Il dilemma e la ragione. Leonardo Di Costanzo parla de L’intrusa

Il regista ha presentato questa mattina a Roma il suo nuovo lavoro, già portato a Cannes alla Quinzaine. In sala dal 28 settembre distribuito da Cinema di Valerio De Paolis

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“Vorrei che lo spettatore stesse accanto a Giovanna per vivere il suo dilemma. Persone come lei le considero ‘eroi della contemporaneità’. E, tra l’altro, il loro mondo è poco raccontato. In L’intrusa poi, ad eccezione del criminale che è stato arrestato, il ‘cattivo’ non c’è. Tutti gli altri hanno le loro ragioni”.

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Esordisce così Leonardo Di Costanzo per parlare del suo nuovo lavoro, L’intrusa, che è già stato presentato alla Quinzaine des réalisateurs al Festival di Cannes. Il film ha come protagonista Giovanna (interpretata dalla coreografa Raffaella Giordano), fondatrice del centro “La Masseria” a Napoli, frequentato da bambini e al riparo dalle logiche mafiose. Lì arriva Maria, giovane moglie di un camorrista arrestato per omicidio, assieme ai due figli. Giovanna si trova così davanti a una scelta: Maria va accolta o allontanata?.

l'intrusaPer il regista è fondamentale il lavoro preparatorio: “Le riprese, per me, sono la fase terminale di un lavoro che viene fatto prima, anche con gli attori. Raffaella (Giordano) non aveva mai avuto nessuna esperienza nel campo della recitazione. E all’inizio eravamo partiti da una sceneggiatura molto parlata. Questo perché il film era ispirato a un fatto di cronaca e anche per cogliere la dimensione della tragedia. Poi abbiamo asciugato alcuni dialoghi per arrivare all’essenzialità del racconto. E quando è iniziato il lavoro con gli attori, questo tipo di pulizia è continuata. Ogni personaggio aveva pochissime possibilità per raccontarsi perché aveva pochi dialoghi e quindi doveva affidarsi prevalentemente al corpo”. E aggiunge: “Abbiamo fatto anche in modo di lasciare un piccolissimo spazio all’improvvisazione. C’è una scena, ad esempio, in cui un bambino tende la mano verso Rita, la figlia di Maria, dopo averla conosciuta. Lei invece non gliela da e si gira dall’altra parte. Questo momento non era previsto in sceneggiatura ma poi lo abbiamo lasciato perché funzionava”.

Il mondo adolescenziale è presente in Cadenza d’inganno e L’intervallo. E in qualche modo ritorna anche in L’intrusa. “Però ci sono delle differenze – precisa il regista – perche in Cadenza d’inganno seguo i bambini senza chiuderli in una trama. In L’intervallo invece li inserisco in uno spazio lontano dalla città perché non volevo che questa influenzasse la visione. In L’intrusa vivono come in una scuola. Sono certamente l’oggetto e il motore del dramma. Ma l’attenzione è sugli adulti”.

L’intrusa uscirà in sala il prossimo 28 settembre distribuito da Cinema di Valerio De Paolis.

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