Il ritorno di Mary Poppins, di Rob Marshall

Marshall abbatte i tempi morti e non concede il tempo di pensare, perché forse l’unico modo per apprezzare a pieno Mary Poppins è lasciarsi travolgere dalla musica e dalle coreografie spumeggianti

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C’è un archetipo nella teoria della scrittura cinematografica chiamato “angelo viaggiatore”. Questo personaggio compare nella storia in qualità di aiutante del protagonista nel momento di maggior difficoltà, per poi sparire una volta che l’oscurità si è dissipata e tutti i nodi sono stati sciolti. Mary Poppins è la rappresentazione perfetta di questo archetipo. Impeccabile nel suo impermeabile anni Venti, con il cappellino di piume che le incornicia il viso e l’immancabile borsa magica al seguito, Mary scende letteralmente dal cielo, cullata dal vento, ogni qualvolta sulla terra c’è bisogno di lei. La dimora della famiglia Banks in viale dei Ciliegi a Londra è decisamente la sua meta preferita e, nonostante siano passati vent’anni dalla sua ultima visita, non può fare a meno di rispondere alla richiesta d’aiuto dei piccoli Banks. Michael e Jane, protagonisti della sua prima visita a Londra, ormai sono diventati adulti e genitori a loro volta, ma nella loro vita c’è ancora bisogno di quel tocco magico di fantasia e dolcezza che solo Mary Poppins possiede, e che può aiutarli a ingoiare l’amarezza del momento che stanno vivendo.

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Michael ha perso da poco sua moglie e, nonostante l’affetto dei suoi bambini, Annabel, John e Georgie, non riesce a colmare il vuoto nel suo cuore. A peggiorare il tutto, la famiglia è oppressa dai debiti e sta per perdere la casa dove ha sempre vissuto e dove è racchiusa tutta la sua storia. Ad aiutarli c’è Jane, che è diventata una donna forte e indipendente, pronta a battersi per i diritti dei più deboli proprio come sua madre ma, nonostante il suo impegno, manca ancora qualcosa alla famiglia Banks per ritrovare il sorriso: Mary Poppins. Ed è così che ondeggiando tra le nuvole con il suo ombrellino a pappagallo, Mary plana sulla soglia di casa Banks in un inverno gelido, in cui i ciliegi hanno smesso di fiorire e la città di Londra è oppressa dalla crisi economica.
Mary Poppins arriva come una pennellata di colore su un paesaggio grigio fumo, inaspettata, abbagliante e ipnotica come sempre. La sua bellezza è rimasta intatta, fresca come se non fosse passato un solo giorno dalla sua visita a casa Banks nel musical di Robert Stevenson del 1964, e così il suo spirito straordinariamente leggero, dalla creatività smisurata, capace di trasformare la più triste delle giornate in una meravigliosa avventura. Nelle mani di Rob Marshall però Mary Poppins acquista un tratto ancora più moderno e dinamico, pur rimanendo fedele al personaggio nato dalla penna di Pamela Lyndon Travers. La nuova Mary, interpretata da Emily Blunt, salta allegramente tra mondo reale e fantastico con la stessa disinvoltura della leggendaria Julie Andrews e, come da copione, non può fare a meno di incappare in personaggi bizzarri, che si rivelano indispensabili aiutanti per il compimento della sua missione sulla terra. Il tutto accompagnato dalle musiche travolgenti di Marc Shaiman e Scott Wittman, create appositamente per il film di Rob Marshall e completamente nuove rispetto all’opera precedente.
Mary Poppins in fondo è sempre la stessa, e non cerca in alcun modo di nasconderlo anzi, al contrario ammicca spesso al modello al quale si ispira, ma allo stesso tempo sa reinventarsi in un’epoca nuova, segnata da ritmi più frenetici e da una cura maniacale per l’impianto grafico dell’opera filmica.

Rob Marshall infatti cura le scenografie e i costumi nei minimi particolari, e arricchisce le scene di talmente tanti elementi da farle apparire quasi barocche, anche se non c’è il tempo di soffermarsi su ogni dettaglio, perché Mary è già entrata in un altro mondo, ancora più surreale e vibrante di quello precedente. Marshall abbatte i tempi morti e non concede il tempo di pensare, perché forse l’unico modo per apprezzare a pieno Mary Poppins è lasciarsi travolgere dalla musica e dalle coreografie spumeggianti, senza cercare a tutti i costi un significato o una spiegazione logica a tutto quello che si rincorre sullo schermo. Bisogna dimenticare di essere adulti e lasciarsi cullare da questa fantasia con la leggerezza dei bambini, che sanno elevarsi dalla crudeltà del mondo reale semplicemente afferrando un palloncino colorato e facendosi trasportare dal vento.

Titolo originale: Mary Poppins Returns
Regia: Rob Marshall
Interpreti: Emily Blunt, Meryl Streep, Lin-Manuel Miranda, Ben Whishaw, Emily Mortimer, Colin Firth, Dick Van Dyke, Serena Rossi, Angela Lansbury, Julie Walters, Jeremy Swift
Distribuzione: Disney
Durata: 130′
Origine: USA, 2018

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