FESTIVAL DI ROMA 2011 – Il lato oscuro di Hollywood. Incontro con Stewart Stern


Sceneggiatore hollywoodiano a cavallo tra l’epoca d’oro degli Studios e il nuovo cinema contemporaneo, Stewart Stern ha scritto alcune pagine  leggendarie della settima arte. Suo è lo script di Gioventù bruciata (Rebel without a cause) di Nicholas Ray, anno 1955, la pellicola che insieme a La valle dell’Eden di Elia Kazan lanciò il mito di James Dean. Lo abbiamo incontrato in occasione del documentario realizzato da Francesco Zippel in omaggio a Ray

--------------------------------------------------------------
CORSO COMUNICAZIONE DIGITALE PER IL CINEMA DALL'11 APRILE

--------------------------------------------------------------

di Lara Ferrari

--------------------------------------------------------------
#SENTIERISELVAGGI21ST N.17: Cover Story THE BEAR

--------------------------------------------------------------

Colto di spalle, nella sala da cocktail di un hotel romano, sembrava già dentro una inquadratura cinematografica. Ci sono incontri unici che capitano una sola volta nella vita, StewartStern è uno di questi. Sceneggiatore hollywoodiano a cavallo tra l’epoca d’oro degli Studios e il nuovo cinema contemporaneo, Stern ha scritto alcune pagine  leggendarie della settima arte. Suo è lo script di Gioventù bruciata (Rebel without a cause) di Nicholas Ray, anno 1955, la pellicola che insieme a La valle dell’Eden di Elia Kazan lanciò il mito di James Dean. Venerdì 28 ottobre Stern ha incontrato la stampa al Festival del Film in un doppio appuntamento che avrebbe steso un ragazzino, promosso da Studio Universal in occasione dei 100 anni dalla nascita di Ray. A volte si corrono dei rischi, i personaggi non si rivelano quelli sperati, le proiezioni si sommano facendo perdere di vista lo scopo di  questo andirivieni frenetico, che è e deve essere la diffusione della cultura cinematografica. La densità di contenuto nelle parole di Stern e la sua statura artistica e di uomo hanno rammentato ai presenti la bellezza del grande schermo e delle storie che vi andiamo a cercare.  “Hollywood  bruciata – ritratto di Nicholas Ray”, documentario scritto e diretto da Francesco Zippel, prodotto e distribuito da Studio Universal, con la voce di Rodolfo Bianchi, ha protagonista per una volta davanti alla cinepresa Stewart Stern. Nicholas Ray, considerato uno degli autori che reinventarono il cinema americano nel decennio più difficile della storia di Hollywood, viene raccontato ai raggi X attraverso testimonianze esclusive e inediti e rari materiali d’archivio. Sono le 14.45 quando lo sceneggiatore inizia a parlare. Smetterà solo alle 16, perché costretto da uno scheduling serratissimo, e senza un bicchiere d’acqua. «Il rapporto di Ray con gli sceneggiatori? A volte era una tortura. Lui prometteva di non interferire, ma puntualmente lo faceva. Forse dovrei dire quali sono i motivi che mi hanno spinto a lasciare il set di “Rebel”. Jimmy Dean aveva promesso a George Stevens di girare con lui “Il Gigante” e non aveva fiducia in Nick Ray. Essendo reduce dal capolavoro “East of Eden”, temeva che Ray non sapesse coglierlo com’era invece stato capace Kazan. Così mi chiamava di notte e faceva il verso della mucca. C’era molta confidenza tra noi. Voleva sapere cosa ne pensassi io, l’unica opinione che contava per lui. Io gli dissi la verità, che non sapevo davvero cosa aspettarmi da uno come Ray. Bastò quello perché Jimmy mi supplicasse di andare sul set del film ogni giorno, la mia presenza lo tranquillizzava. Fu quando mi accorsi che James mi chiamava durante le riprese che iniziai a non venire più». Stern non voleva influenzare il fragilissimo protagonista e voleva dare la possibilità al regista di dichiarare a tutti che lui sì, che aveva capito Dean.  

