DVD – "Gelosia" di Pietro Germi

GelosiaGermi sfugge alla tentazione del dramma sociale, alla lettura ideologica e realista, cui si sarebbe ben prestato il romanzo di Capuana. Insegue una sua personale intuizione, nella convinzione che allucinazione e follia sono in realtà elementi chiave del noir. Innesta così nella storia le strutture tipiche del cinema di genere e ridefinisce il racconto secondo prospettive più ambigue e inquiete. In una buona edizione della Ripley’s Home Video

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GelosiaAnno: 1953
Durata: 86’
Distribuzione: Ripley’s Home Video
Genere: Drammatico
Cast: Erno Crisa, Marisa Belli, Vincenzo Musolino, Liliana Gerace, Paola Borboni
Regia: Pietro Germi
Formato DVD/video: 1.33:1 4/3
Audio: Dolby Digital 2.0 italiano
Sottotitoli: italiano per non udenti, inglese
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
IL FILM
 
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GelosiaTra i film di Pietro Germi Gelosia è stato sicuramente uno dei titoli più bistrattati, vittima all’epoca di un feroce attacco da parte della critica militante, incapace di uscire dai limiti dell’impostazione ideologica e dalla cieca esaltazione di un neorealismo che tutto poteva essere fuorché un facile marchio di appartenenza. Certo, poteva sembrare una provocazione. Il marchese di Roccaverdina, il romanzo di Luigi Capuana, da cui già era stato tratto nel 1942 Gelosia di Ferdinando Maria Poggioli, poteva benissimo prestarsi a una lettura ideologica e realista. La Sicilia rurale, i rapporti tra l’aristocrazia terriera e i contadini, prepotenza e vessazione da una parte, condiscendenza e servilismo dall’altra, la patologia come cifra della decadenza del ceto dominante. Un bel drammone a sfondo sociale e via…senza tener conto del fatto che già Capuana aveva in qualche modo preso le distanze dal verismo di cui era stato strenuo sostenitore e ideologo. Germi l’“americano”, invece, insegue la sua personale idea di cinema e la sua intuizione, ben sapendo che la follia e l’allucinazione del racconto, la percezione distorta della realtà, siano in realtà elementi chiave del noir. Perché, quindi, non provare a rileggere Capuana secondo le strutture del cinema di genere? Così se la storia conserva tutte le sue valenze melodrammatiche nella passione morbosa tra il marchese (Erno Crisa) e la serva Agrippina Solmo (la magnifica Marisa Belli), il discorso segue altre strade, a partire dall’uso di uno dei più tipici stilemi noir, che tradisce in parte la struttura narrativa del romanzo: un flashback che, sebbene invisibilmente legato ai ricordi del marchese, ridefinisce le coordinate del racconto secondo prospettive più ambigue e inquiete. E ancora, quelle luci e quelle ombre alla Lang, a creare un contrasto di simboli, di pulsioni e forze in tensione. E poi, con un altro scarto rispetto al romanzo, un conflitto a fuoco fatale, che dà la morte a un uomo vittima di un destino che non può dominare. Una sfida all’O.K. Corral, nodo cruciale, punto di convergenza in cui confluisce l’altro sentiero nascosto del film, quel western degli spazi aperti (caos) di una Sicilia bruciata dal sole e impazzita di luce…Tutti sintomi di una modernità stilistica, nervosa forse, ma comunque necessaria per un film che altrimenti sarebbe morto di stereotipi già da tempo.    
 
IL DVD
 
GelosiaLa Ripley’s Home Video prosegue la sua meritoria attività di recupero e diffusione di titoli italiani del passato, una sorta di ricostruzione della memoria cinematografica nazionale. Di Pietro Germi, ad esempio, sono in distribuzione anche In nome della legge (1949) e La città si difende (1951). Per quanto riguarda Gelosia, il pregio maggiore di questa edizione in DVD, tralasciando le caratteristiche grafiche e il menù assolutamente minimali, è nella qualità video. Nonostante si tratti di un film del 1953, il riversamento è più che soddisfacente. A parte qualche difetto e impurità del master originale, non vi è traccia di particolari sgranature o di vistosi effetti digitali e le immagini si presentano nitide e ben definite, con neri profondi e ampie scale di grigio. Nel complesso un’ottima resa della fotografia di Leonida Barboni, sia nelle scene diurne in esterni, caratterizzate da una luminosità diffusa ai limiti della sovraesposizione, sia nelle sequenze d’interno e notturne, dominate da forti contrasti chiaroscurali. Per quanto riguarda l’audio è disponibile solo un Dolby Digital 2.0 in italiano, con un flusso dati a 192 kbps. Si tratta della scelta fedele alla traccia audio originale, che presenta qualche fastidioso picco soprattutto nelle scene in cui domina la roboante colonna sonora di Carlo Rustichelli. I sottotitoli disponibili sono in italiano per non udenti e in inglese. Del tutto assenti gli extra. Una mancanza che in parte inficia il giudizio finale sul prodotto, anche se in qualche modo giustificata dall’assoluta indifferenza, se non addirittura dall’aperta ostilità della critica nei confronti del film. 
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    2 commenti

    • E' un film bellissimo, con tracce e tagli d'immagine che altri registi hanno utilizzato in film successivi. tra tutti Sergio Leone per i suoi spaghetti western. Da confrontarsi il taglio a tre quarti del marchese con il Lee Van Clif di Sergio Leone.Un grande regista a cui il cinema italiano ( il migliore del mondo di quel periodo) deve tanto.

    • Film eccezionale: pochi splendidi attori, scenografia brulla e bruciata,musica essenziale, bianco e nero perfetto, storia intensa e ancora attuale. Che dire di più? Erno è morto giovane, meritava vita più lunga. Marisa bellissima, altro che le bambolette di oggi. Troppo poco su di loro in internet…..