“Ghost Movie”, di Michael Tiddes

gost movie
La para(b)normal versione di Paranormal Activity, parodia del found footage, che s’insinua prima di Scary Movie 5, in uscita ad aprile, sembra proprio la parabola discendente dell’intelligibile nel sensibile. Infestato di scorie citazioniste, è proprio l’emblema di un genere non più grottesco, geniale, corrosivo, parodistico, demenziale, meravigliosamente psicopatico, ma diremmo piuttosto, “psicogeografico”,  praticamente smarrito, impalpabile 
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La para(b)normal versione di Paranormal Activity, parodia del found footage, che s’insinua prima di Scary Movie 5, in uscita ad aprile, sembra proprio la parabola discendente dell’intelligibile nel sensibile. Questo non vuole essere un concetto buttato lì nel piatto come una braciola galeotta al pranzo della domenica, e neanche escrementi a salsicciotto, depositati sul tappeto del soggiorno, dopo una notte di sbornia, per superare la paura del “ghost” domestico o soprattutto la tremenda flatulenza della compagna, alla prima notte di convivenza, nella casa dei propri sogni, infestata dal maligno. Ghost Movie, infestato di scorie citazioniste, sembra proprio l’emblema di un genere non più grottesco, geniale, corrosivo, parodistico, demenziale, meravigliosamente psicopatico, ma diremmo piuttosto, “psicogeografico”, praticamente smarrito, quindi impalpabile.


Ghost Movie non è più posseduto, semplicemente è uno schiavetto post identitario dell’incorporeo, inceneritore di scorie e di quell’esistenza frattale che in un abbraccio di comunione non avrebbe contemplato divisioni e diversità. La simpatica compagnia di “cazzari”, ha istituzionalizzato la confezione: corsi di “acchiappafantasmi”, di sensitivi professionisti, capaci di vendere il buco del culo di un topo come fede nuziale, o meglio, recuperando la citazione completamente: “Dai amico, il mondo è pieno di imbecilli. Nessuno sa lavorarseli meglio di te…”. Da quale demonio quindi bisogna liberarsi prima? Quello dentro di noi, dall’aerofagia che esprime il tanfo del superfluo o quello fuori di noi, che sia un topo o una fede nuziale. Gli oggetti si muovono misteriosamente, le porte sbattono improvvisamente, la canna di marijuana si fuma con il ghost: tutto è sinossi, forse inutile. Troppa trama, come in un film porno.

A proposito, Ghost Movie non è più piacere stabile, tantomeno cinetico, è ormai il classico ricettacolo di ragazzini e ragazzine all’ultima fila, tra una risata e l’altra, una “sbirciatina ormonale” e l’altra, grida di liberazione dall’imbarazzo di scene ancor poco decifrabili per la fragile età. Stancamente, il “genere” Ghost Movie, al varco, non è più immune e la percezione non avrà più alcuna porta… da aprire. Quella stessa porta dal cigolio sinistro è ormai atrofizzato e secco: difficile sarà varcare ora il confine. Fattibile e infattibile non avranno più confine, nessun accesso. In Ghost Movie salta dialogo e confronto, tra parodia e credenza, confondendo così in fondo, servilismo e coerenza. 
 

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Titolo originale: A Haunted House

Regia: Michael Tiddes

Interpreti: Marlon Wayans, Nick Swardson, Alanna Ubach, David Koechner, Essence Atkins, Cedric the Entertainer, Liana Mendoza, Jamie Noel, Affion Crockett

Origine: USA, 2013

Distribuzione: Lucky Red

Durata: 95'

 

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