FESTIVAL DI ROMA 2013 – Incontro con Takashi Miike per The Mole Song – Undercover Agent Reiji

Sono sempre tante le curiosità che scatenano i film di Takashi Miike, nel suo peculiare approccio al fare cinema e a sperimentare nuovi linguaggi. Questa volta ritorna al Manga e porta in concorso al festival di Roma il suo ultimo film The Mole Song – Undercover Agent Reiji

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Sono sempre tante le curiosità che scatenano i film di Takashi Miike, nel suo peculiare approccio al fare cinema e a sperimentare nuovi linguaggi. Questa volta ritorna al Manga e porta in concorso al festival di Roma il suo ultimo film The Mole Song – Undercover Agent Reiji 

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Il suo sembra un film a tratti straordinariamente leggero e a tratti sembra invece prendersi sul serio. La vede anche lei così?

Beh in effetti questa osservazione ha un fondamento. Molti film di yakuza giapponesi raccontano il passato e cercano sponde col cinema del passato, io mentre facevo il mio film volevo far prima di tutto divertire lo spettatore odierno e poi proprorgli anche qualche riflessione più seria. 

Questo film è tratto da un manga diTakahashi. Secondo lei potrebbero ravvisarsi anche influenze di Naruto?

Naruto! (ride). Non direttamente, no, ma è chiaro che trattandosi di un manga tutto è possibile. In fondo quello è un mondo che vive nel cuore delle persone, per questo caratteristiche comuni sono quasi inevitabili. 

Lei ha deriso spesso il mondo yakuza nei suoi film, come sceglie questi soggetti?

Vedete, è facile da spiegare: molte tematiche della gente comune si possono incontrare nelle storie yakuza, ma accelerate e radicalizzate. Molti registi, per etica, non raccontano mai la yakuza, ma io credo che gioie, dolori e sentimenti venendo così estremizzati in quel mondo vengono anche resi molto cinematografici. Io ovviamente mi tengo alla larga da loro, ma è interessantissimo raccontarli.

 

Lei spazia in molti generi, li destruttura, ma sono scelte calibrate a lungo periodo o le capitano sul percorso?

Tutte le mie opere hanno qualcosa in comune. Ma io mi rendo conto delle cose da fare sempre momento per momento. Film per film. Senza direttive specigfiche, sono io che spesso mi adeguo alle storie da raccontare, non il contrario. E' capitata l'occasione di fare questo film e l'ho fatto, ma non è dipeso solo da me, c'erano altre persone che ci lavoravano. E' capitato sul mio destino e l'ho preso. Credo che questo sia il mio destino di regista. 

Farà un sequel?

Se questo film avrà un pubblico si. La storia originale del manga sta continuando, non spetta a me decidere se se ne farà o meno un altro film, ma il mio desiderio sarebbe quello di farlo. Si. Perchè no?
 

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