Godard al Museo del Cinema

Fino al 31 marzo 2010

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CORSO COMUNICAZIONE DIGITALE PER IL CINEMA DALL'11 APRILE

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Prosegue al Museo Nazionale del Cinema
l’omaggio al cinema di Jean-Luc Godard
 
13-31 marzo 2010
Cinema Massimo via Verdi, 18, Torino
 
 
 
Prosegue al Cinema Massimo l’omaggio al regista Jean-Luc Godard che il Museo Nazionale del Cinema gli dedica in occasione del suo ottantesimo compleanno. Il tributo, incominciato lo scorso febbraio, prevede un appuntamento mensile fino a giugno; questa seconda parte presenta i lavori di Godard dal 1965 al 1969 insieme ad un’ampia selezione di film amati e recensiti dal Godard critico dei Cahiers du Cinéma.
 
Sebbene oscuro e quasi sempre lontano dai favori del grande pubblico, il cinema di Godard è considerato arte assoluta. Geniale e dissacrante, il regista francese scardina le regole del cinema classico e rivoluziona completamente i tradizionali meccanismi di narrazione. Insieme a François Truffaut, è uno dei padri della Nouvelle Vague, l'onda nuova formata dai giovani cineasti francesi che negli anni Sessanta si oppongono al cinema tradizionale e di cui proprio il suo film d'esordio, Fino all'ultimo respiro (Orso d'Oro per la regia al Festival di Berlino), è considerato il manifesto.
 
La grande retrospettiva è un progetto della Cineteca del Comune di Bologna realizzato con Regione Emilia-Romagna, Angelica Festival, Museo Nazionale del Cinema, Cinémathèque Suisse e Lo Sguardo dei Maestri (Udine) in collaborazione con Ambasciata di Francia, Alliance Française di Bologna e con il supporto di Gaumont Archives, Studio Canal, Tamasa Distribution, Cinémathèque de Toulouse, Ministère des Affaires Étrangères, Cine Classics, Cinemateca Portuguesa e Suomen Elokuva Arkisto. Un ringraziamento particolare a Sylvie Pras (Centre Pompidou). Curatore del progetto è Jean Douchet.
 
La copia di Il bandito delle undici è un restauro realizzato da Cinémathèque Française e Canal Plus con il sostegno del Franco-American Cultural Fund – DGA MPA SACEM WGA.
Ingresso 5,50/4,00/3,00 euro.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
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Museo Nazionale del Cinema
Resp. Ufficio Stampa: Veronica Geraci
tel. 011 8138509 – cell. 335 1341195 – email: geraci@museocinema.it



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PROGRAMMA DELLE PROIEZIONI
 
 
SAB 13, h. 18.30, DOM 14, h. 20.30, SAB 20, h. 16.30
Jean-Luc Godard
Agente Lemmy Caution, missione Alphaville
Alphaville, une étrange aventure de Lemmy Caution
Francia/Italia 1965, 98’, b/n, v.o. sott. it.
L'agente Lemmy Caution viene inviato in missione in una città extraterrestre per liberare il professor Von Braun e far luce sulla scomparsa degli agenti che l'hanno preceduto. Presentatosi come inviato di un giornale e riuscito a stento a liberarsi di alcuni individui che tentavano di ucciderlo, Lemmy scopre, con l'aiuto di Natacha, figlia di Von Braun, che Alphaville è guidata dittatorialmente da un cervello elettronico, l'Alpha 60, in base ad una ferrea logica di formule che toglie agli abitanti qualsiasi autonomia di giudizio e di azione sotto pena di morte. Lemmy Caution avvicina Von Braun e, al suo rifiuto di seguirlo, lo uccide. Privato del suo inventore e guida, l'Alpha 60 impazzisce e gli abitanti della città muoiono o restano privi d'ogni capacità d'azione.
Sc.: J-L. Godard; Fot.: Raoul Coutard; Int.: Eddie Constantine, Anna Karina, Akim Tamiroff.
 
