"Dreamgirls" di Bill Condon

Cinema percussivo e scintillante, spettacolo epidermico che trascina i sensi dentro un involucro musicale sempre "caldo" e filologicamente corretto, “Dreamgirls” agisce però su un livello troppo "primario" e di superficie, per non nascondere la sua natura di operazione oppiacea e rassicurante

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Tratto dall'omonimo spettacolo di Broadway, già vincitore di un Tony Award, Dreamgirls è un vero e proprio excursus nella black music anni '60 e '70, con innumerevoli riferimenti alle "vere" star dell'epoca. Tre giovani cantanti di colore, chiamate The Dreamettes, vengono notate durante uno spettacolo da Curtis Jr.(Jamie Foxx), un ambizioso manager senza scrupoli. Questi decide di affiancare il trio a un pionere del nuovo rock 'n roll di Detroit, James "Thunder" Early (Eddie Murphy). E' solo l'inizio di un successo planetario che li porterà nell'Olimpo dei grandi, tra luci e ombre, amori, tradimenti, cadute implacabili, agnizioni finali.  Condon è sempre presente a se stesso, non sbaglia una mossa nella sua perfetta scacchiera visiva e sonora. Colleziona così numeri musicali trascinanti e contagiosi, qua e là accennando ai riferimenti politico-sociali di quegli anni. Tra i meriti, interni al "genere", di Dreamgirls c'è quello di aver saputo condensare due diversi approcci drammaturgico-musicali: la performance intimista e narrativamente rilevante, come quando Effie (Jennifer Hudson) canta Love you I do in sostituzione di un monologo amoroso nei confronti di Curtis, e quella semplicemente performativa da docufiction anni '70.

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Cinema percussivo e scintillante, spettacolo epidermico che trascina i sensi dentro un involucro musicale sempre "caldo" e filologicamente corretto. Rigorosamente attento ai suoi equilibri emotivi, in bilico tra entertainment popolare e intelligente lettura anti-showbusiness, Dreamgirls agisce però su un livello troppo "primario" e di superficie, per non nascondere la sua natura di operazione oppiacea e rassicurante. Troppo pulito e compatto nella sua confezione per aprire veramente passione, il film di Condon frena quelle potenzialità "acide", che avrebbero comportato sublimi deragliamenti e consegna al solo (strepitoso!) Murphy le chiavi di una dimensione drammatica sfuggente quanto improvvisa. Nello sguardo malinconico dell'attore afroamericano, nelle sue acrobazie elettriche e trasformiste e nella sua uscita dal film in dissolvenza in nero, verso un altrove guardato fuori lo schermo, sta alla fine la "vera" anima talentuosa del film, tutto lo scarto impercettibile e autodistruttivo del talento off, ben oltre la patina abbacinante con cui Condon ricopre la sua girandola soul.

Titolo originale: id.


Regia: Bill Condon


Interpreti: Jamie Foxx, Beyoncé Knowles, Eddie Murphy, Danny Glover, Anika Noni Rose


Distribuzione: UIP


Durata: 131'


Origine: Usa, 2006

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