DVD – "La peccatrice", di Amleto Palermi

la peccatriceAmleto Palermi affronta la difficile tematica della prostituzione e affresca con dimesso realismo e con commossa partecipazione il graffiante e scomodo ritratto di un’Italia inquieta e problematica. Maria Ferrante è una giovane sedotta e poi abbandonata, marchiata indelebilmente dal peccato, costretta al sacrificio e all’esclusione. Da Surf Video

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la peccatriceAnno: 1940

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Durata: 92’

Distribuzione: Cecchi Gori Home Video

Genere: drammatico

Cast: Paola Barbara, Vittorio De Sica, Gino Cervi, Umberto Melnati, Fosco Giachetti, Piero Carnabuci

Regia: Amleto Palermi

Formato DVD/Video: 1.33:1

Audio: italiano Dolby Digital 1.0 mono

Sottotitoli: italiano per non udenti

Extra:

 

IL FILM

Amleto Palermi affronta la difficile tematica della prostituzione e affresca con dimesso realismo e con commossa partecipazione il graffiante e scomodo paola barbararitratto di un’Italia inquieta, problematica, ben lontana dall’immagine, addomesticata e sterilizzata dalla propaganda fascista, di una società priva di contraddizioni. Sceneggiato da Luigi Chiarini, Umberto Barbaro e Francesco Pasinetti, La peccatrice è la storia di una giovane sedotta e poi abbandonata, Maria Ferrante (Paola Barbara) è un corpo in fuga, marchiato indelebilmente dal peccato eppure ancora innocente, un corpo senza più possibilità di redenzione, costretto al sacrificio e all’esclusione. Maria lascia rivivere i fantasmi del suo passato e ripercorre tra il sogno e la veglia la sua esistenza. I brevi istanti di felicità vissuti – l’abbagliante chiarore che avvolge l’istituto dove mette al mondo il suo bambino, l’avvolgente e appassionato ballo durante il quale Pietro (Vittorio De Sica) le dichiara timidamente il suo amore – si alternano alla sua dolorosa caduta, fatta di speranze continuamente negate, in un universo moralmente ambiguo e corrotto. E risvegliatasi dal suo sonno tormentato, Maria si concede un’ultima, caparbia illusione, quella di poter ritrovare vita e riposo dalla sua sofferenza. Ma il suo vagare è l’inutile movimento di un corpo continuamente rifiutato, reso inaccettabile dalla sua diversità e per questo ricacciato ai margini, costretto alla solitudine e alla dannazione dal falso moralismo borghese di una società intollerante, la peccatricecinica ed egoista, che ha disperso ogni parvenza di solidarietà e di comprensione. L’universo cittadino, nel quale Maria cerca d’integrarsi, di ritrovare un nuovo candore, abbandonandosi prima al miraggio di una tranquillità familiare con Pietro e poi alla sommessa speranza di normalità, finisce per assumere le sembianze ambigue di un organismo tentacolare e pericoloso, avvolto da un’atmosfera cupa e opprimente, abitato da figure deboli, stanche e arrese, come Pietro, o squallide e prive di scrupoli, come Ottavio (Piero Carnabuci). E alla concretezza spoglia dello spazio urbano, Amleto Palermi contrappone il lirismo dell’idillio rurale, degli spazi aperti, luminosi e rassicuranti, di un’umanità ruvida, ma sincera e ancora capace di comprensione, di rispetto e di calore. L’universo contadino, che Maria attraversa nella rassegnata consapevolezza di non potervi appartenere, non è una dimensione salvifica contrapposta alla città come luogo di perdizione, non è uno spazio liberatorio al quale poter ancora aspirare, ma un paesaggio irraggiungibile, un altrove perduto nel tempo e senza una reale consistenza, che esiste solo come proiezione mentale delle speranze della protagonista.

 

la peccatriceIL DVD

La Surf Video continua nella riscoperta del cinema italiano. Il film di Amleto Palermi esce nella collana “Il Neorealismo”, in un’edizione assai scarna, purtroppo totalmente priva di contenuti speciali. L’assenza degli extra è in parte compensata dalla grande cura dedicata alla qualità del riversamento. Ottimo il lavoro di restauro che, a prescindere da qualche lieve sporcatura della pellicola e da una eccessiva sovraesposizione in alcune scene, restituisce in tutta la sua bellezza la fotografia di Vaclav Vich ed esalta il contrasto tra l’oscurità soffocante e minacciosa dello spazio cittadino e luminosità calda e rassicurante delle sequenze rurali, della lavanderia e dei rari momenti di serenità vissuti dalla protagonista. Perfetto anche il sonoro che, come il video, sembra non risentire del passaggio del tempo. L’unica traccia, in italiano monofonico, è perfettamente ripulita e sempre chiara.

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