Il Caso Ziqqurat, la serie interattiva di Fulvio Risuleo

Risuleo firma una divertente quanto coraggiosa operazione, con un occhio a Heavy Rain di David Cage e l’altro alla tv per bambini degli anni’90. Tra attualità linguistica e toccante nostalgia.

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Durante la diretta di una puntata del programma per bambini Ziqqurat, il marionettista del pupazzo principale, l’elefante-oracolo Ziguro, viene trovato morto. Arrivato sul posto l’investigatore capisce subito che si tratta di un omicidio e decide di interrogare tutti i presenti. Produzione Artchivio e Cloud9 in collaborazione con DBW Communication e il sostegno del MiBACT e di SIAE, Il Caso Ziqqurat è una short-series di Fulvio Risuleo, giovane autore premiato a Cannes nel 2014 e vincitore della Semaine de la Critique di Cannes 2015 per i cortometraggi Lievito Madre prima e Varicella poi, nonché regista, a soli 26 anni, del suo film d’esordio Guarda in alto. E sarà stata decisiva proprio una certa ambizione giovanile a caratterizzare il concepimento dell’operazione-Ziqqurat, visto che nella web-serie è lo spettatore a sostituirsi all’investigatore e a gestire l’indagine, decidendo quali sospettati interrogare prima o dopo, fino a risolvere lui stesso il rompicapo, immergendosi nell’episodio conclusivo, girato a 360 gradi grazie alle tecnologie della realtà virtuale.

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Ne Il Caso Ziqqurat, quindi, Kidding di Michel Gondry si trasforma in una torbida detective story, avente nella fattispecie le modalità di Heavy Rain, il celebre e precursore videogame targato David Cage, primo ideatore del concetto di “film interattivo” (anche se nel suo caso, ovviamente, applicato al formato videoludico “punta e clicca”), evidente ispiratore, oltre che dello stesso Risuleo, di Netflix e del chiacchierato episodio di Black Mirror, Bandersnatch.
In Italia, però, un simile esperimento ancora non era mai stato provato, e questo fa de Il Caso Ziqqurat di fatto la prima serie interattiva prodotta nel nostro paese. La serie è stata da poco (20 marzo) resa disponibile, sulla piattaforma ziqqurat.artchivio.net, creata da Artchivio appositamente per la corretta fruizione dell’opera, con estrema cura e dovizia. Accedendo al portale, allora, dopo la visione dell’introduzione, che espone il terribile accaduto e registra l’entrata in scena dell’investigatore, lo spettatore viene portato di fronte alla schermata in cui può scegliere autonomamente in che ordine vedere il singolo interrogatorio dei diversi personaggi, durante i quali si può inoltre attivare una seconda traccia audio con cui ascoltare i pensieri dell’investigatore (avente la voce “radiofonica” di Fabio Visca), e appuntare tramite un block-notes virtuale le proprie annotazioni in merito. Una volta sentiti tutti, si può quindi provare ad “accusare” un colpevole e constatare se si è indovinato o meno (e accedere quindi al già citato episodio risolutivo), o altrimenti ritentare oppure addirittura “arrendersi“.

Naturalmente sono le deposizioni dei “soliti sospetti” l’elemento chiave di tutta l’operazione, denominati dallo stesso regista protagonisti nostalgici“. E vedendo i volti prescelti non si può che dargli ragione, visto che tra i volti noti di piccolo e grande schermo come Giovanni Esposito e Federica Sabatini (Suburra 2), spiccano in particolar modo quelli di Sofia/Sonia Cerola, storica conduttrice de La Posta di Sonia in onda su Super3, e di Franco/Danilo Bertazzi, da tutti conosciuto come il mai dimenticato Tonio Cartonio della Melevisione (entrambi hanno parlato della propria esperienza a Fanpage.it, in un’intervista disponibile direttamente qui sotto).
Quello che appare come un divertente quanto coraggioso esperimento, trova quindi nella nostalgica referenzialità agli anni ’90 e alle strizzate d’occhio agli ultraventenni cresciuti in rete (e, in particolare, a chi ha vissuto fake news virali come la morte di Tonio Cartonio per overdose) i propri tratti distintivi, tanto che Risuleo ha poi dichiarato che, rivedendolo, gli è sembrato di aver girato “un documentario”. Tutta l’operazione è stata infatti impreziosita da una messa in scena tecnica e funzionale ma allo stesso tempo artistica e fumosa, a condire la visione di un piacevole retrogusto, a metà tra l’intrigante noir e il gustoso grottesco.

[youtube https://www.youtube.com/watch?v=ePtXBW51YAU]

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