Girotondo, di Tonino Abballe

Un frettoloso discorrere su relazioni e dinamiche umane, nella sfera di un’intima emozionalità perduta nello scadere del tempo. Compito arduo che si macchia di eccessivi intenti non sempre riusciti

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Al suo secondo lungometraggio, Tonino Abballe ci presenta in Girotondo le difficili dinamiche interconnesse alla sfera relazionale, nella spasmodica ricerca di toccare più contesti possibili: assistiamo alla fine di una storia d’amore, alla crisi coniugale, al desiderio di libertà che intacca un rapporto, la violenza scaturita dalla volontà di possesso e ad ogni fragilità emozionale che scalfisce e distrugge le correnti sentimentali. Il tutto vissuto principalmente tramite gli occhi della protagonista Erika Marconi che, con alcuni frammenti visivi affidati a Loredana di Pentima, è prima testimone delle vicende narrate, mutando il suo ruolo in base al flusso delle storie. Un girato che si spezza continuamente attraverso una ricerca analitica che ci pone di fronte un uomo e una donna testimoni dei vari avvenimenti, alle prese con una sorta di seduta psicologica in cui, a ruoli alterni, cercano di dare un volto logico alle vicende rispettivamente affrontate o subite.

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Lo sguardo di Abballe si avvale di dare risalto ad un lato prettamente femminile, nella ferma volontà di occultare ogni volto maschile a simbolo di una generalità sessuale che affronta con le stesse tematiche (dal carnefice alla vittima) ma privo di una mistificazione concretamente reale nella sua fisicità. Unica eccezione formale per Massimiliano Buzzanca, chiaramente partecipe alle sedute che intercorrono tra una storia e l’altra.

Un compito arduo che si macchia di eccessivi intenti non sempre riusciti: se inizialmente ci appare una visione curata e dai tratti ben elaborati, nel corso del film vi è uno sproporzionato disperdersi che crea non poche incomprensioni, che generano l’inevitabile abbattimento di ogni potenziale. La scelta di affrontare un’infinita serie di tematiche attuali sulle complicanze emotive diviene un’arma a doppio taglio che immancabilmente si perde in congetture banalmente accennate e quasi prive di un filo logico, lasciando che le tumultuose storie scorrino senza freni, sottraendo così l’input iniziale che poneva in essere un racconto dal profilo rifinito.

La stessa Erika Marconi si presenta abile e congeniale in una prima fase, rivelando un talento eclettico dalle possibilità interessanti ma che, purtroppo, si inasprisce di una macchinazione dalla sensazione velatamente affrettata.

Un’operazione ambiziosa, questo Girotondo, che come da titolo si presenta in un vorticare frenetico di intenti persi in se stessi.

 

Regia: Tonino Abballe
Interpreti: Erika Marconi, Loredana Di Pentima, Massimiliano Buzzanca, Rosaria Razza, Antonella Ponziani, Armando De Razza, Tonino Abballe
Origine: Italia, 2017
Durata: 78′

Distribuzione: SeDici Cinema S.r.l.

 

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