IL SOLE A MEZZANOTTE – Bella Thorne a Roma

Il Q&A dell’attrice di Scream e You get me con i suoi fan romani, avvenuto subito dopo la proiezione in anteprima mondiale del film di Scott Speer in uscita in sala il prossimo 22 marzo

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Il 27 febbraio, nella freddissima Roma, si è svolta l’anteprima mondiale del nuovo teen-movie Il sole a mezzanotte, con protagonisti Bella Thorne e Patrick Schwarzenegger. Dopo la proiezione, il pubblico in sala ha avuto l’opportunità di partecipare ad un Q&A con Bella Thorne per farle alcune domande a piacere. La giovane attrice americana si è mostrata sin da subito disponibile e solare, dando risposte esaustive e simpatiche ai suoi fan che emozionati alzavano la mano per accaparrarsi il microfono prima degli altri.

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Come ti sei sentita ad interpretare questo personaggio, soprattutto considerando che nel tuo ultimo film You get me (disponibile su Netflix) hai un ruolo completamente diverso?

BT: Il lavoro di attrice è bello proprio perché puoi interpretare personaggi diversi tra loro. Sono sicura che ciascuno di voi abbia immaginato, almeno una volta nella vita, di essere qualcun’altro e questo è il bello del mio lavoro.

Quale parte del tuo personaggio nel film ammiri di più?

BT: La grande difficoltà è proprio quella di uscire fuori da se stessi ed interpretare un personaggio sia amorevole che coraggioso. Il fatto che il personaggio abbia questa grave malattia e che viva la sua vita per ogni secondo che le resta, è ammirevol

Bella Thornee.

Dai tempi di Shake It Up, ti ho vista in tanti ruoli cinematografici diversi. Volevo chiederti come ti fa sentire, vederti sul grande schermo

BT: Vedermi sul grande schermo? E’ fantastico. La cosa bella è che quando ero bambina non avrei mai pensato di riuscire a diventare un’attrice, a causa della mia dislessia. La dislessia è un disturbo che comporta difficoltà nella lettura, che è ovviamente legata al lavoro dell’attore. E invece stare qui con voi, ora, è la prova che si può fare tutto anche se si hanno problemi e sofferenze, non c’è nessuno che ci può vietare di diventare quel che vogliamo essere.

Ti rispecchi nel tuo personaggio del film? O questo accade più con altre tue precedenti performance?

BT: In realtà c’è un film, che uscirà alla fine di quest’anno dal titolo I still see you e diretto dallo stesso regista di Il sole a mezzanotte, dove c’è un personaggio con il quale mi sento molto molto vicina.

Ti sei commossa la prima volta che hai letto la sceneggiatura di Il sole a mezzanotte?

BT: La prima volta che ho letto la sceneggiatura ho pensato che fosse meravigliosa. C’è tanto di diverso tra me e Katy (il personaggio del film), ma anche tanto in comune. Ad esempio vivere in una famiglia monoparentale perché ho perso mio padre qualche anno fa. Quando ho letto la sceneggiatura ho pianto e ho riso e mi son detta che quel personaggio avrei dovuto assolutamente interpretarlo io.

Ci sono stati momenti in cui la musica ti ha aiutata a rialzarti?

BT: Assolutamente sì. La musica rappresenta un linguaggio universale e mi ha aiutata tanto. Col canto si possono raggiungere tutti i tipi di persone. Io parlo attraverso la musica e la recitazione, ad esempio.

Come ti sei preparata per interpretare al meglio il tuo personaggio? E cosa ne pensi del cinema italiano?

BT: Quando ho letto la sceneggiatura per la prima volta, ho fatto qualche ricerca su YouTube per scoprire di più sulla malattia che affligge la protagonista del film e non si sa granché di questo disagio. Interpretare Katy mi ha aiutato a capire che tutto scorre e che non bisogna mai rimandare le cose perché tutto potrebbe finire da un momento all’altro. Per quanto riguarda l’Italia; è meraviglioso camminare per queste strade e respirare la storia. Siete davvero fortunati, a Los Angeles l’unica storia che abbiamo è quella che riguarda la produzione dei film ma vi assicuro che non è la stessa cosa. Essere circondati da così tanta bellezza architettonica vi aiuta a godere non solo della storia ma anche della cultura.

Il sole a mezzanotte di Scott Speer arriva in sala il prossimo 22 marzo.

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