FILM IN TV: "La Prova" di Jean-Claude Van Damme

La prima parte della pellicola è strepitosa: un film d'avventure coi pirati, la giungla, gli elefanti, Bangkok, il Drago d'Oro, Roger Moore Lord Ammiraglio, grandi scene di massa: poi inizia il solito micidiale torneo di arti marziali. Van Damme passa in rassegna la sua carriera, ripartendo dai film senza esclusione di colpi. Venerdi 25/5, h 21, Rete4

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Appunti sparsi per un discorso sul cinema di Jean-Claude Van Damme che prima o poi bisognerà affrontare in maniera analitica…

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La Prova, ad oggi unico film da regista di Jean-Claude Van Damme, si basa su di un soggetto di Van Damme e Frank Dux – quest'ultimo è una leggenda nel mondo dei tornei clandestini di arti marziali, quelli in cui si combatte sino alla morte: proprio Senza esclusione di colpi, primo vero film di Jean-Claude, è basato sulla storia della vita di Frank Dux. La Prova sembra riprendere la struttura di quel classico, col piccolo furfantello muscoloso che finisce a gareggiare in un terribile torneo con lottatori spietati e fortissimi – plot ripreso poi da Van Damme nella sua sceneggiatura per Lionheart, film successivo a Senza esclusione di colpi diretto da Sheldon Lettich – sceneggiatore di Rambo, dove Frank Dux è "fight trainer". L'attore belga era finito a interpretare il film sulla vita di Dux dopo essersi fatto notare dai produttori come stuntman in Missing in Action di Chuck Norris; il film si trasformò in uno strepitoso successo al botteghino dopo che Van Damme si sedette a rimontare la prima versione, che si vocifera fosse terribile. La Prova sembra dunque un'occasione per l'attore di passare in rassegna la sua carriera, ripartendo dai film "di tornei" che avevano fatto la sua fortuna – come anche Kickboxer, altro cult basato su di un suo script. Abbastanza chiara allora la metafora della sequenza iniziale de La Prova: Van Damme, truccato da ottantenne con bastone al seguito, rugoso e coi lunghi capelli bianchi, è costretto ancora una volta ad usare le sue abilità nella lotta per sgominare l'ennesima banda di malfattori che si accingevano a rapinare il gestore di un bar. Nel flashback che parte subito dopo, lo vediamo in costume e volto imbiancato da pagliaccio, prodursi in balzi e piroette per scappare sui trampoli alla polizia che lo vuole arrestare: come a dire quello che Jackie Chan sottintende da sempre da quando lavora a Hollywood – ovvero che siamo al cospetto dei continuatori della gloriosa tradizione del cinema muto delle grandi comiche – e così si spiega anche l'interesse di Sam Raimi, produttore di Senza Tregua di John Woo e Timecop di Peter Hyams, entrambi con Jean-Claude,  per il cinema di Van Damme.

La prima parte de La Prova è insomma strepitosa: un film d'avventure coi pirati, la giungla, gli elefanti, Bangkok, il Drago d'Oro, Roger Moore Lord Ammiraglio che sembra uscito da un fumetto di Hugo Pratt, grandi scene di massa, una sequenza di addestramento in gruppo che pare Cobra Verde: poi inizia il solito, soddisfacente torneo pieno delle più disparate discipline di arti marziali a sfidarsi e a contendersi, e la finale col lottatore più cattivo e sanguinolento di tutti: qui il gigantesco Abdel Qissi che Van Damme affronterà anche nel successivo, spassosissimo The Order – uno dei più riusciti tra i suoi esperimenti di "fusion poliziesca" che spesso sono pessimi (Double Impact sempre di Lettich, il recente Wake of Death), e a volte sono formidabili, come Maximum Risk, primo tassello della trilogia in cui Ringo Lam, attraverso il capitale The Replicant e il successivo In Hell, ritorno per Lam alle atmosfere di Prison on Fire, porta Van Damme al più estremo livello di corpo bruto, animale, pura fisicità violenta e primordiale, furia brada e incontrollata. E come i due film realizzati con Tsui Hark, Double Team e Hong Kong Colpo su Colpo (scritto dall'immenso Steven E De Souza, complice di Van Damme pure per la trasposizione del videogame Street Fighter), occasione per Hark di ripensare tutto il cinema di Hong Kong: Double Team inizia con una sequenza di neonati in ospedale in pericolo come Hard Boiled, e si conclude con un combattimento nel Colosseo come L'urlo di Chen terrorizza anche l'Occidente. Resta allora da riflettere su Double Team, Hong Kong Colpo su Colpo, e Time and Tide, girato dal solo Hark di nuovo in patria, come a un'ipotesi di trilogia.


 


Titolo originale: The Quest


Regia: Jean-Claude Van Damme


Interpreti: Jean-Claude Van Damme, Roger Moore, James Remar, Jack McGee, Janet Gunn


Origine: USA, 1996
Durata: 87'


Venerdi 25 maggio, h 21, Rete4

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