DVD – “Un certo giorno”, di Ermanno Olmi

Un certo giorno, di Ermanno Olmi - DVDUn certo giorno è un film che a prima vista potrebbe sembrare dimesso e minore nella filmografia di Ermanno Olmi, ma che invece si rivela come un’opera che riesce a scavare nella coscienza dei personaggi e degli spettatori, permeato di un dolore profondo in una malinconica atmosfera che si riflette in quella di Milano avvolta da un velo di nebbia che rende indefinito lo spazio. Il DVD è editato da Dolmen

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Un certo giorno, di Ermanno Olmi - DVDAnno: 1969
Durata: 98'
Distribuzione: Dolmen
Genere: drammatico
Cast: Brunetto Del Vita, Ugo Adinolfi, Lidia Fuortes, Raffaele Modugno
Regia: Ermanno Olmi

Formato DVD/Video: 1.33:1
Audio: Dolby Digital 1.0 mono
Sottotitoli: italiano per non udenti
Extra: intervista a Ermanno Olmi, filmografia
 

 

 

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IL FILM

Solo un autore come Ermanno Olmi nell’anno 1968 avrebbe potuto realizzare il film più apparentemente lontano dal contesto in cui veniva girato. Nell’anno in cui le generazioni hanno compreso che il privato era pubblico e che quindi le scelte personali erano indissolubilmente legate a quelle politiche, Olmi ha realizzato Un certo giorno, un film che a prima vista potrebbe sembrare dimesso e minore nella filmografia del regista bergamasco, ma che invece si rivela come un’opera che riesce a scavare nella coscienza dei personaggi e degli spettatori. Sotto questo profilo Un certoUn certo giorno, di Ermanno Olmi - DVD giorno è un film che ci racconta di una trasformazione interiore, che ripercorre quel tragitto della coscienza dove si annida il principio di responsabilità che diventa a grandi passi il vero protagonista del racconto. Un cinema che diventa quindi anche racconto etico e che ricorda per molti versi quello di Kieslowski per la capacità di descrivere i moti dell’anima oltre che per una straordinaria fluidità narrativa attraverso la quale Olmi coglie, nella quotidianità assolutamente convenzionale, il percorso morale dei suoi protagonisti trasformandolo in azione cinematografica.

Un manager d’industria che approfitta della propria posizione per le sue scappatelle, un giorno provoca, con la propria automobile, un incidente che sembra banale. Le conseguenze saranno gravissime e il senso di colpa, pur sopito dall’esito processuale, lo tormenterà per tutta la vita.

C’è un dolore profondo in questo film austero e minimalista, una sottile linea di dolore che attraversa l’intera vicenda, una malinconica atmosfera che si riflette in quella Milano avvolta da un velo di nebbia che rende indefinito lo spazio. Prima la vicenda del dirigente che a causa di un infarto deve lasciare il lavoro, un’occasione per Bruno che potrà prendere il suo posto alla direzione dell’azienda. Ma quell’episodio introduce un’atmosfera di declino che segna il lento procedere verso la vecchiaia illusoriamente negata dall’avventura galante. Lo sguardo di Olmi è davvero prezioso nel diluire gli effetti di questo avvenimento durante il corso della storia quasi a volere segnare l’atmosfera dei Un certo giorno, di Ermanno Olmi - DVDsentimenti dentro la quale si svilupperà la vicenda del suo protagonista, costellata da amanti e dai mesti addii, da una latente infelicità alla quale non sembra potere dare soluzione la propria affermazione professionale. Infine l’incidente che un certo giorno gli cambia la vita e lo rende mansueto e disponibile verso la famiglia che spalanca le proprie ali protettrici. L’inganno della giustizia non gli servirà a molto perché il futuro sarà un buco nero all’interno del quale Bruno dovrà fare i conti con la propria coscienza.

Un certo giorno si inserisce in un percorso autoriale che Olmi ricorda nell’intervista che compone gli extra del dvd. Questo film insieme a Il tempo si è fermato, Il posto e L’albero degli zoccoli, che avrebbe dovuto essere il primo film del ciclo, costituisce la riflessione di Olmi sul lavoro, all’alba del ’68 e dei primi echi di una rivoluzione che, piaccia o meno, avrebbe cambiato il modo di pensare nell’intero mondo occidentale.

Motivi questi tutti validi per supportare le ragioni della bella e necessaria retrospettiva che al regista è stata dedicata qualche anno dal Festival di Pesaro accompagnata dalla puntuale pubblicazione di Marsilio curata da Adriano Aprà.

 

 

IL DVD

Salvarti dall’apparato giudiziario è possibile, salvarti dalla tua coscienza no! Il solo ascolto di queste e delle altre parole di Ermanno Olmi nella lunga intervista, organizzata per capitoli, dove si racconta la genesi di questo film e dalla quale apprendiamo che la storia prende ispirazione da un episodio che vide testimone lo stesso regista, può costituire ragione più che sufficiente per dedicare un poco del proprio tempo alla visione e all’ascolto degli extra di questo dvd.

L’intervista diventa l’occasione per un esame più profondo di quel proprio mondo interiore che ha ispirato questo e iUn certo giorno, di Ermanno Olmi - DVD suoi altri film. Il senso di responsabilità, che avvolge il protagonista condizionando la sua vita futura (la sua pena – dice Olmi – comincerà dopo la sua assoluzione) si trasforma in proficua occasione, per il regista per allargare lo spettro dei casi in cui i nostri atti o le nostre scelte incidano sulle vite altrui. Parole importanti, di disarmante semplicità benché oggi, queste riflessioni, paiano appartenere ad un passato governato da un altro statuto di convivenza.

Il nobel Saramago in Cecità sintetizza queste stesse riflessioni indicando il principio di immortalità proprio nelle conseguenze che i nostri comportamenti avranno sulle altre persone.

Olmi si conferma, ancora una volta, autore dal grandissimo senso etico e questo film, come altri nella sua lunga carriera, lo testimoniano, e ancora una volta viene spontaneo associarlo, idealmente, al grande regista polacco del Decalogo. Una lezione di moralità, senza moralismi, che speriamo – con il rischio di sembrare demodé – i più giovani possano, prima o poi ascoltare, fosse soltanto per comprendere che il cinema nasconde tra le sue pieghe sempre, soltanto e comunque l’etica dello sguardo (quella già consegnataci da Rossellini).

Se una lode va rivolta, quindi, alla Dolmen, che produce e distribuisce questo prezioso film, per questa intervista con il regista bergamasco, un rilievo in negativo le va indirizzato per l’approssimazione con cui ha curato la filmografia del regista che, incredibilmente, sembra cominciare dal 1987 con Lunga vita alla signora! e con soli undici titoli in elenco. Nulla sembra restare dei ventotto anni precedenti durante i quali, in rapido conteggio, Olmi, tra regie cinematografiche, televisive, documentari e cortometraggi, ha girato altre 32 opere. In altre parole in quella filmografia non esiste neppure il film di cui gli stessi extra fanno parte.

Sotto il profilo tecnico il flusso audio rimane nel range della risoluzione più comune per i dvd di buona qualità e quanto al video il film è risolto nel formato del digitale televisivo con un’ottima risoluzione del colore e della grana dell’immagine anche paragonata alla proiezione in pellicola alla quale di recente si è avuto occasione di assistere.

 

 

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