MER 17, h. 20.20, DOM 21, h. 22.30, MAR 23, h. 16.15
Jean-Luc Godard
Anticipation ou L'amour en l'an 2000
Francia 1967, 20’, b/n, v.o. sott. it.
Episodio del film collettivo L’amore attraverso i secoli, cui hanno preso parte anche Franco Indovina, Mauro Bolognini, Philippe de Broca, Michel Pfleghaar e Claude Autant-Lara. Il tema dell’episodio di Godard (che prevedeva un alternarsi di colori ottenuti virando le immagini in diversi colori, ma che fu poi virata tutta in giallo) è ancora una volta la prostituzione in un’ambientazione futurista, simile a quella di Alphaville.
Sc.: J-L. Godard; Fot.: Pierre Lhomme; Int.: Jacques Charrier, Anna Karina, J-P. Léaud.
 
MER 17, h. 20.45, DOM 21, h. 22.50, MAR 23, h. 16.40
Jean-Luc Godard
Una donna sposata
Une femme mariée
Francia 1964, 98’, b/n, v.o. sott. it.
Charlotte, redattrice in una rivista di moda, benché sposata, si incontra sovente con un attore in una camera d'albergo. È questo il modo in cui abitualmente occupa le ore libere in assenza del marito, e sia con questo sia con l'amante la donna divide con equanimità il suo amore. Alla richiesta dell'amante di abbandonare il marito per legarsi a lui, Charlotte prende tempo. È incinta e non sa di chi sia questo figlio. Dopo essersi rivolta, ma inutilmente, ad un medico per cercare di capire chi sia il padre, Charlotte, indecisa, prima che l'amante parla per Marsiglia, lo raggiunge ancora una volta in una camera d’albergo
Sc.: J-L. Godard; Fot.: R. Coutard; Int.: Macha Méril, Philippe Leroy, Bernard Noel.
 
VEN 19, h. 16.30, DOM 21, h. 20.30, MAR 23, h. 20.30
Jean-Luc Godard
Il bandito delle undici
Pierrot le fou
Francia/Italia 1965, 110’, col., v.o. sott.it.
Copia restaurata da Cinémathèque Française e Studio Canal con il sostegno del Franco-American Cultural Fund – DGA MPA SACEM WGA.
Ferdinand, uomo sposato stanco della famiglia e degli amici borghesi, e Marianne, membro di una banda di delinquenti capitanata dal misterioso fratello, si ritrovano dopo cinque anni e dopo aver ucciso un mercante d'armi e si rifugiano su una spiaggia solitaria della Costa Azzurra. La coppia vive di caccia e pesca, Ferdinand si dedica alla lettura mentre la donna escogita trovate per sfogare la sua smania di vivere. Ma questa vita non fa per Marianne che presto lascia Ferdinand, salvo poi tornare per chiedere all'uomo di aiutarla per un colpo. Ferdinand accetta ma scopre che la donna ha un nuovo compagno. Accecato dalla gelosia li uccide entrambi e, dopo essere sfuggito alla reazione degli altri sicari, si suicida.
Sc.: J-L. Godard; Fot.: R. Coutard; Int.: Jean-Paul Belmondo, Anna Karina, Graziella Galvani.
 
MER 24, h. 16.30, VEN 26, h. 22.30
Jean-Luc Godard
Una storia americana
Made in Usa
Francia 1966, 90’, col., v.o. sott. it.
Paula Nelson, giovane giornalista francese, giunge ad Atlantic City alla ricerca del suo ex fidanzato Richard e ben presto scopre che è stato assassinato. In città entra in contatto con tre uomini, che in realtà la sorvegliano per evitare che lei scopra la verità su Richard. Paula sospetta che l'assassinio sia avvenuto per motivi politici. Accusata a sua volta di omicidio, Paula viene scagionata dai suoi stessi avversari e riconosciuta innocente dal commissario che conduce le indagini. Alla fine, comprendendo che i tre uomini che la seguono sono legati all'assassinio del suo amico, Paula li uccide uno ad uno.
Sc.: J.L. Godard; Fot.: R. Coutard; Int.: Anna Karina, Jean-Pierre Lèaud, László Szabó.
 
