FILM IN TV: "Mission" di Roland Joffé

Lo spazio, in Mission, contiene sempre qualcosa di supremo e dominante, con la Natura che occupa ogni centimetro del quadro. E' uno spazio aperto a spinte opposte che lo dilaniano internamente. Joffè si affida a grandi aperture che restituiscono il movimento armonico di un popolo puro. Custodendo, al contempo, la memoria di un massacro.

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Plot deliberatamente manicheo: vicenda di colonizzazioni feroci e resistenze gesuite, con il male che avanza massacrando ed il bene che porge l'altra guancia. Il racconto solidarizza ovviamente con i più deboli concedendosi – complice il solito irresistibile Morricone –  soltanto qualche compiaciuto scivolone nella retorica. E la fedeltà al documento storico nega ogni possibilità di happy-end. 

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E' un territorio fortemente simbolico quello dentro cui si innesta il film. Territorio accidentato e maestoso – siamo in America Meridionale, circa tre secoli fa – che incarna l'idea stessa di una Natura duplice: apparentemente contesa dagli uomini, nelle sue effimere spartizioni politiche, provvede in realtà ad avvolgerne i corpi e governarne la vita. Il paesaggio è disposto verticalmente: in alto lo spazio vergine dei Guaranì, dal basso arrivano gli invasori. Che siano gesuiti o mercanti di schiavi. Il film è costruito esattamente su questa spinta verso l'alto, su una tendenza "ascensionale" che intreccia il piano fisico con quello spirituale. Il racconto, in questo senso, elegge a ruolo simbolico la cascata che separa il mondo povero dei buoni da quello dei brutali conquistatori. E lungo questa traiettoria dispone tre grandi risalite.  La prima – di Padre Gabriel – è quella del contatto tra due culture, dell'incontro, del conoscersi. Una volta in cima sfrutterà quelli che il film sfrutta come strumenti di condivisione: la Musica e la fede religiosa.  La dolorosa arrampicata che l'ex mercenario Mendoza si infligge per espiare una colpa troppo grande è innanzitutto una risalita morale. Gesto catartico che permette un fin troppo istantaneo spostamento tra due poli: abbandonate definitivamente le armi – strumento, invece, di divisione e morte – consacra la sua esistenza al bene ed a Dio.  Gli ultimi a risalire sono gli eserciti europei incaricati di spazzar via gli indigeni: risalita goffa e materiale che sfocia nel massacro finale. Lo spazio, in Mission, contiene sempre qualcosa di supremo e dominante, con la Natura che tracima oltre gli steccati dell'intreccio e va ad occupare ogni centimetro del quadro. E' uno spazio quasi metafisico – animato da forze trascendenti e invisibili – ed aperto a spinte opposte che lo dilaniano internamente.  La regia di Joffè si affida a grandi aperture che restituiscono il movimento armonico di un popolo puro. Custodendo, al contempo, la memoria di un massacro.

Regia: Roland Joffè


Interpreti: Robert De Niro, Jeremy Irons, Liam Neeson, Fred Melamed, Rafael Camerano


Origine: UK, 1986


Durata: 126'


 


Mercoledì 9 agosto ore 21.30 La7

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