"Il delitto perfetto 3D", di Alfred Hitchcock

Il delitto perfetto resta l'unica escursione di Alfred Hitchcock in quella che allora era una mania passeggera del cinema americano: il maestro del brivido scartò le possibilità spettacolari della stereoscopia e la usò in favore del coinvolgimento nella scena senza rifiutare la derivazione teatrale della sceneggiatura. La sperimentazione di un film ambientato in una sola stanza proseguiva la strada di Nodo alla gola e si stava affinando in vista della lezione magistrale de La finestra sul cortile.

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Alfred Hitchock non riuscì a sottrarsi alla mania della terza dimensione: Il delitto perfetto fu il suo modo di assecondare quella che all'epoca era solo una passeggera moda hollywoodiana. La stereoscopia venne messa al servizio di un film su cui il maestro del brivido non aveva speso molte energie creative. La storia del cinema lo ha ricordato per anni come la sua prima collaborazione con la musa Grace Kelly invece che per la sua unica escursione in un terreno tecnologico che in quel momento sembrava aprire molte possibilità. Alfred Hitchcock sentiva che il suo contributo per il successo del film era stato ridimensionato: la storia era l'adattamento di un dramma teatrale di Frederick Knott che era stato un trionfo prima ancora di arrivare nei cinema. La versione per lo schermo era stata sceneggiata dallo stesso autore e aveva mantenuto la sua impostazione originaria. Il cineasta aveva utilizzato questo vantaggio per perfezionare una messa in scena che gli era familiare: il film è girato nell'unico ambiente di un appartamento londinese. Alfred Hitchcock aveva sperimentato questo tipo di regia nei celebrati piani sequenza di Nodo alla gola e ne avrebbe fatto una lezione esemplare nell'indimenticabile ansia voyeuristica de La finestra sul cortile. La scarsa considerazione e il trasporto limitato con cui aveva affrontato la sfida è un indice della sua grandezza: il regista riteneva banale quello che per tutti gli altri sarebbe stato impossibile. La sua insoddisfazione era dovuta quasi sicuramente alla riduzione dei suoi interventi sulla trama: la struttura della tensione e del suspense era rodata ed efficace e lasciava poco spazio ai suoi ritocchi. Ray Milland escogita l'assassinio della moglie adultera e pensa di avere tutto sotto controllo: la sera in cui un suo complice deve uccidere Grace Kelly inizia ad andare tutto storto e il suo maldestro tentativo e la conseguente catena dei suoi errori diventano un altro tipo di delitto perfetto. Lo spettatore arriva alla fine del film senza il mistero tradizionale della detection: l'ispettore di polizia non deve trovare il colpevole ma deve salvare la donna dalla forca e deve scardinare un omicidio che il caso ha fatto diventare indecifrabile. La storia di Frederick Knott era quello che Alfred Hitchcock aveva definito un successo scontato e il suo lavoro fu solo quello di amplificare i suoi punti di forza preesitenti: il film sceglie di rendere affascinante il villain e di declassare l'eroe positivo. Grace Kelly è una donna che è vittima degli eventi e non ha una sua volontà risolutiva: il suo tradimento passionale e la sua scarsa personalità convincono quasi tutti che una sua punizione sarebbe persino necessaria. La stereoscopia venne sfruttata in controtendenza rispetto al suo utilizzo abituale: la sua funzione non era di carattere spettacolare ma la sua presenza doveva facilitare il coinvolgimento nella scena. Alfred Hitchcock aumentò la dipendenza teatrale e mise gli oggetti in primo piano per ricreare lo spessore della scenografia: le inquadrature sono piene di lampade e bottiglie che dispongono gli attori in profondità di campo. Le tecniche di ripresa non consentivano dei primi piani accurati e il regista dovette far costruire un telefono enorme soltanto per realizzare il dettaglio di un dito (finto) che compone il numero che dà il via alla scena madre… La sua posizione a metà film e il suo esito a sorpresa sono delle tracce riconducibili alla sua idea di narrazione.I primi tentativi di diffondere il 3D si esaurirono pochi anni dopo e Alfred Hitchcock si risparmiò un suo utlizzo ulteriore: la sua padronanza dei tempi del racconto poteva fare a meno di una tecnologia che era ancora farraginosa.

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Titolo originale: Dial M For Murder

Regia: Alfred Hitchcock

con Ray Milland, Grace Kelly, Robert Cummings, Anthony Dawson, John Williams

Origine: USA, 1954

Durata: 105'

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