MER 24, h. 18.15, VEN 26, h. 20.30
Jean-Luc Godard
Il maschio e la femmina
Masculin féminin
Francia 1966, 110’, col., v.o. sott. it.
Diviso in 15 capitoli, ma narrativamente destrutturato, è un film sui giovani, “i figli di Marx e della Coca-Cola”: Paul cerca lavoro, ha interessi sociopolitici ma non è militante come il suo amico Robert. Conosce Madeleine che vorrebbe diventare una cantante e le sue amiche Catherine ed Elizabeth. Intessuto di gag spesso buffe, ma anche tragiche o allucinanti, coglie dei giovani la solitudine o l'alienazione, soprattutto femminile, nella società dei consumi. Non hanno scelte se non condizionate o condizionanti, crescono in un mondo di chiacchiere che non dicono verità. Il ruolo della menzogna nella società pesa su tutti, specialmente su Paul
Sc.: J-L. Godard, da due racconti di Guy de Maupassant; Fot.: Willy Kurant; Int.: Jean-Pierre Léaud, Chantal Goya, Brigitte Bardot;
 
VEN 26, h. 16.30, SAB 27, h. 22.30
Jean-Luc Godard
Week-end, un uomo e una donna dal sabato alla domenica
Week end
Francia/Italia 1967, 105’, col., v.o. sott. it
Mireille, giovane donna sposata, racconta ad un suo amico tutti i particolari di un convegno amoroso avuto in precedenza, poi assieme al marito parte per un week-end. Sulla strada sono costretti a interminabili soste causate da continui e mortali incidenti; infine giungono alla casa di campagna dove abita la madre di Mireille. Con questa hanno una violenta discussione per motivi di interesse e alla fine la uccidono. I due riprendono la strada del ritorno fra altri orrori e violenze stradali. Alla fine vengono catturati da un gruppo di giovani armati, che simboleggiano coloro che, nella clandestinità e a contatto con la natura, mantengono vivi gli ultimi residui di un'umanità primitiva. L'uomo è ucciso e Mireille rimane prigioniera.
Sc.: J-Luc Godard; Fot.: R. Coutard; Int.: Mireille Darc, Jean Yanne, Jean-Pierre Kalfon.
 
VEN 26, h. 18.30, SAB 27, h. 20.30
Jean-Luc Godard
One Plus One
Gran Bretagna 1968, 110’, col., v.o. sott. it.
Nell'estate del 1968, Jean-Luc Godard si reca in Inghilterra per filmare i Rolling Stones, simbolo di una nuova generazione di origine piccolo borghese che sta scardinando il modo di pensare e il modo di vivere e sta preparando le basi per una nuova cultura e un nuovo linguaggio. Alle prove musicali degli Stones in studio, si alternano riprese in esterni. Anne Wiazemsky "imbratta" i muri londinesi con le sue scritte contestatrici, simbolo della lotta di emancipazione delle donne. I militanti di Black Power spiegano le ragioni della loro ribellione.
Sc.: J-L. Godard; Fot.: Colin Corby, Anthony B. Richmond; Int.: Mick Jagger, Anne Wiazemsky, Anita Pallenberg.
 
SAB 27, h. 16.30, DOM 28, h. 22.30
Jean-Luc Godard
La gaia scienza
Le gai savoir
Francia/Germania 1968, 95’, col., v.o. sott. it.
L’operaia Patricia e lo studente Emile si trovano insieme per diverse serate a discutere liberamente sui più disparati problemi politici, sociali, morali, linguistici, artistici. Le loro conversazioni prendono lo spunto dal materiale preparato per un servizio televisivo che dovrebbe articolarsi in tre anni: il primo anno di raccolta disordinata di immagini e suoni colti nel vivo della realtà attuale; il secondo anno, di ritorno sulla medesima realtà per una attenta analisi critica; il terzo anno, per un tentativo di sintesi audiovisiva. Quello di Emile e di Patricia finisce per essere un pellegrinaggio, senza una meta evidente e senza soste sicure, nel contraddittorio mondo della conoscenza, dove non ci sono idee evidenti.
Sc.: J-L. Godard; Fot.: Jean Leclerc; Int.: Juliette Berto, J.-P. Léaud.
 
SAB 27, h. 18.30, DOM 28, h. 20.30
J-L. Godard, D.A Pennebaker
One P. M.
Usa 1968, 90’, col., v.o. sott. it.
Nel 1969 Godard accettò di collaborare con due filmaker americani, Leacock e Pennebaker, alla realizzazione di un progetto dal titolo provvisorio One American Movie da girarsi negli Stati Uniti. Il progetto che prevedeva la regia solo di Godard non andò a buon fine e i due cineasti riuscirono a portarlo a termine solo nel 1972 con il titolo One Parallel Movie o One P.M.
Sc.: J-L. Godard, D.A Pennebaker; Fot.: R. Leacock; D.A. Pennebaker.
 
