FILM IN TV – Giorni d’amore, di Giuseppe De Santis

Un De Santis minore nel superamento del Neorealismo verso una commedia agreste d’ambiente dove c’è una stretta connessione tra i personaggi e l’ambiente. Giovedì 21 luglio, ore 9.20, Rai Movie

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De Santis post-Neorealismo. Diretto nel 1954 a due anni da Roma ore 11 e uno da Un marito per Anna Zaccheo, rappresenta quasi una transizione del cineasta tra il cinema di impegno civile e una forma di commedia agreste in cui rientrano anche gli echi di Pane amore e fantasia, realizzato l’anno prima, dove s’instaura quella stretta dinamica tra i personaggi e l’ambiente. Il paesino della Ciociaria diventa infatti il luogo chiuso, il teatro dove si svolgono le vicende di due contadini, Angela (Marina Vlady) e Pasquale (Marcello Mastroianni). Il loro sogno è quello di sposarsi ma rimandano in continuazione le nozze perché non hanno i soldi necessari. Così le due famiglie, di comune accordo, spingono così l’uomo a rapire la ragazza in modo da portarli a un ‘matrimonio riparatore’, evitando così i costi della cerimonia nuziale. Durante la fuga organizzata però la situazione si complica.

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marina vlady marcello mastroianni giorni d'amoreGirato in Ferraniacolor, il film vede anche la presenza di Elio Petri tra gli sceneggiatori (assieme a Libero de Libero, Gianni Puccini e lo stesso De Santis) che aveva già collaborato con il regista in Roma ore 11 facendo tutto il lavoro preparatorio d’inchiesta. Ed il colore, nella fotografia di Otello Martelli, diventa elemento decisivo per dare quasi una consistente traccia pittorica nelle inquadrature che troverà forme più compiute nel successivo Uomini e lupi del 1957. La strada, le nuvole, i campi si allontanano dalla poolverosità neorealista. Diventano quasi bozzetti, con i persistenti sfondi blu, quadri attentamente ricostruiti che però spogliano il suo cinema di quella sanguigna passionalità che lo aveva sempre caratterizzato. Certo, nel modo in cui mostra la figura di Angela c’è sempre quella minuziosa attenzione ai caratteri femminili che ha sempre segnato il suo cinema. Ma è proprio la struttura ad essere troppo compressa dove si muovono i due protagonisti, tra il vestito da comprare, la fuitina e gli echi post-bellici con una bomba trovata per strada.

C’è sicuramente ancora un’enorme attenzione economica che segna il presente e il futuro di Pasquale, Angela e le loro famiglie nell’Italia del dopoguerra. Le cifre precise, l’ossessione del denaro turba anche i sogni di Mastroianni. Sta in forse in qyeste derive oniriche e soprattutto in quella propensione a tramutare i luoghi in uno spazio western come era già avvenuto, per esempio, in Non c’è pace tra gli ulivi. Ma poi, nel suo adattarsi uasi a una commedia teatrale (lo scontro tra le famiglie dal balcone) mostra come oggi Giorni d’amore sia uno dei titoli che ha risentito di più del tempo. Un De Santis minore con una delle prove meno ispirate di Marcello Mastroianni.

Regia: Giuseppe De Santis

Interpreti: Marcello Mastroianni, Marina Vlady, Gildo Bocci, Giulio Calì

Durata: 98′

Origine: Italia 1954

Genere: commedia

Giovedì 21 luglio, ore 9.20, Rai Movie

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