FILM IN TV – La famiglia, di Ettore Scola

la famigli di ettore scola

Se c'è una cosa che colpisce nel film di Scola è l'abilità del regista nel raccontare la Storia pur lasciandola fuori la porta di casa; ed è la casa l'autentica protagonista, una casa che vede l'avvicendarsi delle generazioni nell'arco di 80 anni (1906-1986) raccontate in nove flashback di un decennio ciascuno. Venerdì 12 dicembre, ore 08.20, Rai Movie

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la famigli di ettore scolaSe c'è una cosa che colpisce nel film di Scola è l'abilità del regista nel raccontare la Storia pur lasciandola fuori la porta di casa; ed è la casa l'autentica protagonista, una casa che vede l'avvicendarsi delle generazioni nell'arco di 80 anni (1906-1986) raccontate in nove flashback di un decennio ciascuno. La struttura circolare (il film si apre e si chiude con una foto ricordo della famiglia al completo) serve a far da collante ai ricordi di Carlo (Gassman) -ultimo patriarca della famiglia- intellettuale antifascista e docente universitario che sposa la tranquilla Beatrice (Sandrelli) ma rimane innamorato per tutta la vita della sorella di lei, la pianista Adriana (Ardant).

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Le contraddizioni e le tensioni morali che si trovava ad attraversare il nostro paese sono quindi filtrate attraverso le vicende quotidiane di individui attanagliati da sensi di colpa e debolezze, e il rapporto fra Carlo e Adriana è emblematico in questo senso, rappresentando tutto quello che avrebbe potuto essere e non è stato; l'incomunicabilità e il pregiudizio sono alla base anche del rapporto fra Carlo e il fratello Giulio, come testimonia l'episodio del manoscritto ritrovato, dove il primo confessa al secondo di non averlo letto quando gli era stato presentato trenta anni prima, dando per scontate una serie di cose dedotte esclusivamente dalla conoscenza dell'autore, che aveva evidentemente sottovalutato per tutto quel tempo.



Un'analisi impietosa dell'istituzione familiare, pur levigata da un manierismo che qualcuno ha trovato antitetico rispetto al tema trattato, e viziata da uno sguardo vetero-conservatore che sembra rimpiangere la logica patriarcale che fu il perno sociale sul quale molte generazioni hanno costruito la propria identità familiare. 

Anche la morte sembra essere lasciata fuori la porta e in questo album di ricordi gli eventi luttuosi vengono evocati solo tramite i discorsi di chi resta o simbolismi vari (come il quadro dipinto a nascondere il volto del nonno deceduto, o il ritratto incompiuto della madre di Carlo che testimonia la scomparsa del padre).



Lunghe carrellate e piani sequenza scandiscono lo scorrere del tempo, un tempo che però, al di là di corsi e ricorsi storici, sembra ripetersi perennemente uguale a se stesso all'interno delle mura domestiche; se Ballando ballando analizzava i mutamenti soprattutto nell'ambito del macrocosmo sociale nel corso di 50 anni di storia francese, qui il ripiegamento nel privato costringe Scola a fare i conti con qualcosa di più intimo e personale e che proprio per questo paradossalmente (o forse no) rende il film più universale e coinvolgente rispetto al precedente.

 

Regia: Ettore Scola

Interpreti: Vittorio Gassman, Stefania Sandrelli, Fanny Ardant, Philippe Noiret, Ottavia Piccolo, Athina Cenci, Sergio Castellitto, Ricky Tognazzi, Massimo Dapporto, Carlo Dapporto

Durata: 126'

Origine: Italia 1986

 

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