Il segnato, di Christopher B. Landon


La saga di Paranormal Activity è particolarmente seguita dal pubblico latinoamericano e la Paramount ha prodotto uno spin-off dedicato a quel mercato. Christopher Landon ha curato l'evoluzione dell'intuizione di Oren Peli e ha scritto i precedenti capitoli. Il suo passaggio alla regia si esaurisce in due buone idee che vengono consumate all'inizio e alla fine

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The Marked Ones ha due buone idee da mettere sul tavolo: la prima se la gioca all'inizio e la seconda viene tenuta per il finale. Il suo arsenale è limitato ad offre il minimo sindacale che un horror può presentare al pubblico: lo spin-off di Paranormal Activity non arriva nemmeno al canonico metraggio dei novanta minuti e questo dato rispecchia la ristrettezza delle sue ambizioni. Christopher B. Landon era il nome giusto per sviluppare la saga della Paramount dopo l'intuizione di Oren Peli: lo sceneggiatore ha curato la fase fondamentale attraverso cui un esperimento isolato da centomila dollari si è ampliato fino a diventare un franchise riconoscibile. Una voce del suo curriculum è stata decisiva: il copione di Disturbia di D. J. Caruso gli ha aperto le porte dell'epopea demoniaca della famiglia Featherston. Il suo passato si è fatto sentire anche nel caso di questa indagine condominiale in cui due ragazzi latinoamericani si ritrovano a contatto con i riti satanici dei vicini. Gli script del secondo e del terzo capitolo gli hanno fatto guadagnare una chance da regista ma la portata di questo progetto è troppo limitata per capire le sue capacità. Il found-footage inizia a perdere colpi e The Marked Ones è un film in cui la presenza della telecamera non è nemmeno motivata dalle circostanze esterne. Il protagonista ne riceve una come regalo di laurea ma non spiega mai perchè se la porta sempre dietro.

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La prima buona idea rientra nel tentativo di superare la fissità del punto di vista: i due amici sono all'interno di una stanza e guardano in diretta quello che l'obbiettivo sta riprendendo in un'altra stanza. La regia si inventa uno split-screen in cui la televisione nella camera mostra il fuori campo. Il tentativo non viene perseguito e resta un caso isolato: il film si confina in una lunga soggettiva e ha l'unica pregio di non durare troppo a lungo. La seconda buona idea arriva quando Christopher B. Landon prova a ricollegare gli eventi dei film precedenti e a far vedere quello che era sempre rimasto nascosto: la scena dell'omicidio del primo capitolo. Il salto all'indietro è possibile attraverso una porta dimensionale che si apre anche sul prossimo sviluppo narrativo di Paranormal Activity. Il throwback subisce l'influenza delle intricate sovrapposizione temporali di Damon Lindelof e riprende il brillante lavoro di riscrittura di una scena passata di James Wan in Insidious: Chapter 2. Gli spunti sono troppo deboli per riabilitare un'operazione noiosa e poco innovativa: The Marked Ones è dedicato al mercato latinoamericano, si veda anche il cast utilizzato. La Paramount ha scoperto che il pubblico dell'America Latina è particolarmente appassionato alla sua saga ed è stata ripagata con un incasso da cento milioni di dollari… Il massimo risultato per un budget risibile.


Titolo originale: The Marked Ones

Regia: Christopher B. Landon

Interpreti: Andrew Jacobs, Jorge Diaz, Gabrielle Walsh, Noemi Gonzalez, Richard Cabral, Carlos Pratts, David Fernandez Jr.

Origine: USA, 2013

Distribuzione: Universal

Durata: 84'

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