FILM IN TV: "La mala ordina" di Fernando di Leo

Secondo dei grandi noir di di Leo, La mala ordina è un film caleidoscopico, dallo stile scintillante, un film fatto di contrasti geniali, una personalissima incursione nel genere. E soprattutto un riuscito ritratto di un antieroe dalla dignità eccezionale, il più romantico dei personaggi di di Leo. Domenica 18/09, Raiuno, ore 3:20.

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Ormai si sa: quando Fernando di Leo voleva e soprattutto poteva, sapeva tirar fuori dei grandi film. Ma anche quando i mezzi erano scarsi, gli attori mediocri, regalava dei lampi di genio che lo distinguevano da tanto altro B-movie italiano (si pensi solo al finale agghiacciante di Avere vent'anni). I suoi film migliori, comunque, rimangono i tre noir degli inizi degli anni '70, Milano calibro 9, La mala ordina, Il boss, forse unici esempi di un genere poco praticato dal cinema italiano. Da lì a poco sarebbe esplosa la moda del genere poliziottesco, ma i film di di Leo restano un unicum per aver saputo dare un ritratto incisivo, teso, vibrante degli ambienti criminali, per aver esplorato un microcosmo sorretto dalle proprie regole e dai propri valori. Se Milano calibro 9 è un perfetto meccanismo ad orologeria, una storia spietata in cui tutti tradiscono tutti, La mala ordina deve gran parte del suo fascino alla figura di Luca Canali, il più "romantico" dei personaggi di Fernando di Leo, un misero "uomo di casino", che, messo alle corde, rivela un carisma e una dignità eccezionali, un uomo destinato alla sconfitta, ma dotato di un senso dell'onore che ne fa automaticamente un vincitore morale, un antieroe degno del miglior Jean-Pierre Melville. Piegando alle sue esigenze una storia nata dalla penna di Scerbanenco, di Leo la immerge in un clima di tensione alla Hitchcock (il tema dell'innocente perseguitato) e dà sfoggio di uno stile scintillante. Colori brillanti, da pop art, rossi smaltati, arredamenti ultramoderni, che evidenziano l'artificialità di un mondo più basato sull'apparire (la considerazione degli altri) che sull'essere (l'effettive qualità), scene di azione di una crudezza estrema, derive coraggiosamente kitsch (il barista femmeniello, la battona napoletana, i fricchettoni spinellati), la riduzione dei personaggi a maschera grottesca, a cominciare dai volti assolutamente inespressivi dei due killer Henry Silva e Woody Strode (talmente incapaci di recitare da risultare perfetti per i loro ruoli), e per contrasto l'estrema vitalità di due attori grandissimi, Mario Adorf e Adolfo Celi. Tutti elementi che fanno de La mala ordina un film caleidoscopico, fatto di contrasti geniali (la splendida assurdità del gattino bianco durante il duello finale), un equilibrio costantemente ricercato tra geometria razionale e brutali esplosioni di movimento, una personalissima incursione nel genere, sempre a metà tra il rispetto dei canoni ed il tradimento voluto, tra serietà ed ironia dissacrante.  

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LA MALA ORDINA di Fernando di Leo


Con Mario Adorf, Adolfo Celi, Henry Silva, Woody Strode, Luciana Paluzzi, Femi Benussi, Franco Fabrizi, Sylva Koscina


Italia/Rft 1972, 97'


Domenica 18 settembre, ore 3:20, Raiuno


 


 

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