FILM IN TV – Omicidio in diretta, di Brian De Palma

nicolas cage e gary sinise in omicidio in diretta

“La realtà non è mai come la si vede, la verità è soprattuto immaginazione”: De Palma fa suo il detto Magrittiano e costringe lo spettatore a moltiplicare le possibilità dei punti di vista. E il film non è solo paradigma della decadenza della società occidentale ma esempio di cinema che gioca con le forme in maniera tale che il vero diviene una questione di stile. Venerdì 3 maggio, ore 21.15, Rai Movie

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nicolas cage e gary sinise in omicidio in direttaEnnesimo capitolo Depalmiano sulla impossibilità dei nostri occhi a decifrare il reale, Omicidio in diretta ribadisce la crisi del diegetico nel Cinema contemporaneo ed il primato dello stile e della tecnica per potere valicare l’apparenza del visibile. Dopo il successo di Mission: Impossible, Brian De Palma confeziona una storia di complotto e tradimento, dominata dall’occhio onnipresente della telecamera, unico mezzo capace di riprodurre il senso esatto degli avvenimenti.

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I protagonisti sono due amici, il poliziotto Rick Santoro (Nicolas Cage) e l’ufficiale di marina Kevin Dunne (Gary Sinise) che assistono, durante un incontro di boxe, all’assassinio del Segretario della Difesa. La ricostruzione del puzzle sarà complessa e tortuosa ma alla fine l’occhio di Magritte (zero gravity-flying eye, una nuovissima camera sospesa a mezz’aria che riprende la scena da un punto di osservazione privilegiato) mostrerà quello che nessuno vorrebbe e potrebbe credere.

Come tutti i film che sottolineano la forma di rappresentazione rispetto al contenuto, Omicidio in diretta ha avuto da sempre una accoglienza tiepida da parte di critica e pubblico; le accuse sono state di manierismo autocompiaciuto, barocchismo tecnico, filmico che azzera il profilmico, buchi nella sceneggiatura (ma David Koepp non è certo l’ultimo venuto), poca attenzione alla psicologia dei personaggi. Insomma il solito approccio miope a un tipo di Cinema diverso, ovvero forma di rappresentazione che abbandona il realismo fotografico per avvicinarsi di più alla pittura in movimento, arte della somiglianza.

nicolas cage e carla gugino in omicidio in diretta“La realtà non è mai come la si vede, la verità è soprattuto immaginazione”: De Palma fa suo il detto Magrittiano e costringe lo spettatore a moltiplicare le possibilità dei punti di vista. Il lungo piano sequenza iniziale di 12 minuti (in realtà è un falso long take sul modello di Nodo alla gola di Hitchcock) rovescia il concetto Baziniano di strumento tecnico atto a svelare il reale. Lo spettatore vede semplicemente un succedersi di avvenimenti che nascondono la verità, riflesso di specchio ingannatore che illude e confonde. La citazione di Rashomon di Kurosawa non è pretestuosa: qui De Palma ci fa vedere la scena del delitto da almeno quattro punti diversi, ma con l’artifizio della deformazione soggettiva del reale, in un cocktail bilanciato tra cose inventate (ma non impossibili) e cose realmente accadute (incredibili ma vere). La versione di Rick, quella del pugile Tyler, quella di Kevin e infine quella di Julia. Soggettiva, semi soggettiva, falso flashback, vero flashback e infine lo split screen che mostra il colpevole. Snake Eyes ovvero occhi di serpente che nel gergo americano è il punteggio più basso ai dadi: quando Rick arriva alla cabina di regia e si fa mostrare il girato della flying-eye camera rimonta nella sua testa tutto il materiale per potere svelare la trappola della messa in scena. Ha giocato ma ha perso.

De Palma ci suggerisce che tutto è finzione e che ogni personaggio della scena madre in fondo sta indossando una maschera (o una parrucca). Ad Atlantic City (la Sin City cantata da Meredith Brooks nel finale) un tempo i pirati utilizzavano dei falsi fari per fare schiantare le navi sopra gli scogli e depredarle: non è cambiato molto da allora, adesso c’è il Casinò e il falso mito di un sogno americano a portata di jackpot. Il piano sequenza sui titoli di coda chiude il cerchio fermandosi su un dettaglio molto metaforico, una parte che svela il tutto: nelle fondamenta del Nuovo Millennio (e della nazione americana) sono nascosti dei cadaveri. Omicidio in diretta diventa così non solo paradigma della decadenza della società occidentale ma esempio di cinema che gioca con le forme in maniera tale che il vero diviene una questione di stile.

 

Titolo originale: Snake Eyes

Regia: Brian De Palma

Interpreti: Nicolas Cage, Gary Sinise, John Heard, Carla Gugino

Durata: 99'

Origine: Usa 1998

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