Oggi, nella nuova Hollywood, dove pende la bilancia del potere?
«E' un mix di proporzioni. Leo DiCaprio è il protegée di Martin Scorsese, Matt Damon è protetto dal suo talento, Clint Eastwood è un intoccabile, come George Clooney. Questi sono mostri, solidissimi e venerati, difficile vedere in loro emergere lati oscuri, come in Ray, che si permetteva di “jump up and drop down” (salire per poi cadere a bomba)». Piuttosto, Stern crede che il problema sia un altro: «C’è una tale ignoranza oggi. Vedo questi grandi capi che decidono di spostare capitali muovendo un bottone e non sanno nulla perché provengono dalla cultura del reality show – osserva l’uomo che dava del tu a Jack Warner – Ebbi i miei problemi con le major, la MGM mi ha licenziato una volta. E Jack, boss della Warner Bros, disprezzava gli autori. Si divertiva a scaricare la cenere del suo enorme sigaro sulla schiena dei malcapitati». Ma nella sua tirannide, Warner sapeva riconoscere i progetti. «Il metodo Actor’s Studio si stava imponendo e gli attori erano icone, che sostanzialmente avevano studiato. Una così era Liz Taylor. Quando il regista diceva Action! lei sapeva esattamente che cosa doveva fare. Ce l'aveva dentro». Altri necessitavano di una sorta di esorcismo: «Robert Wagner, bellissima faccia, era tanto seduttivo quanto esteriore nel modo di recitare. Io gli dissi che non vedevo nulla dietro quel viso, lui pianse ininterrottamente e tornò sul set con una carica mai vista». Stern ci ha aperto il libro del cinema e polvere di stelle ci è scivolata sulle spalle. Il film sarà in onda in Prima TV su Studio Universal, lunedì 7 novembre alle 21:15. Per quei pochi che ancora non conoscessero “Gioventù bruciata”, nel manifesto originale James Dean indossa un giubbotto rosso, il giubbotto di Jimmy, ribelle senza causa.

--------------------------------------------------------------
CORSO ONLINE SCRIVERE E PRESENTARE UN DOCUMENTARIO, DAL 22 APRILE

--------------------------------------------------------------

    ISCRIVITI ALLA NEWSLETTER DI SENTIERI SELVAGGI

    Le news, le recensioni, i corsi di cinema, la riviste, i libri, gli eventi e tutte le nostre iniziative


    Array

    3 commenti

    • demonlater@yahoo.com

      Ho visto che avete corretto il nome dello sceneggiatore ma avete cancellato il mio commento…
      Beh, un GRAZIE me lo meritavo ma non me lo aspettavo…però nemmeno cancellarmi il commento me lo aspettavo di meno…
      Avevo scritto cose offensive? Non mi pare…o forse chissà…forse perchè anche voi siete ASSERVITI alla PARTITOCRAZIA dei giovani registi italiani che fanno IL CINEMA D'AUTORE?
      Questa me l'aspettavo!
      NON CORDIALI SALUTI
      Demonlater

    • carlo valeri (redazione)

      Gentile demonlater, mi scuso per aver cancellato il suo commento, è stato un errore "tecnico" del sottoscritto. per consuetudine noi in quanto redazione ringraziamo sempre i nostri lettori, i cui commenti – come nel suo caso – sono spesso estremamente precisi e puntuali. la ringrazio quindi per aver fatto notare l'inesattezza del nome dello sceneggiatore e per averlo segnalato attraverso un commento che ci è stato utile per effettuare la correzione e mi scuso ancora per la cancellazione inopportuna. cordiali saluti,carlo valeri

    • demonlater@yahoo.com

      La ringrazio per la risposta e a questo punto mi scuso per il tono "polemico" del mio ultimo commento: non cercavo ringraziamenti ma vedermi cancellato un modesto parere sulle condizioni, per me pessime, del cinema odierno era davvero troppo.
      Accetto quindi con grande piacere la sua risposta e e le sue scuse.
      La saluto cordialmente e auguro un buon lavoro a tutta la vostra redazione, che apprezzo sempre molto quando leggo esami critici e non consolatori su certo cinema attuale.
      Gianluca