Nel 1968 il quarantenne canadese Norman Jewison aveva già diretto buoni film: La calda notte dell'ispettore Tibbs, Cincinnati Kid, poi ci regalerà Jesus Christ superstar e Stregati dalla Luna, più recentemente Hurricane. In un anno simbolo per tanti motivi, decide di girare un giallo con molti toni sentimentali scegliendo due icone di quei tempi, Steve McQueen e Faye Dunaway. Il primo è un sofisticato miliardario, Thomas Crown con la passione per i grandi colpi e le belle macchine. Servendosi di professionisti che non lo conoscono, Crown mette in scena un colossale furto nella sua stessa banca. Alle sue calcagna viene mandata una speldida investigatrice, Vicki Anderson (Faye Dunaway) di una società di assicurazioni. La donna capisce quasi da subito che dietro l'affascinate gentlman si nasconde l'autore del colpo, ma tra i due è già scoccato il magnetico flirt. Un ultimo colpo potrebbe finalmente incastare il ricco ladro, che confessa alla detective le sue intenzioni, anche sentimentali, ma alla fine riuscirà a cavarsela e scapperà in Brasile, purtroppo senza di lei. Il film di Jewison è chiaramente un pellicole sopra le righe, dove il glamour dei due attori riempie lo schermo e invade ogni oggetto. I costumi, le auto, le scenografie. La stessa fotografia dai toni vividi e brillanti di Haskell Wexler e l'uso dello split-screen, ovvero più scene che si svolgono contemporaneamente sullo schermo, amplificano il lato sofisticato e unico di questo giallo atipico. La storia stessa è un ammaliante omaggio a certe commedie brillanti degli anni quaranta, con il filo della seduzione tra i protagonisti sempre teso a non delinearne mai un evidente affinità elettiva con un futuro insieme, come la straordinaria partita a scacchi tra i due, vero e proprio rapporto erotico figurato. Jewison è abile nel assemblare i tanti elementi di questo giallo, procedendo a ritmo spedito con un montaggio davvero efficace. Arriverà anche un premio Oscar per la canzone The Windmills of Your Mind di M. Legrand-Alan e Marilyn Bergman. E un remake nel 1999, tradotto per il mercato italiano in Gioco a due, la regia è di John McTiernan (sua la serie di Die Hard) e con Pierce Brosnan e Rene Russo.

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