidente del Camerun, Paul Biya, in carica dal 1982, accusato da molti di essere lontano dalla gente e di utilizzare una politica con caratteristiche dittatoriali, tanto da varare, nel 2008, una riforma costituzionale per partecipare ancora una volta alle elezioni. La critica di Bekolo alle politiche di Biya e l’esplicito richiamo al presidente nel suo ultimo film hanno innescato una serie di polemiche che ancora non hanno permesso al regista di proiettare Le Président nel suo paese d’origine.

A pochi giorni dalle elezioni il presidente del Camerun scompare. Il paese s’interroga: sarà morto? Sarà fuggito? Perché è scomparso? Nel frattempo, dopo 42 anni di regime un segno forte come la scomparsa del presidente mette in agitazione tutti, uomini, donne, anziani, bambini, persino i prigionieri che iniziano ad organizzarsi e ad interrogarsi sul perché nel paese i giovani sono tutti autisti di moto-taxi, perché i bambini vengono rubati negli ospedali pubblici, perché il presidente non è mai stato a Soweto o ad Harlem, perché un paese così bello verte in una così profonda disperazione. Il presidente è scomparso e un giornalista della TV locale, Joe Woodou, segue passo passo l’evento che sta sconvolgendo il Camerun. Nel frattempo il presidente affaticato cerca di capire cosa stia succedendo perché c’è chi lo vuole destituire e gira in incognito e per trovare le risposte alle sue domande si reca dal famoso rapper Valser e poi dalla sua defunta moglie.

paul biya in Le PrésidentBekolo riflette su un fatto apparentemente evidente: il presidente è un essere mortale e, come tale, prima o poi, dovrà essere sostituito; ma dopo tanti anni sembra impossibile immaginare un altro paese, così il solo pensare che il presidente scompaia diventa un sogno.
Le Président si muove tra realtà e finzione, tra il racconto del paese reale, schiacciato dalla povertà, dalla disoccupazione, dalla corruzione, e la fuga riflessiva del presidente.

In questo universo che unisce mondo reale e finzione Bekolo lavora con attenzione all’uso dell’immagine, amalgamando “classiche” interviste, ad immagini evocative e poetiche, come il viaggio del presidente verso la moglie defunta, a uno stile da video musicale nel quale il regista divide lo schermo e sottopone lo spettatore a una sensazione di smarrimento e stordimento fino alla fine, quando l’immaginazione giunge al suo culmine e ascoltiamo il discorso del nuovo presidente, una donna, che promette di far diventare il Camerun un paese normale.

Il racconto del sogno di un nuovo Camerun possibile è tenuto insieme dal giornalista, Joe Woodou, che parla al posto del regista, voce onnisciente de Le Président, a raccogliere tutte le voci, i pensieri, gli interrogativi e le speranze, dei camerunesi. Il racconto del paese reale e della volontà di cambiare la situazione attuale è affidato alle canzoni rap che si alternano durante il film, composte da Adam Zanders.

I motivi per i quali l’uscita de Le Président nelle sale del Camerun è stata ostacolata si possono intuire: Bekolo ha realizzato un film che racconta una realtà disperata ma che allo stesso tempo guarda avanti, verso il sogno di un nuovo possibile Camerun, e speriamo che presto possa essere proiettato nel suo paese. In Italia, il film è stato presentato in concorso al Festival del Cinema Africano di Verona.

 

Articolo a cura di www.cinemafrica.org

 

--------------------------------------------------------------
CORSO ONLINE SCRIVERE E PRESENTARE UN DOCUMENTARIO, DAL 22 APRILE

--------------------------------------------------------------

    ISCRIVITI ALLA NEWSLETTER DI SENTIERI SELVAGGI

    Le news, le recensioni, i corsi di cinema, la riviste, i libri, gli eventi e tutte le nostre iniziative