DOM 28, h. 16.30, LUN 29, h. 20.30
Jean-Luc Godard
La cinese
La chinoise
Francia 1967, 90’, col., v.o. sott.it.
Tre giovani e due ragazze cercando di applicare alla propria vita il pensiero di Mao Tse Tung, si dedicano allo studio e alla discussione. Dopo qualche tempo, una delle ragazze, Veronique, propone di uccidere un'alta personalità del mondo culturale francese, come primo di una serie di atti terroristici. Henry, che è l'unico ad opporsi in nome della coesistenza pacifica, viene tacciato di revisionismo e espulso dal gruppo, mentre Kirilov si uccide poiché non può compiere la missione stabilita. A portarla a compimento è Veronique, ma il significato dell'atto compiuto viene sminuito da un colloquio che la ragazza ha con un suo amico letterato. Alla fine, i superstiti del gruppo ritornano alle loro consuete occupazioni. Veronique prende consapevolezza di aver compiuto solo il primo passo di una lotta estenuante.
Sc.: J-L. Godard; Fot.: R. Coutard: Int.: Juliette Berto, Jean-Pierre Léaud, A. Wiazemsky.
 
DOM 28, h. 18.15, MAR 30, h. 22.30
Jean-Luc Godard
Un film comme les autres
Francia 1968, 100’, col., v.o. sott. it.
Godard sperimenta l’esaurimento e la distruzione del cinema dall’interno. Si tratta della registrazione prolungata per due ore di un dialogo tra tre studenti di Nanterre e due operai della Renault reduci dagli avvenimenti del maggio e che discutono sulle prospettive del movimento. Tutto si svolge nello stesso luogo, un prato alla periferia di Parigi, con la macchina da presa quasi sempre immobile, con inquadrature lunghissime che sembrano voler evitare i dettagli e i volti.
 
LUN 29, h. 22.15, MAR 30, h. 18.15
Jean-Luc Godard
L’amore
Francia/Italia 1967, 26’, col., v.o. sott. it.
Episodio tratto dal film collettivoAmore e rabbia, diretto, oltre a Godard, da Carlo Lizzani, Bernardo Bertolucci, Pier Paolo Pasolini e Marco Bellocchio. Un regista italiano, sul set di un suo film, si innamora di un'attrice francese. I due immaginano un film sull'impossibile amore fra la Rivoluzione e la Democrazia e alla fine decidono di rinunciare anche al loro di amore.
Sc.: J-L. Godard; Fot.: Alain Levent; Int.: Nino Castelnuovo, Christine Gueho, Catherine Jourdan.
 
LUN 29, h. 22.40, MAR 30, h. 18.40
Gruppo Dziga Vertov
British Sounds
Gran Bretagna 1969, 52’, col., v.o. sott. it.
Un’indagine sui gruppi minoritari della sinistra rivoluzionaria inglese condotta sostanzialmente da Godard e Jean-Henri Roger. Inchiesta politico-sociale suddiviso in sei sequenze autonome che compongono il film, in cui sono presenti tutti i motivi e le contraddizioni messe in evidenza da Godard negli ultimi tempi: la dissacrazione dell’autorità costituita e la ricerca di una base di classe su cui fondare i propri discorsi.
 
MAR 30, h. 16.30, MER 31, h. 18.30
Autori Vari
Ciné-tracts
Francia 1968, 90’, col., v.o. sott. it.
I Cinétracts sono dei brevi film non firmati e realizzati nel periodo compresi tra il maggio e il giugno 1968 per documentare gli avvenimenti che si stavano consumando a Parigi in quelle settimane. Al progetto hanno preso parte, tra gli altri, Jean-Luc Godard, Chris Marker, Alain Resnais con il loro particolarissimo punto di vista.
 
MAR 30, h. 20.30, MER 31, h. 16.30
Jean-Luc Godard
Camera-oeil
Francia 1967, 15’, col., v.o. sott. it.
Episodio del film collettivo Loin du Vietnam, nato con lo scopo non di realizzare un documentario sulla guerra in Vietnam bensì di aprire una riflessione su questa guerra imperialista. I registi Alain Resnais, William Klein, Claude Lelouch, Joris Ivens, Agnès Varda, Jean-Luc Godard hanno così realizzato individualmente ognuno un segmento del film per avere molti punti messi poi insieme da Chris Marker per una riflessione collettiva sul conflitto.
Fot.: Jean Boffety, Denys Clerval, Ghislan Cloquet, Wily Kurant, Alain Levent, Theo Robichet, Kieu Tham, Bernard Zitzermann; Int.: Anne Bellec, Karen Blanguernon, Maurice Garrel.
 
