Escape Plan 3 – L’ultima sfida, di John Herzfeld

L’action per Sly era un atto di fede, ma in questo terzo capitolo la partita è già persa in partenza. E alla fine la sua resa è definitiva: “Con le prigioni ho chiuso”

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Per Sly l’action è “un atto di fede” come sottolineava Aldo Spiniello parlando del primo Escape Plan. Ormai combatte senza Schwarzy ma con Dave Bautista al seguito. Ma qui si vede poco. Anzi gioca quasi da solo. Stavolta Ray Breslin deve salvare la figlia del magnate della Zhang Innovation che è stata rapita ed è stata rinchiusa in una prigione in Lettonia. Dietro al sequestro c’è il figlio di un suo vecchio socio in cerca di vendetta. La situazione precipita quando tra gli ostaggi c’è pure Abigail, la sua fidanzata.

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Da Mikael Håfström a Steven C. Miller fino a John Herzfeld. Che sembra aver dimenticato totalmento quel dinamismo di Due giorni senza respiro e 15 minuti. Follia omicida a New York. E soprattutto, rispetto al capostipite, Escape Plan 3 perde quell’apparente claustrofobia che caratterizzava il penitenziario high tech ‘la Tomba’.

Sembra davvero avere il look di un brutto action anni ’90. Evidente già in tutta la scena del rapimento della ragazza. Tra prospettive e sguardi prevedibili prima che i sequestratori sono entrati in azione. La Prigione del Diavolo diventa solo un pallido cerchio di dannati. Tra torture gratuite, sgozzamenti e combattimenti di arti marziali. In più con dialoghi teneramente imbarazzanti (“E per ringraziarvi, perderete entrambi le vostre vite”).

Qui la compattezza della struttura del genere carcerario è messa a dura prova. Gli esperimenti di Escape Plan. Fuga dall’inferno sono rimasti lì, in un film già non memorabile. L’unico interesse potrebbe riguardare le derive dell’action nel corso dei decenni. Proprio attraverso il corpo di Sly. Che cerca di ritagliarsi da solo il proprio spazio vedendo che la partita è già compromessa. Muovendosi dalle parti di Daylight in quella corsa sotto il tunnel. Poi capisce che la partita è persa. Alla fine, la sua resa è definitiva: “Con le prigioni ho chiuso”.

 

Titolo originale: Escape Plan: The Extractors
Regia: John Herzfeld
Interpreti: Sylvester Stallone, Malese Jow, Dave Bautista, 50 Cent, Devon Sawa, Harry Shum jr., Jaime King
Distribuzione: M2 Pictures
Durata: 87′
Origine: USA, 2019

La valutazione del film di Sentieri Selvaggi
1.5

Il voto al film è a cura di Simone Emiliani

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