FILM IN TV – Atlantic City, U.S.A., di Louis Malle

Leone d’Oro al Festival di Venezia del 1980, è una storia di fantasmi in una città di fantasmi, magistralmente interpretato da Burt Lancaster e Susan Sarandon. Giovedì 16 giugno, ore 15.50, Rai Movie

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Ogni storia d’amore è una storia di fantasmi.” David Foster Wallace

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Prendete una città decadente, un tempo simbolo della ruggente vita degli anni 20, riciclata nello sviluppo del gioco d’azzardo di inizio anni 80, fate incontrare un vecchio tirapiedi in disarmo Lou (Burt Lancaster) e una aspirante croupier Sally (Susan Sarandon) tradita dall’ex marito e dalla sorella: avrete una storia d’amore che diventa storia di fantasmi.

Louis Malle dopo lo scandalo di Pretty Baby (1978), aiutato dallo sceneggiatore John Guare (La casa delle foglie blu, Sei gradi di separazione) utilizza una impalcatura noir per erigere un monumento a un passato ormai in via di demolizione, un rimpianto per passioni mai consumate, spesso alla finestra della vita. E i primi famosi fotogrammi del film non fanno che confermare questa dialettica sulla sensualità legata al vojeurismo: per togliere di dosso il cattivo odore dei crostacei del ristorante in cui lavora, Sally utilizza i mezzi limoni che passa sulla sua pelle coprendo minuziosamente ogni centimetro. Una lenta carrellata all’indietro rivela che Sally è oggetto inconsapevole dello sguardo eccitato di Lou che la spia dal suo appartamento. Mentre vecchi palazzi vengono abbattuti per fare posto ai casinò di Trump, l’unico antico monumento che ancora resiste è Lucy The Elephant, di legno e acciaio. Le case che si affacciano sul Boardwalk Empire racchiudono sogni spezzati, vite perdute, desideri interrotti: la vedova Grace (Kate Reid) è attorniata da foto e santini ed è costretta a letto malata, Dave (Robert Joy) ruba a Philadelphia una partita di droga e innesca una serie di sanguinosi avvenimenti, Chrissie è una hippie svitata che crede nella reincarnazione e vuole tatuare il proprio nascituro, Sally cerca di cambiare la propria esistenza e studia da croupier sotto la guida severa di Joseph (Michel Piccoli), Lou si inventa quindici minuti di celebrità dopo anni di anonimo apprendistato nella malavita.

susan sarandon burt lancaster atlantic city u.s.a.La parabola del vecchio emarginato ricorda il destino di Emil Jannings ne L’ultima risata di Murnau: Burt Lancaster disegna magistralmente il personaggio sul modello del professore di Gruppo di famiglia in un interno (1974) esaltandone la componente decadente ma aggiungendo una nota ironica che stabilisce una forte empatia con lo spettatore. Anche Susan Sarandon dà il meglio di sé nel tratteggiare la forza di volontà di una donna che vuole tirarsi fuori dal pantano in cui l’hanno ricacciata i guai familiari: ascolta musica lirica (Casta Diva di Bellini apre e chiude il film), prende lezioni di francese e cerca di eliminare dal suo corpo gli odori di un lavoro che la abbrutisce.

A scene d’azione di una certa violenza (l’inseguimento sugli ascensori dei palazzi in costruzione, la Sarandon picchiata dai malavitosi di Philadelphia) si alternano momenti di grande romanticismo (la dichiarazione di Lou a Sally: “io ti guardo”) e di comicità raffinata (le stupidaggini di Chrissie “non ho bisogno di cinture di sicurezza, non credo nella gravità”, Lou che tenta di attribuirsi la responsabilità degli omicidi ma non viene naturalmente creduto).

I rapporti Lou-Sally e Grace-Chrissie assumono anche delle diverse sfumature in virtù della ricerca di una figura genitoriale assente: al fantasma di un amore perduto si somma la frammentazione dei ruoli materni e paterni, anch’essi proiezioni di un desiderio inappagato. La risoluzione finale apparentemente lieta lascia in realtà i protagonisti al loro destino, cadenzato dai colpi delle palle demolitrici; ad ogni colpo crolla un edificio, ad ogni colpo cambia la musica, fino a chiudere il cerchio con Casta Diva.

Leone d’oro al festival del cinema di Venezia 1980 (ex aequo con Gloria-Una notte d’estate di John Cassavetes) Atlantic City, U.S.A. è una storia di fantasmi in una città di fantasmi, una elegia di uomini e donne che cercano di fuggire il proprio tempo, chi nel ricordo di un passato mitologico, chi nella speranza di un futuro fuori dai confini americani, mimetizzati in un accento francese.

Titolo originale: Atlantic City

Regia: Louis Malle

Interpreti: Burt Lancaster, Susan Sarandon, Michel Piccoli, Kate Reid, Robert Joy

Durata: 104′

Origine: Francia/Canada 1980

Genere: drammatico

Giovedì 16 giugno, ore 15.50, Rai Movie

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