MAR 30, h. 20.45, MER 31, h. 16.45
Jean-Luc Godard
Due o tre cose che so di lei
Deux ou trois choses que je sais d’elle
Francia 1967, 95’, col., v.o. sott. it.
La protagonista del film, Juliette, è una giovane donna, sposata e madre di tre figli, che si prostituisce – consenziente il marito – per poter procurare a se stessa e alla famiglia quei beni, superflui e indispensabili, che ci offre la civiltà "occidentale". Attraverso il personaggio di Juliette, il regista condanna la corsa al benessere e gli altri "miti" di tale civiltà.
Sc.: J-L. Godard; Fot.: R. Coutard; Int.: Marina Vlady, Anny Duperey, Roger Montsoret.
 
 
I film amati da Godard critico
 
SAB 13, h. 16.30, DOM 14, h. 22.30, SAB 20, 18.30
François Truffaut
I quattrocento colpi
Les quatre-cents coups
Francia 1959, 94’, b/n, v.o. sott.it.
Copia ristampata proveniente da Fondazione Cineteca Italiana
Antoine Doinel vive con la madre e il padre adottivo in un piccolo appartamento di un quartiere popolare di Parigi. I suoi atteggiamenti di rivolta sono determinati dall’ostilità e dall’incomprensione dell’ambiente in cui vive, per cui marinare la scuola, rubare i soldi della spesa, mentire a genitori e insegnanti, diventa una pratica quotidiana per evadere dalla propria realtà. Per gli insegnanti Antoine è un ragazzo troppo indisciplinato che andrebbe solo punito; per i genitori, troppo presi dai loro problemi, è solo un ingombro. Un giorno, accusato di aver copiato il compito, ruba una macchina da scrivere dall’ufficio del padre e, una volta scoperto, è consegnato dagli stessi genitori alla polizia. Dopo una notte in cella, viene trasferito in un centro di osservazione per minori. Evade e, attraversando la campagna, arriva al mare che non aveva mai visto. 
Sc: F. Truffaut, Marcel Moussy; Fot.: Henri Decaë; Int.: Jean-Pierre Léaud, Albert Rémy, Claire Maurier.
 
SAB 13, h. 20.30, DOM 14, h. 16.30, MAR 16, h. 18.00, LUN 22, h. 16.30
Douglas Sirk
Tempo di vivere
A Time to Leave and a Time to Die
Usa 1957, 132’, col., v.o. sott. it.
Durante la seconda guerra mondiale, un soldato tedesco, con tre settimane di vacanza, arriva in una città dallo squallore apocalittico. Si sposa, è felice. Torna al fronte russo dove la morte è in agguato. Da un romanzo di Erich Maria Remarque. Douglas Sirk, raffinato inventore di forme, riesce a comporre un quadro dell'ultimo atto hitleriano di ammirevole concretezza e di sinistra efficacia, non privo di una sommessa pietas per le vittime della guerra.
Sc.: Orin Jannings; Fot.: Russell Metty; Int.: John Gavin, Liselotte Pulver, Dieter Borsche.
 
SAB 13, h. 23.00, DOM 14, h. 19.00
Boris Barnet
La casa sulla piazza Trubnaja
Dom na Troubnoi
Urss 1928, 64’, b/n, v.o. sott. it.
Una casa sulla piazza Trubnaja a Mosca è abitata da piccoli borghesi arricchiti. Il parrucchiere Golikov decide di assumere una domestica purché non sia iscritta al sindacato. Trova Paracha Pitunova, una giovane appena trasferitasi a Mosca dalla campagna. La ragazza viene sfruttata senza vergogna da Golikov e sua moglie, ma presto viene eletta nel Consiglio della Città (si scoprirà che invece sarebbe dovuta essere eletta un'altra donna dallo stesso nome). I Golikov la cacciano dalla casa, e il sindacato cercherà di difendere la ragazza.
Sc.: Nikolay Erdman, Anatoli Marienhof, Vadim Shershenevich, Viktor Shklovsky, Bella Zorich; Fot.: Yevgeni Alekseyev; Int.: Vera Maretskaya, Vladimir Fogel, Yelena Tyapkina.
 
