Il mio cable car film – Incontro con Ursula Meier


Durante il London Film Festival 2012 abbiamo incontrato la regista Ursula Meier che nata nel 1971 a Besançon, Francia, ha studiato Film e Tv all'Institut des Arts de Diffusion, in Belgio. on lei abbiamo parlato del suo film Sister e del giovane attore protagonista Kasey Mottet Klein

--------------------------------------------------------------
CORSO COMUNICAZIONE DIGITALE PER IL CINEMA DALL'11 APRILE

--------------------------------------------------------------

di Lara Ferrari

--------------------------------------------------------------
#SENTIERISELVAGGI21ST N.17: Cover Story THE BEAR

--------------------------------------------------------------

Cosmopolita per vocazione e per mestiere, Ursula Meier si siede all'afternoon tea del London Film Festival 2012 un venerdì di ottobre inoltrato, mentre fuori la capitale inglese brulica di business men, turisti e appassionati di cinema. Atmosfera ovattata, ma vivace e chiacchiericcia, in modo super friendly, quel che ci vuole per iniziare a parlare di film. Quando entriamo nella room stabilita per l'incontro, Ursula è appena arrivata, con un'agenda fitta così. Vorrebbe parlare francese, parleremo in inglese. Ma la forza e l'impeto delle sue parole sono così magnetici che la lingua in cui li esprimerà non farà differenza. Nata nel 1971 a Besançon, Francia, Ursula ha studiato Film e Tv all'Institut des Arts de Diffusion, in Belgio. Il suo primo lungometraggio di rilievo è un piccolo film nato indipendente, ma presto assurto alla ribalta internazionale, grazie a una storia di forte impatto e a una star di prima grandezza, Isabelle Huppert. Parliamo di Home, del 2008, presentato alla Semaine de la Critique di Cannes. La pellicola ha vinto numerosi premi in giro per il mondo, incluso l'Oscar svizzero per il miglior film, e vede protagonista il piccolo Kacey Mottet Klein, che oggi a Londra figura nella parte di Simon, in Sister.
Partiamo da qui.

Mrs. Meier, Sister è un dramma erudito che racconta di un dodicenne che vive con la sorella in una zona industriale ai piedi di un lussuoso ski resort in Svizzera. Lei conosce molto bene il giovane attore, vero?
Sì, Kacey Mottet Klein è cresciuto a fianco a me, ho scritto questo film pensando a lui. Qui interpreta un giovanissimo ladro, perciò mi sono detta "Devi stare attenta!". Sia nella rappresentazione dell'ambiente circostante, lo ski resort, che in un primo momento avevo immaginato in China o India, sia nel calare il personaggio in un determinato contesto, high society. Dovevo equilibrare tutti gli ingredienti, che all'inizio facevano parte di un mio sogno. Poi la risposta è arrivata, naturale e spontanea. 

Che rapporto ha instaurato con Kacey?

Ormai ci capiamo al volo. Non devo neanche parlare, a volte. Ad esempio, gli dico di guardare la cinepresa e lui è capace di fissarla, immobile, per 15 minuti. Perfettamente conscio del significato di recitare. Poi, quando ho avuto Isabelle Huppert, una delle più grandi attrici del mondo, sono andata a nozze. Era come avere una pagina bianca, sulla quale lavorare d'impulso, senza badare troppo alla sceneggiatura. Kacey è il mio piccolo Stradivari: prezioso, bravissimo. 

Il suo nuovo lavoro racconta della vita di due fratelli, crescuti all'ombra di una grande montagna, in una valle che richiama turisti milionari ai quali Simon ruba i loro averi per poi rivenderli giù in città. Si vede anche Gillian Anderson nel ruolo di una donna che colpisce e seduce Simon. Si può dire che in Sister la montagna e la valle rappresentino gli altri interpreti della pellicola?

Oh, sì. Io volevo fare assolutamente questo film per Kacey, il mio attore giovane preferito, e di sicuro gli ambienti sono fondamentali in quest'opera. Ne sono io per prima affascinata. Il contesto geografico, il basso e l'alto del set, sono importanti ai fini della sceneggiatura, perché sono rivelatori non solo dei luoghi ma anche delle personalità dei personaggi. E' un film sul concetto di casa, di appartenenza, molto fisico, perché quello è l'approccio che ho scelto. Ho cercato un veicolo di espressione di ciò che volevo dire molto fisico. E' un "cable – car film" alla fine.

--------------------------------------------------------------
CORSO ONLINE SCRIVERE E PRESENTARE UN DOCUMENTARIO, DAL 22 APRILE

--------------------------------------------------------------

    ISCRIVITI ALLA NEWSLETTER DI SENTIERI SELVAGGI

    Le news, le recensioni, i corsi di cinema, la riviste, i libri, gli eventi e tutte le nostre iniziative


    Array