FILM IN TV – I mostri, di Dino Risi

20 episodi non necessariamente collegati, nella Roma dei primi anni sessanta. Ecco, realtà umana e sociale filtrata attraverso il bozzettismo. Lunedì 20 luglio, Sky Cinema Classics, ore 21:00

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20 episodi non necessariamente collegati, nella Roma dei primi anni sessanta. In tutti gli episodi compaiono i due interpreti principali, in forma caricaturale: Vittorio Gassman e Ugo Tognazzi che insieme o alternandosi, scandiscono, coadiuvati da altri importanti attori nostrani e non, le quasi due ore del film, composte, senza un ordine logico prefissato, da episodi molto brevi, tipo sketch, e altri più strutturati nel racconto. Salace panoramica della società dell’epoca con le sue contraddizioni, i personaggi che fanno storia, certe situazioni tipiche del tempo. Non mancano spunti amari o corrosivi, forniti a “comando” dal regista, padre della commedia all’italiana. Questo avrebbe voluto essere l’opera e forse più di questo in realtà non riesce ad essere. Nonostante il grande amore che il pubblico italiano nutre per il regista, sinceramente è pur vero che I mostri certo non eccelle in potenza creativa e di scrittura, tanto meno dal punto di vista visivo, nonostante la presenza di alcuni attori immensi (Ugo Tognazzi su tutti) e alcune frasi emblematiche: “… Anzi, adesso non si chiama più nemmeno Parlamento, … si chiama Pappamento, si chiama …”, “Il mondo è tondo e chi non galleggia va a fondo”, “Meglio un brutto processo che un bel funerale”, (dal primo episodio, L’educazione sentimentale).

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i mostriEcco, realtà umana e sociale filtrata attraverso il bozzettismo. Film sostanzialmente modesto, in cui i problemi della società costituiscono soltanto uno spunto narrativo o drammatico per costruirvi sopra uno spettacolino gradevole quanto di corto respiro.
Quel tenace conformismo, che i suoi personaggi in fondo mascherano per evadere dal potere e abbracciare i piaceri della vita, rievoca il successivo periodo di massima erotizzazione del sistema. Così impettito e teso nel suo umorismo, Dino Risi, con la sua commedia, dall’inchino passa allo sberleffo, dal servilismo al sarcasmo. Ma la sua presunta ribellione è assai modesta e probabilmente divertente. Paradossalmente a questo cinema manca ancora una volta quella sana, indispensabile e sincera iconoclastia becera che scardini allegramente il teso ed impettito umorismo di corte.

 


Regia: Dino Risi
Interpreti: Vittorio Gassman, Ugo Tognazzi, Lando Buzzanca, Michèle Mercier,
Durata: 118’

Origine: Italia, 1963

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