"Dragon Trainer", di Dean DeBlois e Chris Sanders

dragon trainer di dean deblois e chris sandersDean DeBlois e Chris Sanders dimostrano ancora una volta di vederci lungo e hanno buon gioco a farsi prendere la mano dal furore post-moderno tipico della casa di Shrek e Madagascar: ritmo indiavolato, gag a go-go, citazioni, lirismo e una morale finalmente non ambigua, con una punta di genio nella scelta dei doppiatori americani: Gerard Butler, America Ferrera, Jay Baruchel, Jonah Hill e Christopher “McLovin” Mintz-Plasse

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dragon trainer di dean deblois e chris sandersLa storia si ripete. A vedere le recenti produzioni 3D non si può fare a meno di pensare agli spettatori dei primi film sonori o a colori, spesso inconsapevoli della reale portata storico-teorica dell’innovazione tecnologica. Certo, come se il digitale fosse solo una questione di immagini più definite! È in ballo l’intero statuto ontologico del cinema, sempre che si possa ancora definirlo tale. E anche il 3D è lungi dall’essere soltanto un modo per trasportare il pubblico dentro un mondo – forse non lo è affatto -, quanto uno strumento per crearlo. Come in Up. La grandezza di questo mezzo del futuro senza presente forse è proprio quella di farci regredire a livello di spettatori primitivi, feti kubrickiani galleggianti nel liquido amniotico di un’invenzione senza futuro. È il caso di questo Dragon Trainer (ennesimo esempio di titolo italiano tradotto dall’inglese in… inglese, dal romanzo per bambini di Cressida Cowell), con le sue vertigini hughesiane/vonsternberghiane/cameroniane per le quali il 3D è ben più di un semplice orpello. O una trovata di marketing. Dean DeBlois e Chris Sanders, come già nel salvifico Lilo & Stitch e nel furbo ma suggestivo Heima (per la regia del solo DeBlois), dimostrano di vederci lungo e hanno buon gioco a farsi prendere la mano dal furore post-moderno tipico della casa di Spielberg, Katzenberg e Geffen: ritmo indiavolato, gag a go-go, citazioni, lirismo addirittura e una morale finalmente non ambigua (niente più orchi divenuti re o animali che preferiscono la schiavitù alla libertà della natura selvaggia). Con una punta di genio nella scelta dei doppiatori americani: Gerard Butler affiancato dai super-nerd America “Ugly Betty” Ferrera e Jay Baruchel, più i due “supercattivi” Jonah Hill e Christopher “McLovin” Mintz-Plasse. Il tutto ovviamente vanificato nella versione italiana. Unico appunto: ci sembra che la qualità complessiva dell’animazione segni un passo indietro rispetto al divertentissimo, cinefilo e teorico Kung Fu Panda, sempre della DreamWorks.

Titolo originale: How to Train Your Dragon
Regia: Dean DeBlois e Chris Sanders
Interpreti (voci): Gerard Butler, America Ferrera, Jay Baruchel, Jonah Hill, Christopher Mintz-Plasse
Distribuzione: Universal Pictures
Durata: 98’
Origine: USA, 2010

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