Il nuovo cinema cinese (1992-2007)

Il Palazzo delle Esposizioni presenta una straordinaria retrospettiva dedicata al cinema indipendente cinese, la prima in Occidente a radunare e proporre insieme tutte le opere dei maggiori cineasti cinesi della modernità. A cura di Marco Muller. A Roma dal 21 febbraio al 18 maggio 2008.

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Il Palazzo delle Esposizioni presenta una straordinaria retrospettiva dedicata al cinema indipendente cinese, la prima in Occidente a radunare e proporre insieme tutte le opere dei maggiori cineasti cinesi della modernità, Questi autori hanno dovuto rivendicare per se stessi una posizione di responsabilità, un modo personale di affrontare il lavoro di ciascun film, facendo passare in primo piano la necessità di formulare un insieme di verità, da riconquistare facendo coincidere autonomia espressiva e autonomia produttiva (finanziaria). È a questi nuovi registi, i protagonisti di un cinema cinese reso definitivamente moderno e spirito tanto del suo tempo che della parte, tanto spesso in ombra, del suo paese, che viene dedicato questo panorama. I capofila indiscussi del movimento sono stati Zhang Yuan e Wang Xiaoshuai, seguiti a breve distanza da He Jianjun, Lou Ye, Zhang Ming e Liu Bingjian e, con il 1997, dal fragoroso debutto di Jia Zhangke. In bilico tra la prima e la seconda Nouvelle Vague cinese opera invece un drappello di registi un po' fuori norma, costituito dall'ex-attore Jiang Wen, dall'ex-direttore della fotografia Lü Yue e dalla sorprendente Ning Ying. Le nuovissime personalità forti si chiamano Diao Yinan, Gan Xiao'er, Li Yang, Li Yu, Sheng Zhimin, Tang Xiaobai. Mentre Duan Jinchuan, Wu Wenguang, Wang Bing, Du Haibin, Li Yifan e Yan Yu sono riusciti con ostinazione ad affermare il diritto di cittadinanza di un "cinema del reale" cinese. Senza guardare in faccia nessuno, con immediatezza sconvolgente i cineasti indipendenti hanno testimoniato la Cina com'è. Il loro cinema è diventato una delle poche forme di rappresentazione che siano davvero vicine alla società di quel paese. Il movimento di cinema indipendente ha costituito una sfida continua, dentro la produzione culturale cinese contemporanea, all'egemonia della rappresentazione ufficializzata, alterando così in modo definitivo gli equilibri di potere su tutto il continente del "visivo". La loro carica dirompente non si è di certo ancora esaurita.

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