DVD – "Man on Wire" di James Marsh

man on wireDalla Feltrinelli un'ottima edizione in DVD del documentario vincitore del premio Oscar nel 2009 Man on Wire: stupendo omaggio all'arte del funambolo e all'artista Philippe Petit, poeta della fune e dissacrante giocoliere delle convenzioni moderne

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man on wireTitolo originale: Man on Wire
Anno: 2009
Durata: 91’
Distribuzione: Feltrinelli
Genere: Documentario
Cast: Philippe Petit, Jean François Heckel, Jean-Louis Blondeau, Annie Allix
Regia: James Marsh
Audio: Inglese-Francese 2.0, Italiano 2.0
Sottotitoli: Italiano, Inglese
Extra: Intervista a Paul Auster (18’); Il teatro del cielo (con contributi di Paul Auster, Philippe Petit e Michele Serra – p. 68)
 

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IL FILM

man on wirePhilippe Petit, giocoliere, prestidigitatore, scrittore, borseggiatore e funambolo francese, autore di attraversate clandestine tra palazzi ed edifici celebri racconta e si racconta nel documentario di James Marsh. Il regista utilizza materiale di repertorio, ricostruzioni con attori e intermezzi quasi al di fuori del tempo per narrare l’impresa del 1974 di Petit: la camminata su un filo teso tra le due torri del World Trade Center di New York.
Con uno stile che si allontana dal vero e proprio documentario, Marsh costruisce un thriller fatto di colpi di scena, suspense ed attese, rese ancora più drammatiche dalle pause nei racconti dei veri protagonisti. Si viene così a delineare un omaggio all’arte funambolica di Petit, talmente anacronistica in un mondo di viaggi veloci e di tecnologie invasive ed invadenti da risultare ancora più sorprendente ed affascinante, così al limite dell’umano da colpire sicuro gli occhi di chi guarda.
Resta l’idea di qualcosa di irripetibile, di un’impresa che rimarrà per forza di cose unica (le torri gemelle sono ormai distrutte) e forse proprio per questo motivo ancora più forte e straordinaria.
Ma non è solo la camminata il fulcro del film di Marsh (già autore peraltro di particolari cortometraggi e del’interessante lungometraggio di finzione The King), è l’artista Petit ad uscire fuori, è la poesia di un uomo che vive e sopravvive ancora con l’arte di strada, la spettacolarità e la sorpresa, antenati del cinema moderno, progenitori di quella settima arte che troppo spesso sembra aver perso le sue basi puramente mostrative.
Marsh riesce a muoversi con abilità tra finzione e realtà, gioca con il teatro filmato quando riprende Petit ai nostri giorni circondato da uno sfondo nero o dai tendoni del palcoscenico mentre ricorda la sua impresa americana; rompe l’incantesimo del cinema con sguardi fissi in macchina che spariscono nel buio, scelte di regia che gli permettono di presentare i vari protagonisti come personaggi senza consistenza, senza tempo così come Petit, forse ultimo rappresentante di un mondo “popolare” ormai in via d’estinzione.

 

IL DVD + IL LIBRO
Vincitore dell’Oscar come miglior documentario nel 2009, presentato al Festival del Film di Roma l’anno scorso, Man on Wire esce finalmente in DVD in un’ottima edizione curata dalla Feltrinelli.
man on wireIl riversamento video è perfetto ed estremamente corretto nel saper rendere la granulosità del materiale di repertorio e la perfezione tecnica delle riprese recenti. Stesso discorso vale per le tracce audio, in lingua originale (assolutamente da preferire per godere delle differenti lingue parlate) e in italiano, ottimamente mixate e calibrate a livello di volume e di potenza.
Gi extra non sono abbondanti, ma estremamente validi: un’intervista di 18 minuti allo scrittore e regista Paul Auster, amico di Petit e suo traduttore per l’edizione americana del suo primo libro – uscito in Italia col titolo Trattato sul funambolismo – fa da preludio all’ottimo testo Il teatro del cielo, stupendo volumetto che accompagna l’edizione in DVD con contributi oltre che dello stesso autore di Blue in the face, anche di Michele Serra, di Michele Sesti (direttore artistico della sezione “L’altro Cinema/Extra” del Festival di Roma) e di Philippe Petit: dell’abilissimo funambolo francese sono riportate un’intervista e alcuni estratti della sua prima opera; poetici omaggi alla corda, consigli per cominciare l’arte di strada e le impressioni che si possono vivere stando sospesi nell’aria e diversi metri di altezza; poche parole che fanno inevitabilmente nascere in chi legge l’interesse per questo contemporaneo artista della fune.
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