#FiuggiFF2016 – I film in gara: Parte II

La morte desiderata, odiata, benedetta, che spazza via il passato per scrivere una storia diversa. Questo è il sentimento che accomuna gli ultimi tre film in gara al Fiuggi Film Festival

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La morte desiderata, odiata, benedetta, la morte che spazza via il passato per scrivere una storia completamente diversa, la morte che è l’unica strada possibile per la rinascita. Questo è il sentimento che accomuna gli ultimi tre film in gara al Fiuggi Film Festival 2016, che continua ad offrire uno sguardo alternativo sul mondo, spesso controverso, ma sempre profondamente connesso con i sentimenti più profondi dell’essere umano, anche con quelli più oscuri. Il desiderio della morte non è quasi mai associato a chi si sta appena affacciando alla vita, se non da un punto di vista tragico, ma Coconut Hero di Florian Cossen riesce in un’impresa mai tentata prima: mettere in scena il desiderio di morire di un’adolescente con la leggerezza e l’ironia che si addice alla sua età. Mike Tyson ha sedici anni e vive al centro di Nowheresville. I suoi genitori sono separati ed è sistematicamente vittima dei bulli della scuola, ma nonostante i suoi piccoli drammi quotidiani non è depresso. Eppure, quasi senza sapere perché, vuole uccidersi. Forse perché non ha un buon motivo per vivere o perché è perversamente attratto dalla morte, ma non può fare a meno si pensarci in ogni momento della giornata e di escogitare sempre nuovi modi per morire. L’incontro con una ragazza misteriosamente attratta da lui riesce a scuotergli l’anima e dargli nuove priorità: la fuga, l’amore, la vita. E in questo lento ma inesorabile cambio di prospettiva sul mondo Florian Cossen fa un piccolo miracolo, riuscendo a mostrare i sentimenti più profondi di Mike senza risultare mai scontato.
memoria_del_agua_still (1)Al contrario Matìas Bize con il suo The memory of water si concentra esclusivamente sul dolore di una coppia di sposi che hanno perso da poco il loro figlioletto, affogato nella piscina della loro casa, escludendo quasi completamente l’azione dalla scena. Bize si limita a mostrare quello che viene dopo la morte, tutti i modi possibili per elaborare il lutto, ma non cerca il superamento di questo impasse nella crescita spirituale dei personaggi, bensì si crogiola nella sofferenza, nutrendo il suo film esclusivamente di questo.

Magallanes-Salvador-del-Solar

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Un’operazione molto pià complessa la tenta Magallanes, l’opera prima di Salvador del Solar, che invece vede un’evoluzione costante dei personaggi, parallela al disvelamento delle terribili verità che pesano sul loro passato. Il film è la storia di Magallanes, attendente di un colonnello in pensione sotto i cui ordini aveva già militato a Ayacucho negli anni ‘70, durante i tentativi del governo peruviano di sedare la guerrilla terrorista del movimento “El sendero luminoso”. A distanza di anni però si presenta all’uomo la possibilità di riscattarsi per gli orrori a cui aveva preso parte in passato, e da qui inizia il suo lungo cammino di redenzione, perfetta rappresentazione della morte e della rinascita dell’uomo lungo in cammino tortuoso della vita.

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