"I Love You, Man", di John Hamburg

i love you man

John Hamburg – per anni lo sceneggiatore preferito di Ben Stiller – con I Love You, Man passa alla factory apatowiana,e prende in prestito due suoi talenti come Paul Rudd e Jason Segel. Il regista dimostra intuito nell'individuare il lato comico dell'ordinarietà, ma non si concede del tutto alla libertà creativa che l'occasione gli permetterebbe. I due attori, viceversa, vi sguazzano felicemente.

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i love you manAnche se spesso confinato nel ristretto campo della sceneggiatura, quello di John Hamburg è un nome importante all'interno della commedia americana. La sua firma si legge in alcuni dei migliori lavori di Ben Stiller, come Along Came Polly, o Ti presento i miei e il suo sequel Mi presenti i tuoi? Proprio in virtù di questa sua lunga collaborazione con il totem del Frat Pack, lo script e la regia di I Love You, Man rappresentano un'importante svolta nella sua carriera: il lavoro con Paul Rudd e Jason Segel – due dei più talentuosi figliocci di Judd Apatow – è infatti l'ennesimo tentativo del genere di rimescolare le carte e di unire le forze di due correnti nate separate. Lo stile di Hamburg si era sempre distinto per essere meno eccessivo rispetto a quello dei Farrelly e di altri titoli degli anni novanta, un'ambizione realistica inevitabilmente (e il più delle volte felicemente) contaminata dalla fisicità di Stiller. La comicità dei suoi due nuovi protagonisti è invece – secondo la regola della nuova factory – sotto le righe, e si adegua all'ordinarietà a cui Hamburg ambisce. Sarebbe difficile trovare in I Love You, Man dei momenti eccessivi, o anche solo deformanti: piuttosto che inventare situazioni anormali (e quindi comiche), il regista e sceneggiatore ha appreso da subito la regola chiave dei film apatowiani, quella di trovare persone anormali, eppure assolutamente abitudinarie. In un film come I Love You, Man si ride spesso per immedesimazione: quella con cui Segel scova il ridicolo in una situazione assolutamente comune, come quella di trovarsi davanti ad una donna ed avere la necessità impellente ed inderogabile di emettere un peto. E' vero, questo genere di film sono spesso esclusivamente maschili, specie questo che cerca di svelare i segreti di una solida amicizia virile: la radice della loro verve sta spesso nel coraggio di mostrare senza veli quello di cui gli uomini parlano quando restano tra di loro. Nonostante il buon intuito, Hamburg – a differenza dei suoi due attori – non convince fino in fondo, ancora indeciso o intimorito dalla possibilità di dire tutto quello che gli passa per la testa, ancora troppo preoccupato di mostrarsi politically correct. Rudd e Segel invece ci sono abituati e ci si divertono come matti, dando l'idea di improvvisare spesso e volentieri, freschezza che è allo stesso tempo la loro fortuna. Purtroppo, sembra che anche il pubblico americano l'abbia assimilata troppo in fretta: I Love You, Man non ha ottenuto il successo che avrebbe meritato.

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Titolo originale: id.
Regia: John Hamburg
Interpreti: Paul Rudd, Jason Segel, Rashida Jones, Jon Favreau, Andy Samberg, J.K. Simmons, Jaime Pressly, Carla Gallo
Distribuzione: Universa
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Durata: 105'
Origine: Usa, 2009
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