FILM IN TV – Gli avvoltoi hanno fame, di Don Siegel

Secondo dei cinque film dell’accoppiata Don Siegel- Clint Eastwood. Western, commedia, cinema on the road con un finale esplosivo. Lunedì 29 giugno, ore 21.10, LA 7

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Come una ballata. Con le musiche di Ennio Morricone che sottolineano la mutazione nel corpo di Clint Eastwood, tra Sergio Leone e Don Siegel. Il 1970, ponte di passaggio tra il vecchio e nuovo. Da una parte i controluce alla John Ford del grande direttore della fotografia messicano Gabriel Figueroa che aveva collaborato proprio con il regista in La croce di fuoco del 1947, dall’altra invece le atmosfere picaresche degli spaghetti-western e soprattutto la presenza di una donna come protagonista; nei titoli di testa infatti il nome di Shirley Mac Laine (qui al secondo e ultimo western dopo La legge del più forte, 1958, di George Marshall) viene prima di quello di Clint Eastwood. Ma in Gli avvoltoi hanno fame (titolo italiano di Two Mules for Sister Sara) non sembra esserci un vero protagonista. Anzi, ci sono Hogan e Sara che si muovono spesso attraverso traiettorie orizzontali, in un tempo che potrebbe essere infinito.

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clint eastwood e shirley maclaine in gli avvoltoi hanno fameLei è una suora e sta per essere violentata e uccisa da tre banditi. Lui è un mercenario texano dalla parte dei rivoluzionari messicani di Juarez che si vogliono ribellare contro la dominazione oppressiva dell’esercito francese di Napoleone III. L’uomo fa fuori i tre banditi e la porta via con sé. Durante il viaggio però emerge il carattere della ‘religiosa’; anche lei infatti vuole raggiungere i juaristi per organizzare un attacco contro una guarnigione dell’esercito francese. E poi si scopre che lei in realtà non è una suora ma una prostituta.

Il western si intreccia con la commedia ma anche con il cinema on the road. In un decennio in cui i generi si stavano reinventando, Don Siegel si ricrea una seconda parte della carriera in cui si porta dietro la tradizione della classicità ma ha anche un nuovo spirito d’avventura degno della New Hollywood. Gli avvoltoi hanno fame è il secondo dei cinque film che ha girato con Clint Eastwood dopo L’uomo dalla cravatta di cuoio (1968) e prima di La notte brava del soldato Jonathan, Ispettore Callaghan: il caso Scorpio è tuo (entrambi del 1971) e Fuga da Alcatraz (1979).

clint eastwood e shirley maclaine in gli avvoltoi hanno fameIl soggetto originale era di Budd Boetticher che aveva scritto il plot nel 1967. I protagonisti dovevano essere Robert Mitchum e Deborah Kerr nei panni rispettivamente di un cowboy e di una donna dell’aristocrazia messicana in fuga dalla vendetta dei rivoluzionari. E Boetticher, pur essendo amico sia di Siegel sia di Eastwood, era rimasto disgustato dalla nuova versione del film soprattutto per quello che riguardava il personaggio di Shirley MacLaine. Il ruolo della suora/prostituta poi era stato inizialmente proposto da Eastwood ad Elizabeth Taylor, ma l’attrice aveva declinato la parte.

In Gli avvoltoi hanno fame però la ‘strana coppia’ funziona benissimo: i siparietti col sesso negato quasi da sophisticated comedy, la scena di Sara che cerca di togliere ad Hogan la freccia con cui l’hanno colpito gli indiani e il momento in cui la donna avanza con la croce luccicante verso di loro. Al tempo stesso però Siegel dirige anche un western allucinato, con improvvise soggettive e zoom che rompono quella magnifica lentezza, con dentro anche le improvvise velocità di un tardo-poliziesco nel momento in cui Sara si arrampica sul traliccio per mettere la dinamite sulla ferrovia dove stava passando il treno. E il finale è esplosivo. Concentrato di azione pura. Dopo quelli di Quella sporca dozzina (1967) di Robert Aldrich e Il mucchio selvaggio (1969) di Sam Peckinpah, l’assalto finale al forte con la sparatoria e la tromba dell’indipendenza del suona, è tra quelli che maggiormente hanno lasciato il segno nella Hollywood libera e selvaggia.

 

 

Titolo originale: Two Mules for Sister Sara

Regia: Don Siegel

Interpreti: Clint Eastwood, Shirley MacLaine, Manolo Fabregas, Alberto Morin, Armando Silvestre

Durata: 114′

Origine: Usa 1970

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