DVD – "La peccatrice", di Amleto Palermi
Amleto Palermi affronta la difficile tematica della prostituzione e affresca con dimesso realismo e con commossa partecipazione il graffiante e scomodo ritratto di un’Italia inquieta e problematica. Maria Ferrante è una giovane sedotta e poi abbandonata, marchiata indelebilmente dal peccato, costretta al sacrificio e all’esclusione. Da Surf Video
Anno: 1940
Durata:
Distribuzione: Cecchi Gori Home Video
Genere: drammatico
Cast: Paola Barbara, Vittorio De Sica, Gino Cervi, Umberto Melnati, Fosco Giachetti, Piero Carnabuci
Regia: Amleto Palermi
Formato DVD/Video: 1.33:1
Audio: italiano Dolby Digital 1.0 mono
Sottotitoli: italiano per non udenti
Extra:
IL FILM
Amleto Palermi affronta la difficile tematica della prostituzione e affresca con dimesso realismo e con commossa partecipazione il graffiante e scomodo ritratto di un’Italia inquieta, problematica, ben lontana dall’immagine, addomesticata e sterilizzata dalla propaganda fascista, di una società priva di contraddizioni. Sceneggiato da Luigi Chiarini, Umberto Barbaro e Francesco Pasinetti, La peccatrice è la storia di una giovane sedotta e poi abbandonata, Maria Ferrante (Paola Barbara) è un corpo in fuga, marchiato indelebilmente dal peccato eppure ancora innocente, un corpo senza più possibilità di redenzione, costretto al sacrificio e all’esclusione. Maria lascia rivivere i fantasmi del suo passato e ripercorre tra il sogno e la veglia la sua esistenza. I brevi istanti di felicità vissuti – l’abbagliante chiarore che avvolge l’istituto dove mette al mondo il suo bambino, l’avvolgente e appassionato ballo durante il quale Pietro (Vittorio De Sica) le dichiara timidamente il suo amore – si alternano alla sua dolorosa caduta, fatta di speranze continuamente negate, in un universo moralmente ambiguo e corrotto. E risvegliatasi dal suo sonno tormentato, Maria si concede un’ultima, caparbia illusione, quella di poter ritrovare vita e riposo dalla sua sofferenza. Ma il suo vagare è l’inutile movimento di un corpo continuamente rifiutato, reso inaccettabile dalla sua diversità e per questo ricacciato ai margini, costretto alla solitudine e alla dannazione dal falso moralismo borghese di una società intollerante, cinica ed egoista, che ha disperso ogni parvenza di solidarietà e di comprensione. L’universo cittadino, nel quale Maria cerca d’integrarsi, di ritrovare un nuovo candore, abbandonandosi prima al miraggio di una tranquillità familiare con Pietro e poi alla sommessa speranza di normalità, finisce per assumere le sembianze ambigue di un organismo tentacolare e pericoloso, avvolto da un’atmosfera cupa e opprimente, abitato da figure deboli, stanche e arrese, come Pietro, o squallide e prive di scrupoli, come Ottavio (Piero Carnabuci). E alla concretezza spoglia dello spazio urbano, Amleto Palermi contrappone il lirismo dell’idillio rurale, degli spazi aperti, luminosi e rassicuranti, di un’umanità ruvida, ma sincera e ancora capace di comprensione, di rispetto e di calore. L’universo contadino, che Maria attraversa nella rassegnata consapevolezza di non potervi appartenere, non è una dimensione salvifica contrapposta alla città come luogo di perdizione, non è uno spazio liberatorio al quale poter ancora aspirare, ma un paesaggio irraggiungibile, un altrove perduto nel tempo e senza una reale consistenza, che esiste solo come proiezione mentale delle speranze della protagonista.
IL DVD