DVD – "Il viale della speranza", di Dino Risi

La Ripley Home Video ripropone questa semisconosciuta opera prima di Dino Risi. Meritoria l’iniziativa di recupero della casa di produzione che prosegue nella riscoperta del cinema italiano. In Il viale della speranza emerge il cinema di quegli anni ancora bonario e semplice e la mano di Risi doveva ancora trovare la sua giusta misura nella corrosiva espressione futura.

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Titolo Originale: Viale della speranza

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Anno: 1953

Durata: 83’

Produzione: RHV Ripley Home Video

Distribuzione: Sony Pictures Home Entertainment

Genere: Commedia

Cast: Cosetta Greco, Marcello Mastroianni, Liliana Bonfatti, Pietro De Vico, Piera Simoni

Regia: Dino Risi

Formato DVD/video: 1,33:1 4/3

Audio: Dolby Digital 1.0 italiano

Sottotitoli: italiano,

Extra: Sequenze, intervista a Dino Risi, trailer originale

 

 

 

 

Il film

Apprendiamo dagli extra del dvd, nella secca, ma esauriente intervista di Tatti Sanguineti a Dino Risi, autore di questo Viale della speranza che nel 1953 lo vide quasi esordire nel cinema, di sicuro nel lungometraggio, che il titolo nacque in antitesi al film di Wilder Viale del tramonto. Nulla a che vedere l’uno con l’altro se non l’ambiente del cinema all’interno del quale i due film trovano ispirazione.

In Il viale della speranza si addensano personaggi che, nel bene e nel male, hanno fatto parte del sottobosco produttivo e cinematografico in genere dell’Italia della ricostruzione, quasi in odore di dolce vita, ma ancora molto ladri di biciclette. Dino Risi la definisce, con precisa espressione, una commedia malinconica.

È la storia di Luisa, Franca e Giuditta tre donne tra loro diverse, timide o sfacciate che coltivano il sogno del cinema, che dividono la loro vita tra attese estenuanti sul set e pensioni di terza categoria, tra un amore fugace e uno duraturo che segnerà le loro vite. Non tutte raggiungeranno lo scopo, ma qualcuna di loro, complice l’aspetto procace, risalirà la china da un altro versante. Il tutto su uno sfondo di piccole figure che sbarcavano il lunario e inventavano giorno per giorno il cinema di quegli anni.

L’immagine molto casalinga degli ambienti emerge in tutta la sua estrema semplicità e bonaria quotidianità con evidente immediatezza, a cominciare dal tram bianco e azzurro che giorno dopo giorno  porta figuranti e giovani e vecchi attori o attrici avanti e indietro tra Roma e Cinecittà per finire alle figure dei burberi e comprensivi produttori. Un percorso uguale ogni giorno che, stando nella metafora alla quale il cinema ci ha abituati, disegna il destino attraverso il profilo metallico dei binari. Il cinema di Risi doveva affinarsi, trovare la sua misura nel corrosivo vetriolo che avrebbe attraversato le sue commedie amare (su tutti  Il sorpasso, ma forse quasi di più Una vita difficile) ma il tratto personale, pur se assimilabile ad altro cinema di quegli anni, faceva la sua comparsa e l’avvio del film, in stile neorealista, non inganni, Dino Risi cercava già altre strade.

Oltre a ricostruire il trio di Le ragazze di Piazza di Spagna di Luciano Emmer con la Greco, la Bonfatti e Mastroianni, i più accorti riconosceranno un giovanissimo Corrado Pani e vedranno Mastroianni (Mastrojanni secondo i titoli del film) alla sua terza esperienza cinematografica.

 

Il dvd

Nel suo lucido bianco e nero, ripulito da imperfezioni e nell’audio privo imperfezioni il prodotto della Ripley assicura una visione di qualità che farà apprezzare il film nel suo flusso video e audio. Peccato che non possa essere utilizzato con i sottotitoli per una visione più ampia per chi non può usufruire dell’audio, meno problematico è l’assenza di una sottotitolazione in altra lingua, benché la sua presenza avrebbe permesso una maggiore diffusione all’estero consentendo la conoscenza di questo cinema anche al di fuori dei confini italiani. In ogni caso il recupero di questo film, di per se è già un’ottima scelta e una lodevole iniziativa.

Quanto agli extra oltre alle scene, suddivise per capitoli, si potranno ritrovare: il trailer originale dell’epoca, minimale e didascalico, come si soleva realizzare l’anticipazione del film e la preziosa, sintetica, ma efficace intervista a Dino Risi che nel breve tempo concesso riesce a condensare lo spirito e l’atmosfera che più di cinquant’anni fa si respirava in quel cantiere che era Cinecittà.

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