FILM IN TV: "Mission" di Roland Joffé
Lo spazio, in Mission, contiene sempre qualcosa di supremo e dominante, con la Natura che occupa ogni centimetro del quadro. E' uno spazio aperto a spinte opposte che lo dilaniano internamente. Joffè si affida a grandi aperture che restituiscono il movimento armonico di un popolo puro. Custodendo, al contempo, la memoria di un massacro.
Plot deliberatamente manicheo: vicenda di colonizzazioni feroci e resistenze gesuite, con il male che avanza massacrando ed il bene che porge l'altra guancia. Il racconto solidarizza ovviamente con i più deboli concedendosi – complice il solito irresistibile Morricone – soltanto qualche compiaciuto scivolone nella retorica. E la fedeltà al documento storico nega ogni possibilità di happy-end.
E' un territorio fortemente simbolico quello dentro cui si innesta il film. Territorio accidentato e maestoso – siamo in America Meridionale, circa tre secoli fa – che incarna l'idea stessa di una Natura duplice: apparentemente contesa dagli uomini, nelle sue effimere spartizioni politiche, provvede in realtà ad avvolgerne i corpi e governarne la vita. Il paesaggio è disposto verticalmente: in alto lo spazio vergine dei Guaranì, dal basso arrivano gli invasori. Che siano gesuiti o mercanti di schiavi. Il film è costruito esattamente su questa spinta verso l'alto, su una tendenza "ascensionale" che intreccia il piano fisico con quello spirituale. Il racconto, in questo senso, elegge a ruolo simbolico la cascata che separa il mondo povero dei buoni da quello dei brutali conquistatori. E lungo questa traiettoria dispone tre grandi risalite. La prima – di Padre Gabriel – è quella del contatto tra due culture, dell'incontro, del conoscersi. Una volta in cima sfrutterà quelli che il film sfrutta come strumenti di condivisione:
Regia: Roland Joffè
Interpreti: Robert De Niro, Jeremy Irons, Liam Neeson, Fred Melamed, Rafael Camerano
Origine: UK, 1986
Durata:
Mercoledì 9 agosto ore 21.30 La7
è un film stupendo