FILM IN TV – “He Got Game”, di Spike Lee

he got gameFilm centrale, perché caratterizzato da tematiche ricorrenti del cinema di Spike Lee all’interno di una linearità formale molto semplice, come quasi tutta la sua opera; è con questa pellicola però che, alla fine degli anni novanta, il regista di Atlanta spicca il grande salto commerciale realizzando uno dei suoi lavori più personali. Venerdì 19 novembre, ore 21. Lei

 

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he got gameHe Got Game è un film centrale, perché caratterizzato da tematiche ricorrenti del cinema di Spike Lee all’interno di una linearità formale molto semplice, come quasi tutta la sua opera; è con questo film però che, alla fine degli anni novanta, il regista di Atlanta spicca il grande salto commerciale passando definitivamente da stimato cineasta, perlopiù di nicchia, a popolare regista da blockbuster. La condizione sociale degli afroamericani, i conflitti interpersonali e di classe, la rabbia giovanile che può incanalarsi facilmente in storie di criminalità, sono sempre presenti, ma in questa pellicola vengono subordinate a un argomento che calamita molto di più la passione della maggior parte degli abitanti statunitensi, e non solo: il basket. Ed è attorno all’amore per questo sport che il film ruota, un tributo che il regista formalizza, con i suoi ralenti sulle giocate nei campetti di periferia, già nei titoli di testa. Il basket lega tutti i personaggi della vicenda, dal protagonista detenuto per uxoricidio, interpretato da un Denzel Washington straordinariamente a suo agio nella parte e mai così colored, alle guardie carcerarie, dal figlio diciottenne del protagonista, Jesus Shuttlesworth, il più promettente e conteso giocatore di pallacanestro delle scuole superiori, al governatore dello stato di New York, accesissimo sostenitore della Big State University. E’, infatti, dalla sua passione che muove la storia. Per offrire a Jesus una borsa di studio ed averlo quindi nell’università di cui è tifoso è pronto a concedere una sconto di pena al padre del ragazzo, condannato a venti anni di reclusione, purchè riesca a convincere il figlio ad accettare. A Jake Shuttlesworth viene quindi concesso un permesso di sette giorni, sotto libertà vigilata, per ottemperare alla sua missione. Questo è l’incipit dell’opera che scatenerà tutta un serie di incontri (tra cui quello con la prostituta Dakota –interpretato da Milla Jovovich, che dopo Harvey Keitel e Madonna e prima del capolavoro La 25° ora, rappresenta la sempre più evidente integrazione dei bianchi con l’universo-cinema di Lee) e di conflitti familiari ed edipici mai risolti. Un film che è uno spasso nel riflettere su tutti i meccanismi che sono alle origini delle carriere dei più fortunati He Got Game, così, infatti, nel gergo di Brooklyn vengono chiamati i giovani giocatori più talentuosi. (Simone Destrero)

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Titolo originale: He Got Game
Regia: Spike Lee
Interpreti: Denzel Washington, Ray Allen, Milla Jovovich, Rosario Dawson, Hill Harper,  John Turturro
Durata: 134’
Origine: Usa, 1998

Venerdì 19 novembre, ore 21. Lei

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