LUN 15, h. 20.30, MAR 16, h. 16.00, MER 17, h. 18.15
Jean Cocteau
Orfeo
Orphee
Francia 1949, 112’, b/n, v.o. sott. it.
Orfeo, un poeta, conosce al Cafè des Artistes la Principessa (la Morte) e ne diviene ossessionato. Quando la moglie di Orfeo, Euridice, perde la vita in un incidente causato da motociclisti, Orfeo accetta un patto con la Principessa: potrà scendere all'oltretomba e riportare in vita Euridice, a condizione di non guardarsi mai più. Ma uno sguardo da uno specchietto retrovisore fa sparire nuovamente Euridice. Lo specchio che permette il passaggio nell'altra dimensione è stato realizzato con una vasca di mercurio, nella quale gli attori si immergevano.
Sc.: J. Cocteau; Fot.: Nicolas Hayer; Int.: Jean Marais, Maria Casares, Juliette Gréco.
 
LUN 15, h. 22.30, MER 17, h. 16.00
Jacques Demy
Le bel indifférent
Francia 1957, 29’, b/n, v.o. sott. it.
Un lungo monologo, d'impianto teatrale, in cui in una camera d'albergo, una donna grida tutto il suo disperato bisogno d'amore al suo amante che non l'ascolta e che lei, nonostante tutto, decide di continuare ad attendere.Il monologo di Jean Cocteau dal titolo La voce umana era già stato portato al cinema da Roberto Rossellini nell’episodio Amore interpretato da Anna Magnani nel 1948.
Sc.: Jean Cocteau; Fot.: Marcel Fradetal; Int.: Jeanne Allard, Angelo Bellini.
 
LUN 15, h. 23.00, MER 17, h. 16.30
Roberto Rossellini
India Matri Mhumi
Italia 1957, 90’, b/n, v.o. sott. it.
Un'ampia panoramica che mette in luce particolari aspetti geografico-turistici dell'India e illustra usi e costumi di alcune comunità. Il documentario si sofferma a lungo sull'utilizzo degli elefanti nel lavoro quotidiano, poi descrive Benares, la città sacra, e l'enorme diga di Hirakud. Seguono le immagini di un rogo funebre e la descrizione della vita di un villaggio ai margini della giungla. Dopo aver accennato alle particolari difficoltà conseguenti alla siccità, lo sguardo indugia su alcuni elementi folkloristici di questo misterioso ed affascinante paese.
Sc.: R. Rossellini, Fereydoun Hoveyda, Sonali Senroy Das Gupta; Fot.: Aldo Tonti.
 
MER 17, h. 22.30, MAR 23, h. 18.30
Raoul Walsh
I ruggenti anni Venti
The Roaring Twenties
Usa 1939, 104’, b/n, v.o. sott. it.
Ala fine della prima guerra mondiale, tornano a casa tre reduci. Eddie e George durante gli anni del proibizionismo si mettono su una cattiva strada mentre Danny porta a termine gli studi interrotti dalla guerra e diventa avvocato. Toccherà a Eddie difenderlo dagli attacchi del cinico George.
Ultimo ruolo da comprimario di Bogart che sarebbe passato a ruoli di protagonista.
Sc.: Jerry Wald, Richard Macaulay, Robert Rossen, dal romanzo di Mark Hellinger; Fot.: Ernest Haller; Int.: James Cagney, Priscilla Lane, Humprey Bogart.
 
VEN 19, h. 18.45, DOM 21, h. 18.30, MAR 23, h. 22.30
Anthony Mann
Dove la terra scotta
The Man of the West
Usa 1956, 100’, col., v.o. sott. it.
L’ex bandito Link Jones parte alla ricerca di una maestra che vada ad insegnare nella scuola del suo paese. Sul treno conosce la cantante Billie Ellis e l’uomo che l’accompagna, Sam Beaseley. Improvvisamente, lungo la strada, il treno viene attaccato dai banditi e Jones viene catturato insieme alla donna. Ultimo western di Anthony Mann che, ancora una volta, usa il Cinemascope come strumento espressivo di raffinata forza.
Sc.: Reginald Rose, dal romanzo di Will C. Brown; Fot.: Ernest Haller; Int.: Gary Cooper, Julie London, Lee J. Cobb.
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